ROMA – “Paolo Borsellino non è stato solo un magistrato di straordinario valore, ma anche un servitore dello Stato coraggioso, determinato a far luce sulle zone d’ombra tra criminalità organizzata e poteri deviati, ponendo interrogativi scomodi e cercando responsabilità anche all’interno degli apparati istituzionali corrotti”, a dichiararlo è il Ministro per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati.
“Sapeva – aggiunge Caellati – che il confine tra legalità e illegalità può essere fragile, e che la mafia si nutre anche del silenzio“.
“Trentatré anni fa, il 19 luglio 1992, nella strage di via D’Amelio, la mafia lo assassinò insieme ai cinque agenti della sua scorta. Fu un attacco diretto all’idea stessa di uno Stato libero, sovrano e indipendente. Ma il tritolo non ha cancellato la sua visione: l’ha resa più forte, trasformandola in un esempio e in una strada da seguire”, conclude Casellati.
Russo (FdI): “Uniamo la memoria”
“Un momento molto importante: come sempre, uniamo la memoria di Paolo Borsellino, degli agenti di scorta e di tutti i caduti nella lotta alla mafia all’attualità del contrasto a tutte le forme di criminalità. Lo facciamo avendo ben presenti le lacrime di commozione di Manfredi Borsellino, che recentemente ha ricordato come suo padre sia stato lasciato solo dai suoi colleghi e dalle istituzioni”. Così il senatore di Fratelli d’Italia, componente della commissione parlamentare Antimafia, a margine dell’iniziativa ‘Parlate di mafia’, organizzata dai gruppi FdI della Camera e del Senato.
“Anche per questo noi dobbiamo un atto di verità storica, come si sta facendo con la commissione Antimafia, ma abbiamo soprattutto la necessità di raccontare oggi l’attualità dell’impegno contro tutte le mafie. Un impegno che va portato avanti con l’attività parlamentare e governativa. Questo è stato il valore fondante del nostro impegno da militanti e adesso lo anche da forza di governo”.
Sallemi (FdI): “Verità su Via D’Amelio ancora da percorrere”
“‘Parlate di mafia’ è sempre un’occasione di confronto e di ricordo. Tuttavia, come ci dicevano gli stessi Falcone e Borsellino, il ricordo da solo non basta. Il ricordo ha senso se serve nella ricerca della verità”, lo ha dichiarato Salvo Sallemi, vicepresidente dei senatori di Fratelli d’Italia e componente della commissione Antimafia, nel corso della quarta edizione di “Parlate di mafia”.
“Il lavoro della commissione Antimafia e della sua presidente Chiara Colosimo è indirizzato in questo senso. In due anni abbiamo acceso nuove luci su una strage, quella di Via D’Amelio, raccontata troppo spesso in modo approssimativo. Siamo sulla strada giusta, ci sono a Caltanissetta circa 400 faldoni da sistemare, ciò significa che la verità va ancora percorsa attraverso il nostro impegno”.

