CATANIA – Appena insediata come assessore alle Pari Opportunità, Valentina Scialfa aveva promesso massima risolutezza sui temi che riguardano il rispetto delle donne e soprattutto delle fasce deboli. A un anno di distanza da quella intervista che parlava di propositi e di pianificazioni, oggi abbiamo voluto focalizzare l’attenzione a quanto già concretizzato. L’assessore Scialfa parte dal Comitato di Vigilianza creato per monitorare i messaggi pubblicitari, fino al lavoro di prevenzione attivato con le scuole, anche con il supporto del teatro. Ma cosa più importante, il Comune di Catania è pronto a dare un segno tangibile su queste tematiche direttamente nelle aule di tribunale.
Assessore, dodici mesi intensi. Ci puo indicare il momento piu difficile?
Le rispondo con una battuta: i momenti difficili, una volta superati, non li ricordo più. Mi piace guardare avanti
Tra le deleghe lei ha quelle alle Pari Opportunità. Obiettivi raggiunti e da raggiungere.
Quando si parla di pari opportunità e diritti, bisogna cominciare dalla tutela della persona contro ogni forma di sopraffazione e violenza. A cominciare da quelle più sottili. Ecco perché, con il sindaco Bianco, abbiamo voluto un Comitato di vigilanza, con personale interno ed esterno all’Amministrazione, che avesse il compito di recepire segnalazioni sui casi di pubblicità cartellonistica offensiva e valutare il contenuto del messaggio. E quando questo messaggio è stato ritenuto incompatibile con il rispetto della dignità della persona, abbiamo provveduto a oscurare i manifesti. Poiché, poi, siamo consapevoli del fatto che la Scuola è un luogo privilegiato per giungere a un salto di qualità nella cultura dell’uguaglianza, abbiamo organizzato incontri e dibattiti con esperti sul tema della differenza di genere per creare nei giovani identità positive e paritarie, nel tentativo di scardinare pregiudizi e stereotipi. Con il fine di affermare i principi di effettiva parità abbiamo dato vita poi con il Teatro Stabile di Catania al concorso “Maschio e femmina Dio li creò: uguali e diversi”, riservato agli alunni della scuola primaria e secondaria, che ha avuto uno straordinario successo. Con il nuovo anno scolastico realizzaremo ulteriori percorsi formativi nelle scuole e coinvolgeremo un numero sempre maggiore di alunni, prevedendo una formazione anche per i genitori per la loro centralità nell’educazione dei figli.
Cosa ci può dire della rete sul tema violenza sulle donne? Concretamente cosa è stato fatto?
Oltre a quanto già detto, è stato costituito un Tavolo permanente di concertazione, confronto e co-progettazione con L’Udi (Unione Donne in Italia) al fine di diffondere nella comunità catanese, come raccomanda l’Onu, la cultura del rispetto dei diritti e delle libertà di uomini e donne nel rifiuto di ogni forma di violenza. Il Comune di Catania ha inoltre aderito a varie campagne di rilevanza nazionale promosse con l’obiettivo di contrastare un fenomeno sociale che vede le donne vittime di episodi di violenza con incontri e dibattiti anche nelle scuole. In collaborazione con l’Udi, abbiamo programmato iniziative che mettono la scuola catanese al centro di questo percorso educativo contro la violenza diretta all’individuo. Questa Amministrazione vuole che Catania, per troppi anni lasciata a imbarbarirsi, possa a poco a poco diventare una realtà che costruisce il suo futuro sul rispetto della persona, sulla civile convivenza con il prossimo. In particolare, ci sta a cuore condividere con i nostri concittadini la certezza che il concetto di differenza non può mai giustificare atteggiamenti e decisioni discriminatorie.
Come?
È intendimento dell’Amministrazione sostenere e collaborare con le associazioni che offrono un un servizio di ascolto che renda possibile per chiunque subisca violenza – al di là del sesso, dell’età, del colore della pelle e del credo religioso – ricevere sostegno, trovare un luogo in cui raccontare quanto subito nel totale rispetto dell’anonimato, ricevere informazioni sui servizi offerti dal territorio, prendere contatto con personale specializzato per uscire dai maltrattamenti. Ci sono, in proposito, dei precisi finanziamenti regionali, previsti da una legge del 2012 e mi attiverò personalmente per sollecitarne l’assegnazione. Pensiamo inoltre di dar vita a un blog per dare spazio di ascolto a persone protagoniste di comportamenti violenti che hanno bisogno di aiuto e sostegno per superare le loro problematiche affettivo-relazionali.
Stalking. I nuovi social network aumentano i rischi di diventarne vittima soprattutto tra le giovanissime.
Non cadiamo nella trappola di passare da una discriminazione a un’altra. Non sono solo le ragazzine a rischiare. Ci sono anche molti ragazzi, a cominciare dagli omosessuali spinti al suicidio dall’incredibile violenza che può colpirci dai social media. Abbiamo in programma di approfondire la riflessione sulla tutela e la sensibilizzazione dei bambini e degli adolescenti rispetto ad un utilizzo sicuro e responsabile, di fornire una corretta informazione riguardo la complessa tematica dello stalking e di offrire un aiuto concreto per agire tempestivamente laddove sia presente il disagio, attraverso la presenza di figure specialistiche.
Ultima domanda. Il Comune sarebbe pronto, così come sta facendo per la criminalità organizzata, a costituirsi parte civile in processi che vedono vittime donne e minori?
Assolutamente sì. Il Sindaco e io siamo convinti di dover procedere in tal senso e lo faremo a breve in una delle prossime giunte.