Venturino: "La diretta video | per il Consiglio di presidenza" - Live Sicilia

Venturino: “La diretta video | per il Consiglio di presidenza”

Il vicepresidente dell'Assemblea torna sul via libera alla deroga per i gruppi parlamentari di Grande Sud e Cantiere popolare: "Ho votato contro".

Ars, la polemica sui mini-gruppi
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PALERMO – “Non capisco come possa essere arrivata la notizia che c’è stata l’unanimità sul via libera ai gruppi in deroga”. Al vice-presidente dell’Ars Antonio Venturino non va giù la notizia venuta fuori ieri e poi smentita. “Sono assolutamente contrario alla deroga per i gruppi, io come il Movimento Cinque Stelle. Forse qualcuno ha male inteso la mia ironia”. Sì perché in un Consiglio di Presidenza che discuteva del rinnovo degli abbonamenti alle agenzie di stampa e della deroga ai gruppi parlamentari, ha preso forma pure un teatrino al confine del comico con protagonisti lo stesso Venturino e Luisa Lantieri, di Grande Sud. “Perché non facciamo un gruppo parlamentare dei piazzesi a questo punto? Siamo già in due”, ha detto il numero 2 di Sala d’Ercole alla concittadina di Piazza Armerina. Sia Venturino che Lantieri sono infatti della cittadina ennese.

Il caso mini-gruppi è stata poi l’occasione per riaprire il tema della diretta streaming. “Appoggio e rilancio la proposta di Giorgio Ciaccio – prosegue Venturino -. Chiederò una modifica del regolamento per permettere la diretta anche del Consiglio di presidenza”. A chiedere la diretta di tutte le commissioni era stato negli scorsi giorni anche Vincenzo Figuccia, vice-capogruppo del Pds-Mpa. “E’ importante per dare trasparenza a tutto quello che riguarda l’Assemblea”, conclude Venturino. Prende corpo una nuova battaglia dei Cinque stelle, che questa volta potrebbero contare sull’inedito appoggio del Movimento per l’autonomia.

Il vicepresidente dell’Assemblea torna quindi a ripercorrere la seduta del Consiglio. “Non siamo arrivati a votare, c’era molta confusione. Ho però espresso la mia contrarietà a questa decisione, non solo per i costi ma perché credo che il numero minimo di cinque deputati sia quello opportuno per garantire l’esistenza dei gruppi”. Un numero minimo lo prevede anche il regolamento, che però d’altro lato permette di concedere una deroga “ai gruppi con un numero inferiore di deputati purché questi siano stati eletti in almeno due circoscrizioni, nonché rappresentino partiti o movimenti organizzati nell’intera Regione e/o abbiano rappresentanza, organizzata in Gruppi parlamentari, al Parlamento nazionale”.

Un ampio margine di discrezionalità dunque per il Consiglio di Presidenza, che ha deciso di seguire una linea morbida, permettendo a Grande Sud e Cantiere popolare di restare in vita, conservando tra l’altro una onerosa presenza nello stesso Consiglio di Presidenza. A commentare la vicenda è stato anche il Codacons, che organizzerà nei prossimi giorni una manifestazione. L’associazione dei consumatori ha chiesto al presidente Crocetta e all’Assemblea di bloccare la deroga, oltre a ridurre gli stipendi dei deputati. “Il Codacons – si legge nella nota diramata dall’associazione – studia un’azione legale a tutela dei soldi dei contribuenti e di interessare la Corte dei Conti per quello che si ritiene essere l’ennesimo caso di sperpero di denaro pubblico”.

 


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