"Via D'Amelio, il boss disse: | 'Siamo stati bravi...'" - Live Sicilia

“Via D’Amelio, il boss disse: | ‘Siamo stati bravi…'”

Giuseppe Graviano

Il 19 luglio del 1992 fu un giorno di sangue e di dolore per tutti i siciliani. Ma qualcuno gioiva.

La deposizione
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ROMA-  “Dopo la strage di via D’Amelio, Giuseppe Graviano mi disse: ‘siamo stati bravi?’. Quell’espressione mi spense la vita perché capii che avevo contribuito a quell’azione terroristica.” Così il pentito Fabio Tranchina ricorda l’eccidio costato la vita al giudice Paolo Borsellino e alla sua scorta. Il collaboratore di giustizia sta deponendo al processo sull’eccidio, in corso nell’aula bunker di Rebibbia. Imputati i boss Salvino Madonia e Vittorio Tutino e i falsi pentiti Vincenzo Scarantino, Calogero Pulci e Francesco Andriotta. Dopo avere ripercorso i suoi rapporti con il boss Graviano, Tranchina sta raccontando dei sopralluoghi fatti in via D’Amelio, il luogo della strage, nei giorni che precedettero l’attentato.

(Fonte ANSA)

 


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