SAN GIUSEPPE JATO (PALERMO) – “Animali costretti in gabbie e venduti illegalmente senza il rilascio di ricevuta fiscale”. Lo denuncia il Wwf Palermo, a pochi giorni dalla chiusura della tradizionale mostra degli animali, svoltasi a San Giuseppe Jato, nel Palermitano, il 14 e 15 agosto.
“Alcuni attivisti presenti alla manifestazione – afferma il presidente del Wwf Palermo, Pietro Ciulla – hanno potuto constatare, documentando tutto con foto e video, il traffico illegale di animali protetti la cui commercializzazione è regolata da precise leggi nazionali e internazionali, come ad esempio pitoni, tartarughe terrestri e cardellini, spesso venduti anche nel mercato di Ballarò a Palermo. Per non parlare poi di coturnici, pernici, fagiani, quaglie e lo stesso coniglio selvatico, per la cui vendita si dovrebbero esibire documenti che ne certificano l’allevamento autorizzato”.
Inoltre, due settimane prima della manifestazione, l’associazione ambientalista, aveva scritto al dirigente generale del Corpo forestale regionale e al Cites di Palermo, chiedendo un pattugliamento da parte del servizio anticrimine in occasione della manifestazione. “Evidentemente – prosegue Ciulla – la nostra richiesta è caduta nel vuoto, dato che i pochi agenti presenti si tenevano ben distanti dalle bancarelle dove avveniva il commercio illegale di animali”.
“Ci auguriamo – conclude il presidente del Wwf Palermo – che il sindaco di San Giuseppe Jato e le autorità interessate prendano atto di quanto accaduto affinché nel futuro manifestazioni di questo tipo si svolgano nella legalità”.