Vandali abbattono il carrubo |Pignataro: “Lo ripianteremo presto" - Live Sicilia

Vandali abbattono il carrubo |Pignataro: “Lo ripianteremo presto”

L’albero era stato piantato nel 2000 – insieme al ‘gemello’ del Giardino dei Novizi – in memoria dei magistrati uccisi dalla mafia. Il rettore comunica anche che l’Ateneo intende farsi carico del ripristino e della cura del giardino.

In memoria di falcone e borsellino
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CATANIA – Pochi ciocchi di legna accatastati. Questo è ciò che rimane del carrubo che fino a due giorni fa sorgeva all’interno del giardino di via Biblioteca, nel contesto del pergolato progettato dall’architetto Giancarlo De Carlo a ridosso dell’ingresso della biblioteca Ursino Recupero, nel Monastero dei Benedettini. L’albero, piantato nel 2000 – insieme al ‘gemello’ del Giardino dei Novizi – come molti altri carrubi nell’Isola, in memoria dei magistrati Falcone e Borsellino, uccisi dalla mafia, è stato fatto a pezzi con una motosega dagli operai del Comune dopo che anonimi vandali lo avevano abbattuto e sradicato nottetempo: gli operatori di Officine culturali, l’associazione per la valorizzazione del Monastero, aveva richiesto all’assessore al Verde Rosario D’Agata un tempestivo intervento, sperando che l’albero – dal valore, oltre che naturalistico anche simbolico, potesse essere reimpiantato. Evidentemente, però, non è stato possibile recuperarlo, la sua sorte è apparsa dunque segnata.

“Lo reimpianteremo prima possibile – assicura il rettore Giacomo Pignataro, indignato -, l’Ateneo stigmatizza profondamente il gesto vandalico compiuto. Nelle intenzioni di De Carlo, il carrubo assumeva infatti anche una valenza architettonica e rappresentava un segnale dei sentimenti dei progettisti, profondamente colpiti dalle stragi dei primi anni Novanta. Al tempo stesso, però, vogliamo sottoporre alla città intera l’urgenza di intervenire per riqualificare l’intero giardino, costantemente a rischio di degrado, nonostante le amorevoli attenzioni di chi lavora e studia ai Benedettini, e dell’associazione Officine Culturali, che ha già realizzato numerose iniziative per accendere i riflettori su questo importante spazio urbano. Per questo scopo, l’Università ha già intavolato una trattativa con il Comune di Catania che auspichiamo possa andare presto in porto: puntiamo a sottoscrivere una nuova convenzione, in base alla quale l’Ateneo assumerà l’onere della cura del verde e del ripristino dei luoghi”.

Proprio nel dicembre dello scorso anno, il giardino era stato al centro del progetto PARI, realizzato da Officine Culturali e promosso dalla Direzione Cultura e Turismo in collaborazione con la P.O. Politiche Giovanili del Comune, con l’obiettivo di “fare conoscere e vivere attivamente il terzo polmone verde del centro storico di Catania, bene comune aperto tutti i giorni ma poco conosciuto: un processo di rigenerazione e riutilizzo dello spazio, il più condiviso e partecipato possibile”. Furono realizzate tre iniziative: un gioco dedicato alle famiglie, con interventi di guerrilla gardening proprio all’interno del giardino, laboratori ludico-didattici per i più piccoli e workshop per gli adulti, e una festa tra giardino e Monastero, destinata a tutte le fasce di età, per inaugurare la segnaletica verticale esterna.

 


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