Vecchio presenta ricorso |contro il "licenziamento" - Live Sicilia

Vecchio presenta ricorso |contro il “licenziamento”

L'ex assessore, allontanato da Lombardo, ha presentato ricorso al Tar chiedendo l'annullamento del suo licenziamento. Secondo i legali dell'imprenditore, Lombardo non poteva allontanare un assessore perché era già dimissionario e quindi doveva limitarsi all'ordinaria amministrazione

Andrea Vecchio

Andrea Vecchio

PALERMO –  Lo aveva annunciato e lo ha fatto. Andrea Vecchio, ex Assessore regionale per le Infrastrutture e la Mobilità dell’ultima giunta Lombardo, ha presentato ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) contro la Regione Siciliana e nei confronti dell’ex governatore Raffaele Lombardo.

Oggetto del ricorso: l’annullamento ‘illeggittimo’ della sua carica d’assessore, da parte del dimissionario governatore. L’ultimo, litigiosissimo scorcio dell’era lombardiana, insomma, avrà un suo strascico che proseguirà nelle aule di giustizia anche nell’era di Rosario Crocetta.

Vecchio è stato defenestrato i primi di settembre e faceva parte dell’ultimo dei quattro governi tecnici di Lombardo. L’ex assessore, imprenditore edile catanese noto per le sue denunce antiracket, era stato nominato nuovo alle Infrastrutture il 5 giugno scorso. Prese il posto di Pier Carmelo Russo. La sua convivenza con Lombardo fu molto problematica e sfociò nel licenziamento da parte del governatore dopo che gli altri assessori, sentendosi offesi da alcune dichiarazioni di Vecchio, gli avevano chiesto di fare un passo indietro.

“Venuto meno il vincolo fiduciario, ha reiteratamente rilasciato dichiarazioni che, eccedendo le proprie competenze, si sono poste in stridente contrasto sia con l’indirizzo politico individualmente perseguito da alcuni degli assessori, sia con le scelte unitarie dell’organo collegiale di governo”.

Vecchio non ha digerito questo licenziamento e all’indomani del provvedimento di revoca della sua nomina, durante una conferenza stampa aveva dichiarato: “L’atto di revoca della mia nomina è illegale, illegittimo, immotivato e fondato solamente su motivazioni di carattere politico. Mi sento sicuro, stiamo esaminando la prospettiva e presenteremo ricorso al Tar”. E così è stato. Il ricorso è stato presentato a fine ottobre. Il perno centrale per sostenere l’llieggittimità dell’annullamento della carica di assessore ai danni di Andrea Vecchio – al di là delle violazioni e della falsa applicazione di alcuni articoli dello Statuto regionale – sta nel fatto che Lombardo, al momento del licenziamento, fosse già dimissionario. “Raffaele Lombardo – si legge nel documento legale – già dimessosi in data 31 luglio 2012 non avrebbe potuto adottare il provvedimento impugnato, in quanto, trattandosi di Governo dimissionario, la sua attività avrebbe dovuto limitarsi alla sola ordinaria amministrazione, mentre l’intervenuta revoca della nomina ad Assessore risulta evidentemente ascrivibile alla sfera della straordinaria amministrazione”.

Il ricorso chiede che l’amministrazione regionale sia condannata a risarcire il danno di immagine patito da Vecchio, che si impegna a devolvere “in opere di bene” l’ammontare del risarcimento.

“Io ho presentato questo ricorso perchè il Tar possa dire se io dovevo mantenere la mia carica o meno – dice Vecchio a Live Sicilia -. Se Lombardo mi avesse licenziato prima di dimettersi da Presidente della Regione, ne avrebbe avuto tutto il diritto. Ma lui erà già dimissionario, quindi non credo che poteva farlo. L’ex governatore quando mi ha nominato, mi aveva detto che ero libero di lavorare come volevo. Ma così non è stato. Dopo tre giorni dal mio insediamento, l’ufficio stampa della Presidenza mi ha censurato un comunicato dal quale si evinceva il mio dissenzo alla costruzione del ponte di Messina perchè non era di gradimento al governatore. Per non parlare della natura pressocchè elettoralistica e clienterale di tutta la Giunta. Proprio per questo avevo chiesto tutti gli atti delle attività del Governo ma non mi è stato dato alcun documento, anzi mi hanno licenziato”.


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