Vanno a lavorare e scoprono | di essere stati sostituiti - Live Sicilia

Vanno a lavorare e scoprono | di essere stati sostituiti

Palermo, la querelle dei Beni culturali
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Si sono presentati come ogni giorno sul posto di lavoro, ma dietro la biglietteria e al bookshop hanno trovato un’amara sorpresa: altri impiegati della Beni culturali spa avevano occupato le loro postazioni. E’ successo stamani ai dipendenti della Federico II Ati, la società che gestisce i servizi aggiuntivi dei principali complessi monumentali di Palermo, dal castello della Zisa, alla Cuba, a S.Giovanni degli eremiti. La Federico II il 30 giugno aveva visto rinnovata la convenzione che per altri 6 mesi le concedeva di occuparsi dei servizi di biglietteria e dei punti vendita di gadget e guide. Ma i tre titolari avevano chiesto all’assessorato un surplus di contributi per i dipendenti, che tra l’altro da mesi ricevono stipendi con il contagocce e più volte da febbraio a questa parte hanno chiuso i siti o hanno distribuito i biglietti gratis. Dopo il no deciso del capo di gabinetto Gianni Silvia, i gestori della società di servizi hanno presentato una lettera di dimissioni dall’incarico a partire proprio dal 27 luglio. L’ente regionale ha immediatamente provveduto alla sostituzione per evitare disagi ai turisti e garantire gli introiti proprio nel clou della stagione turistica.Da mercoledì scorso comunque si preannunciava tempesta: Giuseppe Liberti, Rossella Garriffo e Giuseppe Parrinello, amministratori della Federico II, avevano espresso le loro rimostranze ai dirigenti dell’assessorato per essersi sempre trovati a “gestire siti che non avevano gli spazi adeguati ai punti ristoro e ai book-shop o che venivano improvvisamente chiusi per restauri senza che venisse definita la data di conclusione dei lavori”
“Hanno avuto il coraggio di chiedere contributi”, dichiara una delle guide che da qualche ora manifesta in via Croci, davanti la sede dell’assessorato, chiedendo con i colleghi un incontro privato con l’assessore. “Non abbiamo più un futuro. I nostri titolari non hanno neppure avuto fegato per comunicarci le loro decisioni e ora come faremo a vivere,cosa racconterò ai miei figli?”. Intanto dall’assessorato fanno sapere che domani potrebbero incontrare i dipendenti insieme ad una rappresentanza sindacale.


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