Giovane muore dopo mononucleosi| Dieci i medici indagati a Taormina - Live Sicilia

Giovane muore dopo mononucleosi| Dieci i medici indagati a Taormina

Il giovane della provincia di Catania sarebbe deceduto all'ospedale San Vincenzo per mononucleosi.

presunta malasanità
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MESSINA – Sono 10 i medici dell’ospedale San Vincenzo di Taormina iscritti nel registro degli indagati per la morte di Salvatore Cavallaro, 21enne di Fiumefeddo di Sicilia, deceduto lo scorso 1 agosto nel nosocomio della perla ionica. Sabato scorso all’obitorio della struttura ospedaliera è stata eseguita l’autopsia disposta dal sostituto procuratore di Messina Antonella Fradà, titolare delle indagini.

Il giovane, secondo quanto denunciato dai genitori, assistiti dal legale Enzo Iofrida, il 16 luglio sarebbe giunto all’ospedale San Vincenzo con febbre molto alta. In quell’occasione, però, i medici, dopo alcune analisi ed una Tac, non avrebbero proceduto al ricovero poiché non avrebbero riscontrato alcun problema. Una settimana dopo le condizioni del ragazzo si sarebbero aggravate e, da alcune analisi compiute in un laboratorio privato, sarebbe emersa un’infezione da mononucleosi. Il 24 luglio, quindi, il ricovero in ospedale nel reparto di Ematologia l giovane è deceduto l’1 agosto.

Due i consulenti tecnici nominati dal pm: il medico legale Antonio Messina e lo specialista in Infettivologia Lorenzo Mondello. La perizia, che sarà depositata entro 90 giorni, dovrà chiarire le cause del decesso e determinare se dal giorno del ricovero fino alla morte e nei precedenti accessi presso la struttura ospedaliera il paziente sia stato assistito adeguatamente. In sostanza se vi siano responsabilità nella morte di Salvatore Cavallaro da parte dei medici coinvolti.

Sono 10 al momento quelli raggiunti da informazione di garanzia per omicidio colposo. Un atto dovuto per consentire agli indagati di poter nominare i propri consulenti e prendere parte così alle operazioni peritali. Anche l’avvocato Enzo Iofrida ha nominato un proprio consulente di parte. “L’interesse di questa difesa non è quello di puntare il dito tout court contro la sanità, o contro tutta la sanità – dichiara l’avvocato Iofrida – Vogliamo solo comprendere le ragioni della morte di un ragazzo di 21 anni, che al momento sembra assurda, e di premere affinché si accertino in tempi non biblici le eventuali responsabilità di chi ha avuto in cura il ragazzo. Confidiamo nell’opera della magistratura messinese e speriamo soprattutto che – conclude – giustizia venga fatta nel più breve tempo possibile”.

 


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