Arrestati a Palermo, con l’accusa di avere sequestrato e violentato una prostituta romena, due nordafricani. La vittima 23enne, ‘agganciata’ al Foro Italico, era salita su una vecchia utilitaria di colore rosso. Alla guida un immigrato. I due pattuiscono il compenso per una prestazione sessuale e si dirigono in un luogo appartato. Si tratta di una banchina in penombra del molo Sant’Erasmo. A un tratto, piomba in auto un secondo giovane, anche lui straniero, che – dopo avere puntato un coltello alla gola alla ragazza e tenendola ben stretta al sedile – le intima di non urlare. L’autista, a questo punto, riavvia il motore e si dirige in una zona isolata della zona industriale di Brancaccio dove la giovane romena viene costretta a subire violenze per quasi un’ora. Solo alla fine, i due decidono di lasciare andare la donna, facendola scendere nei pressi dell’autostrada e privandola del cellulare e degli effetti personali. Ma riesce a memorizzare il numero di targa. Dopo avere chiesto aiuto a un automobilista di passaggio, si fa accompagnare al Foro Italico dove racconta tutto ad una connazionale e quindi si reca in questura per denunciare l’accaduto. Proprio il numero di targa,consente agli agenti dell’Ufficio Prevenzione generale di identificare il primo giovane: si tratta di Mohamed Trabelsi, 28enne tunisino, residente a Villafrati, coniugato con una cittadina italiana. I carabinieri di Villafrati conoscono vettura e soggetto per essersene occupati in passato per altre denunce. La collaborazione consente alla polizia di eseguire il primo fermo. La romena ricorda che il fermato, durante le violenze, si era rivolto al suo complice chiamandolo “Yassmine” o “Yassin”. Il particolare permette agli uomini dell’Arma di restringere il campo di ricerca, sino ad identificare anche il secondo giovane. Si tratta di Yassine El Bahraoui, marocchino 19enne, anche lui residente a Villafrati, celibe, incensurato, in possesso di regolare permesso di soggiorno. La giovane rumena riconosce anche lui senza alcun dubbio. Rintracciato poco dopo, il giovane viene sottoposto a fermo dai militari dell’Arma. I due giovani sono stati rinchiusi nel carcere “Cavallacci” di Termini Imerese dove dovranno restare in isolamento.
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