La macabra scoperta dei genitori di Vanessa Sciafla

Vanessa uccisa dal fidanzato|Vandalizzata la tomba

La scoperta dei genitori nel cimitero di Enna
IL CASO
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ENNA – E’ stata vandalizzata nel cimitero di Enna la tomba di Vanessa Scialfa, 21 anni, la giovane uccisa nel 2012 dal fidanzato convivente Francesco Lo Presti, condannato a trent’anni di reclusione.

La tomba di Vanessa

A fare la scoperta i genitori, Giovanni ed Isabella, che ogni mattina si recano al cimitero. Dalla tomba sono stati asportati alcuni oggetti mentre la serratura risultava forzata. Indagano i carabinieri.

Le parole del fidanzato

“Chiedo venia – aveva detto l’omicida al processo, rendendo spontanee dichiarazioni – chiedo scusa alla signora Isabella, la mamma di Vanessa, che ho amato come una madre e che mi ha sempre accolto. Purtroppo è successo e spero che Vanessa, che ho amato più di mia mamma, abbia finalmente la pace che non ha avuto in vita”.

La giovane fu strangolata con un cavetto e soffocata con uno straccio intriso di candeggina. Il cadavere venne abbandonato in una scarpata nei pressi della miniera di Pasquasia.


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Commenti

    La mafia dell’antimafia (da Buttanissima Sicilia di Buttafuoco) ha fatto scuola anche in questo , ha saputo separare anche l’Amore nella morte forse per tenere i riflettori accesi su quelle grandi auto con lampeggiante blu che servono per accompagnare anche i nipotini a scuola con i soliti occhi di ghiaccio coperti da occhialoni scuri che servono a coprire lacrime mai versate.
    Il fiore che ogni tanto deponevo davanti alla cappella che ospitava le dolci immagini di Giovanni e Francesca adesso lo depongo nella tomba accanto, fa niente, resta il tonfo del dolore la cui causa è la commistione della Mafia e dell’Antimafia che con essa ci sguazza per distruggere ogni giorno di più, coi loro colletti biancosporco, la Sicilia Terra di Martiri e di eredi senza scrupoli di molti Martiri.

    Giustissime osservazioni. La memoria del sacrificio di questi Uomini e Donne si conserva, anche, adottando comportamenti nella vita di ogni giono coerenti e conseguenti.

    Bell’articolo ma noi siamo la terra che marmorizza nella memoria gli eroi e innalza i criminali appena usciti di prigione. Sono stato qualche giorno fa davanti alla tomba di Falcone. Non c’ero mai stato. E’ stato bello vedere diversi Palermitani fermarsi dinanzi alla sua tomba e leggere l’iscrizione in basso: “Gli uomini passano. Le idee restano, restano le loro tensioni morali che continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini. Ognuno di noi deve continuare a fare la sua parte, piccola o grande che sia”. Purtroppo troppo spesso i siciliani dimenticano o hanno dimenticato di fare la loro parte, piccola o grande. Anche nelle istituzioni, nella politica, anche nella stessa antimafia.

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