Miccichè torna all'attacco di Russo| E' polemica sull'assicurazione dell'Asp - Live Sicilia

Miccichè torna all’attacco di Russo| E’ polemica sull’assicurazione dell’Asp

Dal blog del sottosegretario
di
4 min di lettura

Ancora Miccichè sul suo blog, per sollevare una nuova polemica (non direttamente lui, il suo staff). “Volete sentire una storia? Vi avvisiamo: è una brutta storia, da bollino rosso. Perciò, invitiamo i siciliani deboli di cuore a non visitare questo blog per i prossimi giorni (anche perchè di questi tempi in Sicilia è meglio prevenire che farsi curare).

La nostra storia ha origini lontane nel tempo, risale a circa un ventenio fa, quando cioè una compagnia assicurativa, la Reale Mutua, aveva fornito la copertura assicurativa all’allora Usl 6. Un ventennio felice, di serena e costruttiva collaborazione tra Mamma Regione e Mamma Reale!

Fino ai giorni nostri, quando alla Regione siciliana è arrivato un governo che s’è mostrato subito rivoluzionario, nel senso che ha rivoluzionato il modo d’intendere la gestione del danaro pubblico. Nel settembre de 2009, in vista dell’imminente scadenza del contratto, prevista per dicembre, veniva chiesta dal direttore generale dell’attuale Asp 6, Salvatore Cirignotta, alla Reale Mutua assicurazioni una proroga di sei mesi di tutte le coperture assicurative, nelle more di una gara pubblica (come aveva scritto di suo pugno lo stesso direttore). La compagnia, da perte sua, si preoccupa di garantire per i primi tre mesi successivi alla scadenza (quindi fino a marzo 2010) la proroga alle stesse condizioni (con un tasso del 4,08 pro mille), come previsto dal contratto. Acconsente, inoltre, alla richiesta di proroga per i successivi sei mesi, ma con un tasso applicato pari al 5,71 pro mille: un leggero, normalissimo aumento, in considerazione dei sinistri, per un importo che all’anno sarebbe ammontato a circa 1milione e 700mila euro.

Fin qui, direte voi, tutto regolare. Si, ma poi qualcosa è successo!

E’ successo che alla scadenza dei primi 3 mesi (marzo 2010), durante i quali l’azienda ospedaliera aveva goduto della copertura assicurativa alle stesse condizioni contrattuali quo ante, la stessa inspiegabilmente non ha dato più alcun riscontro per il rinnovo, nell’attesa, si diceva, dell’espletamento di una gara consorziata per tutta la regione, per individuare un broker che facesse un indagine di mercato (Russo voleva standardizzare i costi: questa si che è rivoluzione!) E non è tutto …

E’ successo che poi l’Asp 6 ha temerariamente (i rivoluzionari sono fatti così, prendere o lasciare!) aggiudicato le coperture assicurative del personale medico e paramendico alla Soc Amtrust Europe Limited, con sede a Nottingham, per un importo annuo di euro 2.263.284,54, che corrisponde a un tasso annuo del 5,89 pro mille … alla faccia del risparmio e di chi lavora nel campo assicurativo in Sicilia (ma i rivoluzioanari sono fatti così, prendere o lasciare!). E se a questo poi aggiungiamo che di fatto si è affidata una copertura assicurativa così importante ad una società inglese, che fino al luglio 2010 si chiamava diversamente (I.G.I.), che non ha sedi in Italia, che non ha alcuna struttura organizzativa, nè uffici di liquidazione danni, nè periti, nè uffici legali, è il caso di dire anche:  alla faccia della nostra intelligienza.  E non è tutto …

E’ successo che per diversi mesi, cioè dal momento del mancato rinnovo contrattuale con La Reale Mutua fino al nuovo affidamento, si è tenuto scoperto di assicurazione tutto  il personale (ma i rvoluzionari sono fatti così: amano il rischio, prendere o lasciare!). E non è tutto …

E’ successo che l’amministrazione, per comunicare l’aggiudicazione della copertura assicurativa, non ha scritto all’Amtrust di Nottingham, ma ad un altro soggetto: la Troust Risk Group. Peraltro, una  srl e non una spa, come invece erroneamente intestato nella lettera (ma che volete che sia? Un insignificante dettaglio, che ai rivoluzionari si può perdonare!). Ciò che invece risulta più difficile da perdonare è il fatto che questa Troust Risk Group sia una società di brokeraggio assicurativo di Napoli, che è sconosciuta all’amministrazione, che è priva dei requisiti per partecipare, non essendo una compagnia assicurativa, che nulla ha a che fare con l’affidamento, ma alla quale viene ugualmente affidata la gestione del contratto ed è autorizzata a incassare i premi. Per la modica cifra di 2.263.284,54.

Praticamente, viene affidata la copertura ad una compagnia straniera appena costituita e viene incassata da una Srl con sede a Napoli. E il tutto costa alle tasche dei siciliani 500mila euro in più! E non è tutto …

Perchè la nostra storia, come ogni storia che si rispetti, si tinge di giallo. Sapete dove ha sede la Troust Risk Group? A Napoli, centro Direzionale IS A2 80143, cioè lo stesso indirizzo della VIRAS, una società di brokeraggio che fa capo allo stesso broker napoletano, che è il corrispondente della compagnia inglese e che nel 2005  faceva da consulente all’Asl 6 per le procedure di gara. Scatole cinesi? Giochetti con denaro pubblico? Forse (ma i rivoluzionari sono fatti così: giocherelloni a loro modo, prendere o lasciare!).

Questa è la storia. Una che non ha una sua morale, ma si conclude con una domanda, che rivolgiamo all’assessore Russo. Tranquillo, assessore, niente chiarimenti: abbiamo capito che non sono il suo forte. Questa volta le poniamo una domanda un pò più “amletica”: il Pm che c’è in lei indagherebbe o no su tutta questa storia?”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI