La Rinascente di Palermo ancora nel limbo, domani la resa dei conti

Vertenza Rinascente ancora nel limbo, domani la resa dei conti

I lavoratori in sciopero l'11 settembre scorso
La trattativa sull'affitto continua a vacillare, ma il tempo è quasi scaduto. Duecento famiglie temono il peggio

PALERMO – L’accordo su una nuova cifra da corrispondere per l’affitto sembra allontanarsi sempre di più, ma domani andrà presa una decisione sul destino della Rinascente. Così si potrebbe riassumere l’incontro telematico nel quale il Ministero del Lavoro, il Comune di Palermo e il gruppo Rinascente hanno discusso le alternative alla chiusura insieme a Fabrica Immobiliare e Inarcassa, rispettivamente gestore e proprietario dell’edificio in via Roma sede del negozio.

È stata la prima riunione congiunta, arrivata in un momento particolarmente delicato: dopo mesi di stallo la trattativa per rimodulare il canone è ormai agli sgoccioli, e per le duecento persone coinvolte si fa sempre più concreto il rischio di perdere il lavoro. In precedenza il gruppo Rinascente si era detto disponibile al dialogo fino al 19 ottobre, ma poi l’ultimatum è slittato a venerdì 23.

Le opzioni sul tavolo

La riunione non ha dato i frutti sperati. A quanto si apprende, Fabrica Immobiliare ha proposto due alternative: la prima prevedrebbe un affitto da 2,4 milioni di euro annui, senza mettere le mani sulla licenza per uso commerciale dell’immobile posseduta dalla Rinascente; il secondo caso contemplerebbe un canone annuale di 1,8 milioni di euro, ma stavolta nell’accordo sarebbe incluso il passaggio della licenza a Fabrica. Questa seconda ipotesi nasconderebbe un’insidia inaccettabile per i lavoratori: non sarebbero inclusi nella transizione, il che non darebbe loro nessuna garanzia di occupazione nel caso di un’eventuale cessione del ramo d’azienda.

Il gruppo Rinascente non ha accolto nessuna delle due proposte, cercando invece una terza via: una cessione del ramo d’azienda, ma solo qualora ci fosse un soggetto pronto a subentrare e salvaguardando i lavoratori. La controparte però ha reso noto che al momento quel soggetto non esisterebbe. Dunque nulla di fatto, ma i sottosegretari del Ministero del Lavoro, Steni Di Piazza e Francesca Puglisi, hanno assicurato che il ministero continuerà a monitorare i risvolti della trattativa in qualità di organismo di vigilanza del proprietario Inarcassa.

Le speranze dell’amministrazione

Dal canto suo il Comune continua a manifestare cauto ottimismo, come si evince dalle parole del sindaco, Leoluca Orlando, e dell’assessore al Lavoro, Giovanna Marano. “Dalla riunione è emersa l’ipotesi che si esplorino le residue condizioni che possano far ancora dialogare le parti – riassume Marano – per giungere a una soluzione che tuteli la permanenza di Rinascente e la conseguente occupazione”. Il primo cittadino esprime “apprezzamento per l’impegno proficuo del Ministero del Lavoro nella ricerca di una soluzione”, auspicando “che entro la settimana in corso possa emergere una via d’uscita per garantire uno sbocco positivo alla vicenda”. L’amministrazione comunale ha ribadito ancora una volta l’impossibilità di attivare qualunque altro tipo di business nella struttura di via Roma, vincolata all’uso commerciale da parte di Rinascente e il cui frazionamento non è consentito.

L’appello del sindacato

In vista dell’ultima chance di venerdì, il sindacato Uiltucs Sicilia prende una posizione netta: “Lanciamo un appello accorato a tutti i soggetti interessati alla vertenza Rinascente – dice il segretario generale, Marianna Flauto –. Un accordo è possibile, ognuno faccia un ulteriore passo avanti per salvare i lavoratori e un pezzo di economia della città di Palermo”. A Rinascente la sigla chiede “un rilancio che possa dare forza alla trattativa aperta al tavolo ministeriale e che esprima la chiara volontà di rimanere a Palermo, dimostrando di voler raggiungere l’obiettivo con la dovuta pervicacia e fermezza”. Quanto alla posizione di Fabrica Immobiliare, Flauto rileva “una precisa volontà di non concludere nessun tipo di accordo a prescindere dalla proposta fatta. Comprendiamo che all’interno di una trattativa le frizioni sono il frutto della normale dinamica e dialettica tra soggetti con divergenti interessi, ma riteniamo che Fabrica e Inarcassa stiano andando oltre”.

“È bene ribadire che senza licenza la struttura resterà un luogo vuoto e destinato a far aumentare il degrado in via Roma – precisa il segretario generale della Uiltucs Sicilia –. Fabrica Immobiliare non ha alcuna giustificazione, avendo dichiarato che nessun altro imprenditore è interessato all’immobile: ciò determinerebbe per Inarcassa una perdita secca, sia nel conto economico che nello stato patrimoniale. Invochiamo ancora una volta il senso di responsabilità di tutti per trovare una soluzione in queste ore, in assenza della quale chiediamo al ministero di vigilare – conclude – convinti che dietro questo atteggiamento della proprietà si celino altri interessi che potrebbero fortemente danneggiare i lavoratori”.

I dipendenti si ‘tassano’ la paga per l’affitto

I lavoratori della filiale di Palermo hanno deciso di “dimostrare cosa sia un vero esempio di volontà e determinazione”: in una lettera indirizzata fra gli altri al ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, si dicono disponibili “a voler sacrificare parte della loro retribuzione, per tutta la durata del contratto di affitto, al fine di concorrere alla riduzione di un terzo del divario che separa il raggiungimento della somma richiesta da Fabrica Immobiliare”. LEGGI LA LETTERA DEI LAVORATORI DELLA RINASCENTE


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