Via Amari, in campo due ipotesi| per l'avvio dei cantieri - Live Sicilia

Via Amari, in campo due ipotesi| per l’avvio dei cantieri

I lavori di scavo potrebbero iniziare a novembre oppure, come appare più probabile, direttamente dopo le feste natalizie.

PALERMO – Riprendere gli scavi la prossima settimana oppure direttamente a gennaio, quando le festività natalizie saranno solo un ricordo. Sono queste le soluzioni che si prospettano al momento per il cantiere dell’anello ferroviario di via Emerico Amari, al centro di una guerra fra Comune e Tecnis: Rfi ha interloquito con l’impresa, mentre ieri mattina il vicesindaco Arcuri ha incontrato i commercianti presso la sede della Confcommercio di Patrizia Di Dio, con la via che è stata riaperta dopo la sospensione di mercoledì dell’ordinanza.

Morale della favola, non c’è ancora una decisione ufficiale e molto dipenderà dal fatto che la ditta riesca a completare lo spostamento delle sottoreti in tempo. Poi a quel punto si valuteranno entrambe le opzioni: il problema è che andranno montate le barriere antirumore per gli scavi della galleria e questo richiederà tempo. Si rischia, in pratica, che si monti un cantiere che per Natale sarà comunque fermo. L’ipotesi è comunque quella di lasciare a destra e sinistra lo spazio per il transito dei pedoni, magari con qualche iniziativa per i turisti. Per lunedì si dovrebbe tenere un primo tavolo tecnico con il Comune, Rfi e la Confcommercio.

L’asse tra Rfi e Comune comunque sembra tenere, con la Tecnis che si è dimostrata sensibile alle richieste di mitigare i disagi. Questa mattina si terrà una riunione per fissare il cronoprogramma, anche se i commercianti dovranno arrendersi all’idea che un Natale andrà vissuto con le transenne: o questo o quello del 2016.

“Le imprese chiedono certezze – dice la Di Dio – per potere prendere le misure al problema. E proprio in vista dell’incontro di lunedì prossimo chiedo a tutti gli interessati di farci pervenire suggerimenti e proposte per cercare di smorzare gli effetti negativi dei cantieri. Noi ci siamo fatti carico del problema che abbiamo il dovere di fronteggiare, crediamo che il dialogo e la collaborazione possano dare delle risposte”.

 


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