Violenza di genere ed educazione| Parte un progetto nelle scuole - Live Sicilia

Violenza di genere ed educazione| Parte un progetto nelle scuole

Al via il piano “Keep Calm & No Intimate Violence. La violenza nelle relazioni intime: percorsi educativi e di legalità a sostegno di una cultura di genere”.

CATANIA – La violenza nelle relazioni intime: percorsi educativi e di legalità a sostegno di una cultura di genere. Questo il tema al centro del progetto, finanziato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, che vedrà lavorare insieme l’associazione Thamaia e l’Istituto Vaccarini. “E’ un progetto molto ambizioso della durata di due anni, diviso su diverse azioni; si lavorerà su tre target diversi (alunni, genitori e docenti), coinvolgendo nove istituti scolastici che appartengono ai distretti della provincia di Catania”, spiega la dottoressa Vita Salvo dell’associazione Thamaia. “E’ importante che si sviluppi la consapevolezza che la violenza maschile sulle donne si affronta non solo nell’ottica emergenziale o repressiva, ma che bisogna individuarne le cause e agire su di esse”, argomenta la psicologa.

Il progetto si compone di tre macro azioni: un’indagine conoscitiva per rilevare la percezione che studenti, docenti e genitori hanno sulla violenza nelle relazioni affettive, diversi laboratori e l’avviamento, in fase sperimentale, di uno sportello peer to peer. Numerose le relatrici che hanno preso parte al convegno di presentazione del progetto che si è tenuto stamani a Palazzo della Cultura alla presenza dell’assessore alla scuola e alle pari opportunità, Valentina Scialfa, il dirigente dell’Usp, Emilio Grasso, la presidente dell’associazione Thamaia, Loredana Piazza e la preside del Vaccarini, Salvina Gemellaro. Docenti e alunni delle scuole catanesi hanno fatto il punto sul tema della violenza di genere, partendo dalle considerazioni sul tema proposte dalle relatrici: la docente universitaria Graziella Priulla, la psicologa Vita Salvo e la professoressa Pina Arena.

Un confronto al quale ha partecipato anche la professoressa Mila Spicola, consulente tecnico del gabinetto della Ministra sulle tematiche Università, Ricerca, Piano Scuola Digitale e Questioni di Genere. L’educazione e la scuola sono assi portanti nel lavoro di contrasto alla violenza di genere: questo l’appello delle relatrici. “Il governo ha inserito per la prima volta in una riforma della scuola le questioni di genere, anche se esperienze sull’educazione di genere già si fanno in numerose scuole”, spiega Spicola che rivendica la portata dell’obiettivo messo a segno dal governo centrale. “Non si tratta più di un’ipotesi o un’iniziativa nata da un’idea dell’insegnante più sensibile al tema, ma è un atto dovuto che si compirà in tutte le scuole e che avrà delle linee guida nazionali”, argomenta.

Mila Spicola non nasconde l’ostruzionismo sul tema portato avanti da diverse forze politiche. “Ad alcuni non è piaciuto perché consapevolmente sono contrari alla parità di genere e al racconto della diversità di genere”, risponde. “Questa parte sta diffondendo panico immotivato e falsità, è nostra intenzione dirlo e dichiarare ufficialmente che perseguiremo i casi di falsità messe in giro; tutte le leggende metropolitane sulla masturbazione e le pratiche sessuali non fanno parte delle intenzioni della strategia”. E aggiunge: “L’obiettivo è di costruire una nuova generazione sana di uomini e donne che crescono insieme nel rispetto delle differenze”.

 

 

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