Università bandita, sfilano i testi: attesa per le intercettazioni - Live Sicilia

Università bandita, sfilano i testi: attesa per le intercettazioni

Esaurito stamani il controesame del vicequestore Claudio Pucci, che alla Digos ha coordinato le indagini sui presunti concorsi truccati
IL PROCESSO
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CATANIA. Il momento della verità arriverà solo a fine primavera, quando i periti fonici depositeranno le trascrizioni delle intercettazioni realizzate dalla Digos di Catania, allora diretta dal vicequestore Claudio Pucci, nell’ambito della cosiddetta inchiesta “Università bandita”, su una serie di concorsi che, secondo la magistratura requirente catanese, sarebbero stati in qualche modo “truccati”.

Università bandita

Intanto in aula questa mattina l’interrogatorio dell’ex numero uno della Divisione investigazioni generali e operazioni speciali della Questura catanese – che nell’aula bunker del carcere di Bicocca ha risposto alle domande dei difensori degli imputati e che ha ricostruito una per una le singole ipotesi di reato contestate dalla Procura e divenuta imputazioni del processo – si è conclusa.

Pucci, in una scorsa udienza, aveva parlato dei sospetti che riguardavano ottanta concorsi su oltre un centinaio banditi dall’Università di Catania tra il 2016 e il 2017, per i quali, è l’ipotesi investigativa, il nome del vincitore sarebbe stato prevedibile ancor prima che fosse esaurita la procedura. L’ex capo della Digos lo aveva detto rispondendo alle domande dei Pm Raffaella Vinciguerra e Santo Di Stefano: aveva descritto singolarmente tutte le imputazioni. Ma il grosso dell’inchiesta è rappresentato dalle intercettazioni.

I periti

Per questo diventa cruciale il lavoro dei periti, che depositeranno nei prossimi mesi la loro trascrizione. In aula oggi, seconda sezione penale del Tribunale di Catania, presieduta dalla giudice Enza De Pasquale, dopo la fine del lunghissimo controesame dell’ex dirigente della Digos, hanno deposto altri due testimoni dell’accusa, poi il dibattimento è stato rinviato al prossimo 20 marzo. Intanto alcuni difensori hanno dato disponibilità, nell’eventualità in cui ci volesse ancora del tempo per il deposito delle trascrizioni, ad anticipare l’audizione di alcuni testi delle difese; cosa che sarà comunicata alla prossima udienza.

Il processo “Università bandita”, si ricorda, contiene entrambi i tronconi riunificati in cui era stato diviso inizialmente, tant’è che gli imputati adesso sono 54: nove provengono dal filone che vedeva indagati, tra gli altri, gli ex rettori Francesco Basile e Giacomo Pignataro, oltre a sette professori e capi dipartimento dell’Università catanese. Altri quarantacinque, invece, provengono dal secondo troncone, dove figuravano, tra gli altri, i nomi dell’ex sindaco di Catania Enzo Bianco e dell’ex procuratore di Catania Vincenzo D’Agata.


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