Via Amari, sospesa la chiusura| E' guerra fra Tecnis e Comune - Live Sicilia

Via Amari, sospesa la chiusura| E’ guerra fra Tecnis e Comune

L'amministrazione Orlando dopo un sopralluogo ha deciso di annullare il provvedimento adottato per i cantieri dell'anello ferroviario.

PALERMO – Il Comune ci ripensa e revoca l’ordinanza con cui da oggi è scattata la chiusura di un intero tratto di via Emerico Amari. Palazzo delle Aquile ha infatti deciso di andare allo scontro con la Tecnis, la ditta incaricata di realizzare i lavori dell’anello ferroviario, con cui ha polemizzato più volte in questi giorni, e a seguito di un sopralluogo ha disposto di fermare il provvedimento che avrebbe dovuto comportare lo stop alla circolazione per almeno 11 mesi. Il tutto mentre al nono piano dell’edificio che dà proprio su via Amari la Confcommercio riuniva decine di imprenditori per chiedere di fermare i lavori e mentre gli operai, posizionate le transenne, stavano eseguendo le misurazioni.

Ma facciamo un passo indietro e andiamo con ordine. Qualche settimana fa il Comune ha emanato un’ordinanza che prevedeva dal 3 novembre (e per 11 mesi) la chiusura completa di un pezzo di via Amari, dal porto fino a via Principe di Scordia: un provvedimento necessario per consentire alla Tecnis, che sta realizzando i lavori dell’anello ferroviario, di scavare la galleria per la posa dei binari. Peccato che a stretto giro di posta Palazzo delle Aquile avesse fatto trapelare tutto il proprio scetticismo sul rispetto della tabella di marcia. Secondo l’amministrazione Orlando, infatti, l’azienda non sarebbe riuscita a terminare lo spostamento dei sotto servizi in tempo per cominciare la seconda fase dei cantieri, esprimendo perplessità sull’andamento di tutti i cantieri (compresi Politeama e viale Lazio). Nel frattempo i commercianti sono scesi sul piede di guerra, spaventati da un cantiere così invasivo a ridosso delle festività natalizie. La stessa ordinanza prevedeva infatti un allargamento del cantiere anche a piazza Castelnuovo. Confcommercio, Confesercenti e la commissione Attività produttive del Comune hanno fatto la voce grossa, pretendendo misure compensative per i negozianti. Il tutto mentre la Tecnis ostentava tranquillità circa il rispetto del crono programma.

Ieri la ditta ha iniziato la posa dei cartelli stradali, facendo slittare la chiusura a oggi: grossi blocchi di cemento per impedire l’accesso alle auto, operai con cavalletti intenti a effettuare misurazioni, percorsi alternativi per i pedoni sono stati approntati fin dalla mattina. Per le 15 è stata anche indetta un’assemblea dei commercianti presso la sede di Confcommercio in via Amari, per protestare contro i cantieri dell’anello ferroviario, che riguardano anche viale Lazio.

Ma nel primo pomeriggio ecco il colpo di scena: il Comune, a seguito di un sopralluogo, ha verificato che i cartelli non erano ancora completamente posizionati e che i sottoservizi non erano stati spostati del tutto. Insomma, un ritardo che ha spinto l’ufficio Traffico (su “informale direttiva del vice sindaco”, come recita il provvedimento) a revocare l’ordinanza e a imporre a Tecnis di ripristinare la circolazione in vigore fino a ieri, che prevede la chiusura solo di una corsia.

Uno schiaffo in piena regola nei confronti della ditta che dovrà a questo punto rimettere tutto a posto e rivedere il proprio crono programma. Una guerra vera e propria, quella ormai innescatasi tra il Comune e la ditta, con Emilio Arcuri deciso a incalzare l’impresa e a sottolinearne tutti i ritardi. La Tecnis, che deve già deve fare i conti con le proprie grane giudiziarie (che però riguardano altri appalti), si ritrova così spalle al muro e, dopo mesi di polemiche a distanza, alla presenza di un primo e vero atto ostile da parte dell’amministrazione Orlando, mentre nubi sempre più scure si addensano sul futuro di un cantiere, quello dell’anello, che vale 154 milioni di euro e in cui piazza Pretoria, almeno sulla carta, avrebbe solo un ruolo di spettatore.

LE REAZIONI
“La revoca dell’ordinanza sulla chiusura di via Amari è una buona notizia per i commercianti della zona che potranno così affrontare serenamente il prossimo Natale. Come sempre, un cantiere così imponente non è accompagnato da una adeguata comunicazione: anche nei casi di via Notarbartolo, viale Regione Siciliana, viale Lazio o Politeama residenti e commercianti avevano saputo tutto all’ultimo minuto. Fossi nei panni dei commercianti della zona chiederei i danni al Comune e al sindaco in prima persona”. Lo dice il consigliere comunale di Palermo Filippo Occhipinti.

La commissione Attività Produttive del Comune di Palermo ha partecipato all’incontro con i commercianti di via Emerico Amari organizzato dalla Confcommercio. All’incontro hanno partecipato numerosi commercianti e proprietari di locali che lamentano già un crollo del fatturato e paventano una possibile chiusura. L’avvocato Amodei ha inoltre riferito delle numerose inchieste aperte sulla Tecnis in giro per la Sicilia e la preoccupazione è quella che anche a Palermo i lavori potrebbero subire rallentamenti o peggio ancora il blocco. Qualcuno si è chiesto se nei capitolati di appalto siano stati previsti risarcimenti danni per gli esercenti. È stato chiesto di dichiarare lo stato di calamità per tenere in vita le aziende. “Nel corso della riunione – dice il presidente della commissione Paolo Caracausi (Idv) – è arrivata la sospensione dell’ordinanza in corso, accolta con soddisfazione ma anche con rabbia perché dimostra approssimazione e poca attenzione al problema. Ho illustrato la delibera predisposta dalla commissione che prevede un taglio dei tributi locali, condivisa dal sindaco e dell’assessore al bilancio. La commissione conferma la sua disponibilità e il proprio impegno a favore dei commercianti”.

“La decisione del Comune di sospendere l’ordinanza sulla chiusura di un tratto di via Emerico Amari, a ridosso delle festività natalizie, è una buona notizia per i commercianti e i cittadini. Confesercenti aveva chiesto una riflessione sull’opportunità di autorizzare un cantiere così invasivo proprio in questo momento e il provvedimento dell’amministrazione Orlando non può che lasciarci soddisfatti. Serve però a questo punto chiarezza, nell’interesse della città: l’ordinanza verrà nuovamente emanata? E se sì, quando? Questi cantieri come andranno avanti e quali tutele verranno adottate per le attività commerciali? Non vorremmo che si generasse il caos, a scapito di chi ha bisogno di date e tempi certi per programmare la propria attività lavorativa. I palermitani hanno diritto alla chiarezza: il sindaco Orlando convochi un tavolo tecnico con l’impresa, Rfi e le associazioni di categoria per fare luce sulla vicenda, viste anche le recenti inchieste giudiziarie. L’incertezza non fa bene a nessuno”. Lo dichiara il presidente di Confesercenti Palermo Mario Attinasi.

“Positiva la soluzione trovata da Orlando – commenta subito Giusi Scafidi, consigliere comunale e presidente della Quarta Commissione Consiliare – ma non bisogna dimenticare un aspetto importante per andare in contro alle necessità dei commercianti, che ho voluto ascoltare e che avevo già portato in aula: la riduzione dei tributi per i commercianti che lavorano lì e che sono e saranno penalizzati dai cantieri. Avevo già proposto una riduzione della Tari per loro, per alleggerire il carico delle tasse in un periodo ferito dalla crisi economica e, per loro, anche dal blocco della viabilità. Occorre tornare a discutere di questo aspetto in previsione della chiusura, per diversi mesi, di questa arteria fondamentale per la città. Siamo a favore dei lavori che riqualificheranno e miglioreranno Palermo, ma non dimentichiamoci di coloro che avranno meno vendite durante questo periodo”.

Domani alle 8.15 i commercianti incontreranno il vice sindaco Arcuri presso la sede di Confcommercio. “Abbiamo voluto raccogliere gli imprenditori a casa nostra – dice la Di Dio – perchè Confcommercio ha deciso di farsi portavoce di questo grave disagio che vive l’imprenditoria cittadina a causa dei cantieri, abbiamo anche aperto un’apposita casella email lavoripubblici@confcommercio.pa.it dove è possibile inviare proposte e suggerimenti e segnalare ritardi o qualsiasi cosa riguardi l’esecuzione dei lavori”. “A mio avviso i commercianti delle zone in questione – aggiunge la Di Dio – sebbene la situazione che subiscono sia ai limiti del paradosso, hanno dimostrato, e continuano a dimostrare, grande senso civico e rispetto per quelli che sono lavori di pubblica utilità, malgrado ci sia anche il sospetto di gravi inadempienze, anche in ordine alla sicurezza pubblica, e pesanti ritardi sull’esecuzione dei lavori. E questo non può ledere e annullare il diritto di fare impresa”. “Oltre a quanto finora chiesto – precisa la Di Dio – dall’abbattimento alla sospensiva dei tributi, per esempio, riteniamo opportuno portare avanti la richiesta di indennizzo per le imprese maggiormente colpite, fino a ipotizzare una class action, se ricorreranno i presupposti”. “Continueremo, con il nostro spirito di solidarietà, a essere concretamente vicini ai colleghi che vivono vicende umane e imprenditoriali davvero tristi – afferma la Di Dio -: dal giovane che ha appena aperto un ristorante ma che, continuando così, rischia di chiudere perché è impossibile raggiungere il suo locale, alla sala giochi il cui titolare non è riuscito nemmeno a fare l’inaugurazione perché le transenne rendono difficile arrivare all’ingresso. Tutte storie di sacrifici e dedizione al proprio lavoro, di chi vuole tenacemente fare impresa malgrado tutto”. “E anche per sostenere questi imprenditori – conclude la Di Dio – porteremo avanti una serie di iniziative nelle strade in cui insistono i cantieri, come un “cash mob” per invitare la cittadinanza a sostenere con una solidarietà tangibile le imprese con una scelta consapevole dei propri consumi”.

“Meglio tardi che mai – commenta il presidente dell’Ottava circoscrizione Marco Frasca Polara – Non sussistevano le benché minime condizioni per la chiusura della strada, i lavori per lo spostamento dei sottoservizi non sono ancora terminati e una parte dei marciapiedi è ancora inagibile, per non parlare della mancata collocazione della segnaletica stradale in tempo utile, così come previsto dal Codice della Strada. Ci chiediamo quale sarà il prossimo futuro di via Emerico Amari considerato che l’ordinanza è stata solo sospesa e che il Natale è alle porte”.


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