PALERMO – Gian Piero Ventura continua a non mandarle a dire. E così, tra una visita e un’altra ai centri sportivi dei club di serie A, il commissario tecnico della Nazionale ha parlato ai microfoni del Corriere della Sera, in un’intervista in cui risponde agli attacchi ricevuti in questi primi cinque mesi di mandato: “C’è chi si è stupito quando ho detto che l’eredità dell’Europeo era la Nazionale più vecchia di sempre. Nessuno si poneva il problema, ma è così. Alla gente interessa soprattutto il risultato, non chi lo fa. Ma io mi devo chiedere quali sono i presupposti per ottenerlo. Ho cominciato a girare per le società, a parlare coi presidenti e con gli allenatori. Sul campo siamo primi nel girone assieme alla Spagna. Ma quello che è accaduto fuori è altrettanto importante: oggi i club fanno giocare più giovani che dieci anni fa. È un concetto che rimbalza, un’onda che cresce: per me i grandi movimenti nascono così. Lippi aveva i campioni da selezionare. Conte all’Europeo ha avuto il tempo di fare l’allenatore e dare forma alla squadra”.
Il ct azzurro ritiene di aver fatto finora un lavoro migliore di Lippi e Conte.
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