Uniti contro il Governo |La strategia dei sindaci etnei - Live Sicilia

Uniti contro il Governo |La strategia dei sindaci etnei

Il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, ha riunito i primi cittadini degli altri 57 Comuni della provincia per definire una strategia unitaria utile a fronteggiare i tagli agli Enti Locali.  “Le amministrazioni locali -spiega - sono state abbandonate a se stesse".

CATANIA –Un documento condiviso da consegnare al Presidente Crocetta e portare avanti, così, le istanza dei Comuni. È quanto immaginano di fare i sindaci della provincia etnea che stamattina hanno risposto numerosi all’appello del sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, che li ha convocati in massa per definire una strategia unitaria da portare avanti in questo delicato momento. Erano una trentina, su 52 in totale, infatti, i primi cittadini della provincia etnea riuniti in sala Giunta di Palazzo degli Elefanti, per stabilire come procedere contro la politica del governo nazionale, accusata di voler distruggere gli Enti Locali.

“Un incontro necessario – sottolinea Stancanelli – al di là degli schieramenti politici, perché siamo tutti coinvolti in questa che definisco una vera e propria “tragedia”: la riduzione dei trasferimenti e gli sforzi che vengono chiesti ai Comuni, infatti, ammazza il territorio”.

Hanno deciso, dunque, di marciare compatti i sindaci del catanese, consapevoli che, senza una adeguata e tempestiva soluzione, l’unica alternativa sarà ridurre all’osso i servizi al cittadino e procedere spediti verso il dissesto economico. Una difficoltà sentita oggi più che mai, per l’impossibilità di chiudere i bilanci di previsione, da approvare tra meno di una settimana.

Un momento di protesta, dunque, e non solo quelli delle realtà più grandi, – Misterbianco, Caltagirone, Giarre – ma anche di proposta, partendo dalla consapevolezza di essere parte fondamentale del debito pubblico italiano, come ha ben evidenziato il sindaco di Acicastello, Filippo Drago. “Siamo consapevoli di essere parte del debito nazionale – afferma Drago – ma lo siamo altrettanto di essere stati presi in giro, riguardo soprattutto il federalismo fiscale, che non reca traccia di sussidiarietà ma, al contrario, ci sta portando al massacro”.

La proposta avanzata da Drago è accorpare i Comuni, omogenei e vicini territorialmente, per consentire agli Enti locali di assicurare i servizi dividendo la spesa proprio perché, ed è questa la più grande preoccupazione, senza fondi i primi a pagare  sarebbero proprio i cittadini. “Nettezza urbana, trasporti, servizi sociali: tutto è a rischio – spiega Nicolò Bonanno, sindaco di Caltagirone. Abbiamo necessità che i tagli vengano compensati in qualche modo, dal momento che non riusciamo più a pagare i fornitori, e ci appelleremo al governo regionale perché garantisca la nostra sopravvivenza”.

Ma è dal sindaco di Acireale, Nino Garozzo, che arrivano le proposte più concrete, sposate dagli altri primi cittadini: “Chiediamo innanzitutto un patto di stabilità regionale per i Comuni – spiega a Livesiciliacatania – che, come nel principio dei vasi comunicanti, permetta agli enti virtuosi di compensare quelli costretti a sforare”. Non solo: Garozzo propone anche che la gestione del servizio rifiuti venga riconsegnato ai Comuni e che le risorse, per quanto ridotte, siano almeno certe.

Dalla riunione verrà fuori un documento condiviso che verrà consegnato al presidente Crocetta, perchè si faccia portavoce delle istanze dei Comuni a Roma; intanto, il prossimo 3 dicembre, è fissata una seduta simbolica dei consigli comunali dei 58 comuni della provincia in piazza Università, che vedrà il coinvolgimento di rappresentanze sindacali, forze produttive e cittadini. Per promuovere queste iniziative è stato stabilito un coordinamento operativo tra i sindaci delle diverse aree geografiche del territorio della provincia di Catania.

 


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