Villa Sofia, Sampieri si dimette |Borsellino: "Pronta la revoca" - Live Sicilia

Villa Sofia, Sampieri si dimette |Borsellino: “Pronta la revoca”

Il commissario dell'azienda ospedaliera, indagato, si è dimesso. Ma la commissione Sanità e l'assessore - nonostante, pare, un invito di Crocetta a 'temporeggiare' - hanno convenuto di procedere in ogni caso al provvedimento di revoca. Borsellino: "Atto dovuto". Al suo posto potrebbe arrivare Ignazio Tozzo.

PALERMO – Le dimissioni non bastano. Il commissario dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello Giacomo Sampieri ha deciso stamattina di fare un passo indietro dopo l’inchiesta che ha travolto l’ospedale palermitano. Troppo tardi, però. La commissione Sanità dell’Ars aveva già chiesto la revoca dell’incarico trovandosi d’accordo con l’assessore Lucia Borsellino. E revoca sarà.

La seduta della commissione Sanità con l’assessore Borsellino è stata secretata. I deputati all’unanimità hanno chiesto all’assessore di revocare immediatamente l’incarico al commissario dell’azienda Villa Sofia-Cervello Giacomo Sampieri. L’assessore Borsellino ha subito confermato a Livesicilia che il provvedimento di revoca per Sampieri è pronto: “So di sue imminenti dimissioni ma quelle eventualmente entreranno in premessa al provvedimento di revoca, che per me è un atto dovuto”.

Nelle ore precedenti l’audizione in commissione erano circolate le voci di imminenti dimissioni di Sampieri, che sarebbero state caldeggiate direttamente dal presidente della Regione. Crocetta, secondo quanto trapela, avrebbe chiesto in mattinata all’assessore di temporeggiare un po’. Avrebbe chiesto lui stesso il passo indietro di Sampieri. Un gesto che avrebbe avuto, è evidente, un significato “politico” assai diverso. Addirittura si è accennata all’ipotesi, in caso di dimissioni spontanee di Sampieri, di un semplice “trasferimento” del commissario ad un’altra Asp.

Un’ipotesi che l’assessore non avrebbe nemmeno voluto prendere in considerazione. Troppo pesanti, al momento, le accuse ai vertici dell’azienda. Anche per questo, Lucia Borsellino ha parlato, diplomaticamente, di “atto dovuto”. Una decisione, insomma, che non poteva essere in alcun modo evitata.

E stamattina, come detto, anche i deputati della commissione presieduta da Pippo Digiacomo (Pd) hanno chiesto al governo un atto politico forte. Che è arrivata. “Il provvedimento di revoca è già pronto – ha confermato la Borsellino – le eventuali dimissioni faranno parte, in premessa, di quel provvedimento”.

Diversa la posizione del primario Matteo Tutino. “Io – spiega infatti l’assessore – sono il ‘datore di lavoro’ del commissario. Le decisioni sui primari spettano, a loro volta, ai commissari stessi”. Un’eventuale decisione al riguardo sarà assunta quindi dal commissario, che si insedierà dopo l’uscita di scena di Sampieri. E già circolano i primi nomi. L’assessorato infatti quasi certamente si rivolgerà a un “interno”. Il nome giusto potrebbe essere quello dell’attuale dirigente generale Ignazio Tozzo, che ha, dalla sua, il requisito di idoneità a ricoprire la carica di direttore generale (è compreso, infatti, nell’elenco dei 76 aspiranti manager dai quali il governo dovrà “pescare”). Oltre ai fatti oggetto dell’indagine che ha portato al blitz dei giorni scorsi, la commissione Sanità, stamattina, avrebbe sottolineato come i conti dell’azienda ospedaliera si troverebbero in una condizione di grave criticità. Da quanto trapela, si sarebbe parlato di un buco da 13 milioni.

Proprio nei minuti in cui la Commissione chiedeva – all’unanimità – la revoca dell’incarico di Sampieri, arrivavano le dimissioni del commissario. Una decisione che segue l’apertura di un’inchiesta, che coinvolge lo stesso Sampieri, su alcuni interventi effettuati nel reparto di Chirurgia plastica dell’ospedale diretto da Matteo Tutino, pure indagato. Tutino, secondo indiscrezioni riportate dall’agenzia Ansa, in questo momento si troverebbe alla Digos. Le dimissioni sono state confermate da un comunicato ufficiale di Villa Sofia. Ma sono arrivate tardi. Quando già l’assessore Borsellino aveva deciso di cacciare il commissario “fedelissimo” del governatore.


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