Ragusa, villaggio turistico a rischio chiusura - Live Sicilia

Villaggio turistico a rischio chiusura, in bilico oltre trecento posti di lavoro

Allarme della Uiltucs sul Kamarina
RAGUSA
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RAGUSA – “A rischio chiusura il villaggio Kamarina di Club Med nel Ragusano. A rischio ci sono oltre 300 lavoratori compreso tutto l’indotto”. A lanciare l’allarme è la Uiltucs Sicilia per voce del segretario generale Marianna Flauto, da poco eletta nella segreteria nazionale. “La notizia ci lascia sorpresi- dice Flauto – perché la struttura rappresenta per tutti un punto di riferimento turistico importante, dove arrivano vacanzieri da tutte le parti del mondo. Un sito unico nel suo genere con una meravigliosa spiaggia privata in un contesto paesaggistico unico al mondo, tra il parco archeologico e la riserva naturale, che però necessita di una ristrutturazione per adeguare la struttura al nuovo modello Club Med ma anche alle normative vigenti”.

“Secondo le notizie da noi in possesso, Club Med aveva chiesto alla proprietà la ristrutturazione degli immobili – ancora Flauto – ma con l’impegno di un contratto di affitto lungo. Il titolare non si è reso però disponibile e questo ci lascia perplessi. Si è aperto un contenzioso e sembrerebbe che Club Med debba lasciare il sito a gennaio. Ci chiediamo – prosegue Flauto – come possa una struttura di questo tipo e di questa bellezza, restare vuota e senza una prospettiva futura. Serve chiarezza e chiediamo alle istituzioni locali e regionali quali sono le intenzioni della proprietà, se ci sono interessi di altre aziende”.

La leader Uiltucs poi aggiunge: “L’obiettivo principale è per noi garantire i livelli occupazionali e il diritto di precedenza per più di 300 lavoratori che orbitano intorno alla struttura turistica e che nel periodo estivo, per cinque o sei mesi l’anno, hanno l’opportunità di garantirsi un reddito. Il problema – conclude Flauto – non riguarda infatti solo i 9 dipendenti della procedura ma gli oltre 300 lavoratori stagionali e l’indotto. Auspichiamo anche un intervento del ministero del Sud affinché si faccia chiarezza in una vertenza chiave per il turismo siciliano e per il tessuto sociale ed economico ragusano”.


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Commenti

    Sembra che la risposta del Comune e della Regione a questa crisi sia pronta: cucina solidale a danisinni, all’orizzonte non si vede altro che iniziative di questo tenore in linea con la storia di questa città

    Questa è la dimostrazione di un lento ed inesorabile declino, grazie a questa politica a questa classe dirigente di raccomandati ed ad una burocrazia che soffoca l’economia sana

    ma cosa c’entrano il comune o la regione ?

    La riduzione della loro presenza in Sicilia, se non addirittura l’abbandono dell’Isola, da parte dei grandi colossi della distribuzione alimentare (Conad , Coop , Auchan , Carrefour) mi lascia molto perplesso. Perchè lo fanno? Non sono investimenti redditizi? Ma se sono deficitarie, allora perché invece vediamo che queste presenze vengono rilevate da imprese siciliane , come soprattutto Decò , che essendo molto più piccole di quelle dovrebbero ben guardarsi dal farlo?

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