Una targa per Salvo Novembre |"Morto per difendere la democrazia" - Live Sicilia

Una targa per Salvo Novembre |”Morto per difendere la democrazia”

L'operaio morì l'otto luglio 1960. Nel "Salone "Russo" di via Crociferi decine di cittadini hanno partecipato allo speciale annullo filatelico e al dibattito organizzato da Cgil e Spi per ricordare un doloroso capitolo di storia.

piazza stesicoro
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CATANIA  – “Salvatore Novembre, operaio caduto in difesa della democrazia e dei diritti del lavoro”. Una targa in piazza Stesicoro per ricordare un giovane ucciso dalla polizia, per strada, l’8 luglio 1960 in piazza Stesicoro. Salvatore Novembre fu lasciato morire cosi, dissanguato su un marciapiede. Pochissimi conoscono la sua storia. Per questo la Cgil di Catania ha chiesto e ottenuto dall’amministrazione comunale, la posa di una targa commemorativa nello stesso luogo dove il ventiquattrenne, “colpevole” di partecipare ad una manifestazione di protesta, 55 anni fa, venne colpito a morte.

Oggi pomeriggio sono stati in tanti a partecipare alla cerimonia; tra questi l’assessore comunale ai Servizi sociali Angelo Villari, il segretario generale della Camera del lavoro, Giacomo Rota, la segreteria provinciale e molti militanti del sindacato. In mattinata, invece, nel Salone “Russo” di via Crociferi decine di cittadini hanno partecipato allo speciale annullo filatelico e al dibattito organizzato da Cgil e Spi per ricordare un doloroso capitolo di storia. In quei giorni del 1960 venne ritenuto oltraggioso il tentativo da parte del Movimento sociale italiano di avvicinarsi al governo e soprattutto di fare della città di Genova, martire della resistenza e medaglia d’oro, un congresso di partito. I lavoratori scesero in piazza per protestare in tutta Italia. La polizia sparò uccidendo cittadini a Palermo, a Reggio Emilia e anche a Catania.

“Quel giorno venne isolata la via Etnea e i manifestanti vennero caricati senza alcun motivo. La polizia iniziò a sparare ad altezza d’uomo- sottolinea Giacomo Rota- L’ordine fu dato dal vicequestore Buttiglione. Salvatore Novembre fu lasciato dissanguare; si sarebbe salvato se solo fosse stato soccorso, ma la polizia continuava a sparare addosso a chiunque volesse aiutarlo”. Novembre era un lavoratore edile, come ha anche ricordato il segretario confederale Claudio Longo: “Salvatore rimase vittima come tanti altri lavoratori uccisi quello stesso giorno in Italia. Per noi è un’icona; è morto per il lavoro e per i diritti. Vorremmo che ai nostri giovani venga trasferita questa storia. La memoria di Salvatore Novembre rappresenta il passato ma anche il futuro”. Rota ha anche ringraziato il sindaco Bianco per ” la sensibilità e il coraggio di restituire dignità alla memoria. Una nostra delegazione si recherà anche al cimitero di Agira, dove Salvatore Novembre è sepolto per rendergli omaggio”.

 

 

 

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