Via le scritte da Largo Paisiello |Ripulita la scalinata - Live Sicilia

Via le scritte da Largo Paisiello |Ripulita la scalinata

La richiesta era arrivata dai rappresentanti del Centro commerciale etnea che, il mese scorso, avevano consegnato all'assessore al Decoro urbano, Salvo Di Salvo, un lungo elenco di priorità, tra le quali la pulizia di una delle aree più degradate del centro città.

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CATANIA – Largo Paisiello ripulito. Di Nuovo. Dopo quasi tre anni, l’amministrazione comunale ha effettuato, su richiesta dei commercianti della zona, un nuovo intervento per restituire alla scalinata monumentale adeguata dignità estetica. La richiesta era arrivata dai rappresentanti del Centro commerciale etnea che, il mese scorso, avevano consegnato all’assessore al Decoro urbano, Salvo Di Salvo, un lungo elenco di priorità, tra le quali la pulizia di una delle aree più degradate del centro città. Richiesta accolta subito dal rappresentante della giunta Bianco che ha predisposto l’ultimo intervento.

Che risulterà inuitile, però, senza la predisposizione di un adeguato sistema di controllo che scoraggi i writers in primo luogo, a non deturpare la scalinata. Dal canto loro, le imprese della zona, ma anche alcuni residenti, si sono proposti per la creazione di un sistema di video sorveglianza che possa mettere in tutela l’area.Ma la richiesta di molti, come si legge sui social network, sembra andare nella direzione opposta.

Sono in tanti, infatti, a ritenere le scritte sui muri una forma di espressione e di arte. “Chiunque scrive su un muro compie un atto illecito e penalmente perseguibile – spiega Domenico Ferraguto, presidente del Centro commerciale etnea. Catania – continua – è una città dove gli ultimi ’40 anni di evoluzione espressiva si magnificano nel massacro di Via dei Crociferi, di palazzi storici e privati appena restaurati, la scalinata monumentale, appunto, di Largo Paisiello, piazza Teatro Massimo o villa Bellini. Non c’è muro in città che non sia stato decorato con una scritta rendendone l’aspetto degradato, sporco. Naturalmente la questione è legata a quale modello di città abbiamo in mente – evidenzia: ognuno può sentirsi a casa propria anche in una latrina ma non lo faccia valere per tutti, la maggioranza”.


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