Via Lincoln, la strada a luci rosse |I residenti: "Vogliamo andare via" - Live Sicilia

Via Lincoln, la strada a luci rosse |I residenti: “Vogliamo andare via”

Dopo la vicenda del 42enne di Corleone che ha sparato un colpo di pistola a salve contro i trans, chi abita nella zona vive nell'angoscia: "Il problema non sono soltanto le prostitute, ma le persone che di conseguenza frequentano il quartiere di notte". Segnalati furti e rapine.

il degrado nelle vie del centro
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PALERMO – E’ un intero quartiere che si trasforma di notte, dove i lampioni sembrano spegnersi per fare spazio alle luci rosse. E’ così che le strade in cui si svolge quotidianamente la vita delle famiglie che ci vivono, cambiano volto. E lo fanno nel peggiore dei modi, all’insegna della mancanza di sicurezza e della paura. Di terrore, in certi casi. Come quello raccontato da una studentessa di 27 anni che abitano in uno stabile da cui si accede dal passaggio Lincoln. Davanti ai portici, poco distanti dal punto in cui un uomo ha sparato contro le lucciole la scorsa settimana, Marianna dice di essere abituata a vedere due prostitute nigeriane “Urlano nel cuore della notte – racconta – litigano coi clienti o tra di loro. Per noi residenti è una lotta continua, ma la cosa peggiore è che la situazione non può che degenerare, perché la loro presenza incoraggia inevitabilmente quella di gente sospetta nella zona”.

In via Lincoln c’è chi si ferma in auto, chi a piedi. Chi contratta il prezzo di una prestazione sessuale, chi blocca le prostitute per offenderle, insultarle, e se ne va. Ma anche chi si “mimetizza” tra la clientela per mettere a segno furti ai danni di chi abita nella zona. “Quest’estate – racconta ancora Marianna – ho parcheggiato la mia auto e sono stata seguita da un uomo. Ho accelerato il passo per la paura, ma l’ho ritrovato dietro al mio portone che ero appena riucita a chiudere. Mio zio è stato rapinato tre volte all’uscita del cancello che si affaccia su piazza Magione, mentre a un mio cugino è stata rubata l’auto. Se non vivessi ancora coi miei, cambierei casa”.

Il caso di Gaspare Ragusa, il 42enne di Corleone che con due pistole e due coltelli ha preso di mira due trans, sparando un colpo a salve, ha rinnovato la paura nei residenti, che si sentono inascoltati ed in pericolo. La vicenda, alla base della quale ci sarebbero dei rancori personali tra il 42enne e una delle prostitute, ha infatti sollevato un fitto coro di proteste, scia di segnalazioni che alle forze dell’ordine arrivano da anni, ma segnale di sofferenza e necessità di soluzioni in realtà mai arrivate. “Non ci ascolta nessuno – dice Mario Maiorana – sembriamo destinati a convivere con quest’atmosfera a luci rosse. Sotto casa mia le macchine dei clienti si trasformano in alcove, i preservativi a terra ci accolgono al mattino, così come i malviventi ci attendono dietro l’angolo”. Insomma, in via Lincoln e dintorni, col tramonto arrivano angoscia e pericoli.

“Non è normale che qualcuno cominci a sparare sotto casa propria per ‘farsi giustizia da solo’ – sostiene Angelo Mangano – abbiamo avuto paura, tanta. Molti di noi hanno la casa di proprietà qui, non possiamo andare via tutti, ma vivere in questo modo, in un contesto da non augurare alle peggiori delle periferie, è davvero complesso ”. A rincarare la dose ci pensa un altro residente: “Abito in via Carlo Rao – racconta – e ad ottobre mi hanno rubato le ruote dell’auto. Il problema non è rappresentato dalle prostitute soltanto, ma dai malviventi attirati da questa zona come se fosse una calamita. E’ questo quel che resta della strada che porta al mare, sulla quale si affacciano la Villa Giulia e l’Orto Botanico? Le nostre speranze si stanno spegnendo – conclude – perché a quanto pare, se non abiti in via Libertà, meriti le prostitute sotto casa”.


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