Violazioni "codice rosso", Sicilia tra le peggiori. Sul revenge porn...

Violazioni del ‘codice rosso’ e revenge porn: Sicilia tra le peggiori

Dal report della polizia emergono numeri allarmanti

PALERMO – Il numero di violazioni del “codice rosso” in Sicilia è fra i più alti in Italia. A testimoniarlo è il report “il Punto – il pregiudizio e la violenza contro le donne”, elaborato dal servizio analisi criminale grazie alla banca dati delle forze di polizia, che evidenza la “trasgressione” dei siciliani ai danni della legge n. 69 varata nel 2019.

Il “codice rosso”

Ma cosa prevede la norma? Il “codice rosso” è stata introdotto per dare “una corsia prioritaria e accelerata” ai casi di violenza sulle donne: è finalizzato sia al rafforzamento del sistema di tutela preventiva delle vittime (anche accelerando l’avvio dei procedimenti giudiziari) sia a ridefinire l’azione punitiva, prevedendo nuove fattispecie di reato, nuove circostanze aggravanti e innalzando i limiti edittali di reati già esistenti.

Va specificato, però, che i dati non fanno riferimento soltanto alle aggressioni subite dalle donne, che comunque rappresentano la stragrande maggioranza. Il “codice rosso”, infatti, esamina anche casi in cui le vittime sono uomini. I delitti commessi ai danni delle donne sono circa il 75% del totale.

Lo scopo del report

Il report, in particolare, si sofferma sulle violazioni dei quattro delitti contenuti all’interno del “codice rosso”, prendendo in esame fino al settembre del 2023. Si fa riferimento al mancato rispetto dell’allontanamento dalla casa familiare o dai luoghi frequentati dalla persona offesa, ma si arriva anche ai casi di revenge porn e alla costrizione/induzione al matrimonio. Infine, c’è un punto che riguarda i delitti più maneschi, nel dettaglio la deformazione permanente del viso della vittima.

La Sicilia è fra le regioni peggiori

Una scrematura regionale è stata riportata soltanto per due dei delitti citati: la violazione dell’allontanamento e il revenge porn, ovvero la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. In entrambi i casi i dati siciliani sono tra i peggiori, ben oltre la media nazionale. Per il primo delitto, i reati sono 22,7 ogni 100mila abitanti: peggio accade soltanto in Valle D’Aosta. La media italiana, invece, è di 15,03 casi ogni 100mila abitanti. In Sicilia, quindi, le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa superano di quasi il 50% il livello nazionale. Discorso simile per il revenge porn. La Sicilia è la regione col secondo dato peggiore, davanti all’Umbria, con 9,74 casi denunciati ogni 100mila abitanti. Un numero che, sì, è fra i peggiori in Italia, ma che non è troppo distante dalla media nazionale, che è di 8,19 reati ogni 100mila abitanti.


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