Vazquez attende notizie sul futuro: | "C'è il Tottenham, decide Zamparini" - Live Sicilia

Vazquez attende notizie sul futuro: | “C’è il Tottenham, decide Zamparini”

El Mudo torna sul suo sempre più vicino addio al Palermo, ripercorrendo tre anni per lui bellissimi.

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PALERMO – Finita la stagione e finite le vacanze, Franco Vazquez è tornato nella sua Villa Carlos Paz. Il fantasista argentino scenderà nuovamente in campo per un match benefico e potrà concentrarsi sul mercato, per un addio al Palermo destinato a consumarsi nelle prossime settimane. Una cessione praticamente certa, come conferma lo stesso giocatore all’emittente argentina Radio Next: “Si sta parlando molto su dove andrò a giocare, spero che si risolva tutto il più rapidamente possibile. Non c’è molta ansia, la vivo molto bene. Certo, un po’ c’è perché non so dove andrò, ma va bene. Mi piacerebbe restare in Italia, in un campionato che conosco bene e in un posto dove non avrei problemi ad adattarmi, conoscendo bene anche la lingua. Quel che verrà sarà il meglio per me”. In pole position c’è il Tottenham: “Il calcio inglese è diverso da quello italiano. Più aperto, non come quello italiano che è più difficile. Si pensa più a difendere in Italia. Il Tottenham mi ha cercato anche l’anno scorso, ma sono solo voci. Se ne occupa il mio agente”.

Più che il suo procuratore, però, se ne occupa Maurizio Zamparini. Il presidente ha messo già da tempo il suo gioiello in vetrina e spetterà a lui decidere la prossima destinazione di Franco Vazquez. In attesa che qualcuno si presenti con i venticinque milioni richiesti, il fantasista ha anche il modo per scherzarci sopra: “Se non accetta alcuna offerta, allora resterò al Palermo fino al 2019 (ride, ndr)”. Scenario decisamente impossibile da realizzare, come d’altronde conferma lo stesso Vazquez: “Non penso che succederà. Se il presidente decide di vendere qualcuno, lo vende. Lo ha fatto con Dybala l’anno scorso, quest’anno toccherà a me. Lo ha confermato anche alla stampa”. Col patron, inoltre, c’è un rapporto tale da non poter pensare ad uno “sgarbo” di tale portata: “Il presidente è una persona speciale. Sono grato a lui per avermi portato al Palermo, però con lui c’è un normale rapporto che ci può essere tra un presidente e un giocatore”.

Dopo un campionato talmente stressante, però, perdersi nei meandri del calciomercato è l’ultimo dei desideri per Vazquez: “Questa stagione è stata abbastanza dura. Non come quella dello scorso anno, in cui l’obiettivo è stato comunque quello della salvezza. Quest’anno l’abbiamo ottenuta all’ultima partita, quando eravamo con un piede in Serie B, è stato piuttosto difficile. Sono sempre stato bene e sono contento per la gente”. Nonostante l’annata negativa del Palermo, Vazquez ha dimostrato di poter compiere il salto di qualità: “Sono cresciuto soprattutto di testa, sono più maturo. Ho passato degli anni difficili, mentre quest’anno ho avuto maggiori responsabilità da vice capitano, sia in campo che fuori”. Ed è stato decisivo anche nella partita finale, in quella della festa contro il Verona: “Nell’ultima partita ho segnato un gol importante. Una nostra vittoria ci ha permesso di salvarci, al di là della vittoria del Carpi, che già era in vantaggio 2-0. Noi ovviamente non sapevamo il loro risultato durante la partita, però già all’intervallo sapevamo tutto”.

Una stagione che non è servita per convincere Antonio Conte a portarlo in Francia per l’Europeo, anche se Vazquez ha poco di cui rammaricarsi: “Sono stato convocato l’ultima volta per un’amichevole, poi non ho avuto altre possibilità. L’Italia ha una squadra con molti giocatori già consacrati, che il mister conosce bene. Dopo l’Europeo verrà un nuovo c.t., Ventura del Torino, e vedremo cosa succederà. È un allenatore diverso da Conte, ma dovrò far bene nel club per convincerlo a convocarmi. L’importante è questo”. Nessun rimpianto anche per la decisione di accettare la convocazione dell’Italia: “Penso che la mia scelta di giocare per l’Italia sia stata giusta. Ci ho pensato mille volte, ma anche se non giocherò all’Europeo penso sia stata la scelta giusta. Il tempo dirà se ho fatto bene o male”.

Il tempo, infine, dirà anche se lasciare Palermo sarà stata la scelta migliore per la sua carriera. Di sicuro arriverà un addio, non solo alla tifoseria, ma anche ad una città che ha rapito il Mudo: “Mi resterà il ricordo di tre anni molto belli, sono contento soprattutto di aver vissuto in un paradiso come Mondello. A Palermo passo le giornate stando a casa con la mia ragazza, vedendo un film e bevendo mate. A Palermo viviamo a Mondello, sul mare, se c’è bel tempo si può tranquillamente andare a fare una passeggiata in spiaggia e prendere un mate lì. Certo, per il momento che abbiamo passato non potevamo stare fuori spesso, ma quando abbiamo ripreso a vincere non c’erano problemi”.


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