Vi ricordate del carcere? - Live Sicilia

Vi ricordate del carcere?

Avete pensato alla Pasqua dell'Ucciardone? Noi sì.
Per fatto personale
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2 min di lettura

Scusate se – tra Lombardo che se ne va, ma non si sa bene quando e il Palermo che arranca – ci permettiamo ancora di parlare di carcere. E’ una fissazione. A Pasqua, abbiamo pensato alle anime dell’Ucciardone. La galera sta cadendo a pezzi e questo provoca ulteriori restringimenti di spazio. Non è colpa del direttore, né dei vertici delle guardie penitenziarie che sono tutti professionisti eccellenti e sensibili. Non si può chiedere e nessuno di turare uno squarcio di tale portata con un dito. 
Ogni benpensante, ogni cittadino pronto a sentenziare, chi dice con sufficienza: “Se lo sono meritato” dovrebbe essere invitato all’Ucciardone per uno stage di una settimana. Lì e in tante altre prigioni siciliane, il principio della detenzione tracima quiotidianamente nella pratica dellla sopraffazione che tormenta, a livelli diversi, chi sta espiando una malefatta e chi compie con abnegazione il suo lavoro.

Non c’è dubbio: chi sbaglia deve pagare. Ma com’è che pagano sempre i più poveri e i più disgraziati? Ma perché in una cella trovi magari gente che potrebbe stare altrove? Anche la giustizia è in ritardo sul tema. Chi giudica dovrebbe tenere presente le condizioni medie del nostro carcere e riflettere su quanto possa essere devastante perfino un giorno solo di detenzione. Direste che un giorno all’inferno, in fondo, è poca cosa?

Ora, noi giornalisti che possiamo fare? Tentiamo, di tanto in tanto, di scrivere articoletti del genere per “sensibilizzare” l’opinione pubblica. Che se ne frega. La gente ha paura del futuro e lotta contro un presente difficile. I diritti civili, specialmente quelli di chi ha commesso un errore, non sono mai il problema più urgente. Il carcere ha superato da tempo il concetto di rieducazione, ha scavalcato l’idea di pena e si è adagiato accanto alla tortura. Ci sono molti altri argomenti mediaticamente più appetibili. Eppure, vorremmo che ci fosse più attenzione sul tema, proprio dai lettori di Livesicilia. Le anime e i corpi accatastati anche adesso in un tremendo magazzino di carne umana appartengono a persone.


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