Vescovi siciliani, si cambia. Giro di nomine in arrivo - Live Sicilia

Vescovi siciliani, si cambia| Giro di nomine in arrivo

Diversi prelati vicini ai limiti d'età. Ecco cosa si muove.

Nei prossimi due anni la Chiesa siciliana potrebbe cambiare letteralmente volto. Sono ben sei le diocesi che potrebbero essere interessate da cambiamenti al vertice per il raggiungimento dei fatidici settantacinque anni dei rispetti vescovi titolari, un consistente turn over che ridisegnerebbe equilibri e orientamenti ecclesiali. A dire il vero il giro di valzer delle nomine è già cominciato questa estate a Siracusa dove a luglio l’arcivescovo Salvatore Pappalardo ha ceduto il passo a don Francesco Lomanto, storico della chiesa e preside della Facoltà Teologica di Sicilia.

La nomina di don Lomanto sembra confermare il ruolo della Facoltà teologica di Sicilia come ‘riserva di vescovi’ se si considera che Lomanto è il terzo preside dell’ateneo pontificio che raggiunge l’episcopato dopo il compianto Cataldo Naro e l’attuale presule di Acireale Antonino Raspanti a cui va aggiunto anche il nome del cappuccino Calogero Peri che è stato docente e vicepreside della Facoltà.

Se a Siracusa il cambio della guardia è stato rapido e indolore, tanto che sarà sancito il prossimo 24 ottobre nella Basilica della Madonna delle Lacrime con la solenne cerimonia di ordinazione episcopale di don Lomanto, resta in sospeso la situazione dell’Eparchia di Piana degli Albanesi. Dal mese di febbraio infatti la diocesi di rito bizantino attende un successore di monsignor Demetrio Gallaro che è stato promosso al ruolo romano di arcivescovo segretario della Congregazione per le Chiese orientali. A decidere sul successore di Gallaro sarà… Gallaro stesso dato che è proprio la congregazione a cui è stato mandato ad avere competenza sulle realtà di rito bizantino in Italia. La cosa non sembra però raccogliere scaldare gli animi del clero arbereshe che è sempre stato piuttosto tiepido se non severo su monsignor Gallaro accusato da alcuni di essere estraneo alla tradizione greco-cattolica meridionale e addirittura latinizzante.

Transizione senza scossoni invece ad Agrigento dove il prossimo settantacinquenne cardinale Francesco Montenegro ha ottenuto dal Papa un vescovo coadiutore, cioè un vescovo ausiliare con diritto di successione. La scelta è caduta sul trapanese don Alessandro Damiano che il 5 settembre scorso è stato consacrato vescovo dallo stesso Montenegro e che nel corso della calda estate dell’emergenza immigrazione ha dimostrato di essere in perfetta sintonia con Papa Francesco e il cardinale Montenegro: “Non è soffiando sul fuoco della paura e della rabbia sociale che faremo passi avanti per superare il momento complesso che stiamo attraversando. Chi gioca sulla pelle dei poveri si assume la responsabilità etica di minare la coesione sociale… I migranti sono persone che hanno il diritto/dovere ad una quarantena in sicurezza e serenità così come tutti i cittadini”.

Fin qui le certezze o le quasi certezze ma il nuovo anno potrebbe portare novità anche in una sede importante come quella di Catania dove a giugno l’Arcivescovo Salvatore Gristina, che è anche presidente della Conferenza episcopale siciliana, compirà settantacinque anni. Vicini al traguardo anche i vescovi di Monreale, Michele Pennisi, e Mazara del Vallo Domenico Mogavero. Su quest’ultimo, che nel passato non ha lesinato dure critiche a Berlusconi e più recentemente a Matteo Salvini i si concentrano anche le attenzioni della politica siciliana e nazionale tanto da far sussurrare a qualcuno nei piani alti del centrodestra siciliano “stapperemo lo champagne quando andrà in pensione”.

Il turn over che si prospetta oltre a stimolare legittime aspirazioni nel clero isolano probabilmente rimetterà in gioco la berretta cardinalizia che dopo anni e anni sugli arcivescovi palermitani è caduta recentemente per volontà di Papa Francesco sulla testa del vescovo di Agrigento per dare forza alla posizione della Chiesa sul tema degli immigrati. E chissà che in un eventuale spostamento di pedine l’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice possa trovare una nuova possibilità di aver un vescovo ausiliare dopo il tentativo fallito con il cappuccino Giovanni Salonia, impallinato da una falsa accusa di violenza sessuale.

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