Vertice di maggioranza, l'Udc: | "Così non restiamo" - Live Sicilia

Vertice di maggioranza, l’Udc: | “Così non restiamo”

Restano tutti i nodi da sciogliere. Centristi sul piede di guerra. D'Alia: "Se si vuol fare qualcosa che assomiglia al governo Lombardo, non ci stiamo". Il renziano Vullo: "No all'esclusione dei deputati". Dopo un primo faccia a faccia ci si è aggiornati

PALERMO – Tutto rimandato alle 19. Il vertice di maggioranza durante il quale il governo e i partiti alleati avrebbero dovuto fissare i paletti per la formazione del nuovo esecutivo è iniziato intorno alle 13,30 ma si è risolto, finora, in un “nulla di fatto”. La tensione è alta e l’Udc si dice pronta a far saltare il tavolo: “Non mi pare che allo stato ci siano le condizioni che consentano la partecipazione dell’Udc al governo Crocetta – commenta Gianpiero D’Alia, presidente del partito e leader dei centristi in Sicilia -, se si intende snaturare l’accordo elettorale tra l’Udc e il centrosinistra e si vuol fare qualcosa di diverso che somiglia di più al governo Lombardo che ad un governo del cambiamento e delle riforme. Penso che nel fine settimana ci sia la necessità di convocare il comitato regionale e il gruppo parlamentare per assumere decisioni definitive al riguardo e nell’interesse dei siciliani”.

Dopo due ore di discussione, i partiti e il presidente hanno dovuto decidere di “aggiornarsi” alle 19. Nel pomeriggio, infatti, l’agenda di Crocetta è assai fitta. Prima, sarà il turno di una giunta di governo. Quindi il governatore dovrebbe recarsi a Palazzo dei Normanni per partecipare all’esame in Commissione bilancio del ddl “salvaimprese”.

Intanto, però, a Palazzo dei Normanni la fumata è stata “grigia”. Ma di un grigio scuro, molto scuro. Presenti i capigruppo e i segretari delle forze politiche alleate. Oltre ai deputati ormai passati tra le fila della maggioranza: Michele Cimino, Antonio Venturino e Pippo Gianni.

Ma al momento, le distanze non sono state colmate. Anzi. La nota dell’Udc lo dimostra. Non si è sciolto, durante la discussione di oggi, nessuno dei “nodi” che al momento hanno frenato la nascita della giunta. A cominciare dalla distribuzione degli assessori sulla base dell’appartenenza politica. Per farla breve, mentre alcuni partiti, Articolo 4 in testa, puntano all’introduzione del criterio di “proporzionalità” nella giunta rispetto al numero dei deputati in Assemblea, il presidente Crocetta, incalzato anche dall’Udc, sarebbe orientato a partire dalla coalizione originaria (Pd, Udc e Megafono), aprendo a Drs e Articolo 4, con l’ingresso in giunta di un assessore per ciascuno dei partiti che si sono formati nel corso della legislatura.

E’ questo lo spirito della dura nota di D’Alia, che invita a tenere conto del patto elettorale che ha sostenuto Crocetta. Se così non sarà, i centristi minacciano l’addio. E’ un po’ la posizione che era stata indicata anche dal capogruppo centrista all’Ars, Lillo Firetto: “Sugli assessori e su eventuali nuovi equilibri in giunta – ha detto – sarà il presidente a fare una proposta, ma questa non può ledere il patto originario tra Pd, Udc e Megafono che sta alla base dell’elezione di Crocetta. Non serve – continua il capogruppo dello scudocrociato – un maquillage politico ma occorre un patto di governo che avvii una fase nuova del governo regionale, un impegno forte per approvare la manovra finanziaria, per completare la riforma degli enti locali e stilare un programma quadriennale di adeguata spending review, oltre a un piano di crescita e di sviluppo attraverso l’utilizzo efficiente dei fondi europei”.

Ma la “fase nuova” dovrà passare da facce nuove. E su una di queste pare che durante il vertice di maggioranza si sia consumato l’ennesimo scontro. Di fronte al secondo nodo da sciogliere, quello della presenza in giunta dei deputati, infatti, l’Udc avrebbe spinto per i parlamentari nell’esecutivo. Una soluzione scartata da Crocetta. Un “no” sostanzialmente condiviso dal Pd. Ma non da tutte le aree dei democratici. Ad esempio, il renziano Gianfranco Vullo rilancia sui deputati-assessori: “Non è condivisibile – ha detto – l’idea di tenere i deputati fuori dal governo regionale. Trovo invece corretto ed anzi necessario che sui parlamentari da nominare come assessori del governo Crocetta si compiano scelte che tengano conto del passato e della credibilità di ciascuno degli eletti, poiché non c’è alcun dubbio che anche all’Ars siede chi è stato protagonista di storie non limpide, ma sarebbe un grave errore – ha aggiunto Vullo – che la mancanza di coraggio nell’indicare questi per nome e cognome diventi un veto indiscriminato e sommario”.

Così, si profila il possibile “compromesso”: sì ai politici ma non agli attuali deputati. Che si traduce in un “sì” agli ex parlamentari. Tra questi, Giovanni Pistorio, che l’Udc vuole fortemente in giunta. Un’aspirazione che pare sia stata ribadita durante la riunione dal diretto interessato. Ma su questo punto, ecco il nuovo strappo. Crocetta non vorrebbe Pistorio nel governo. A causa di una condanna della Corte dei Conti (dovrebbe essere lo stesso Crocetta a richiedere indietro i soldi a Pistorio) e per il fatto di aver ricoperto recentemente la carica di capo della Segreteria tecnica. Insomma, le distanze rimangono. E in parte si ampliano. Appuntamento fissato per le 19. Sarà una notte di passione per la maggioranza di Crocetta.

Aggiornamento 20,11: il vertice di maggioranza è rinviato a domattina.


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