Catania, rider spintonato: società vuole donare corse gratuite monopattino

“Vogliamo donare un anno di corse gratuite al ragazzo bullizzato”

La società di monopattini vuole incontrare il giovane. E lancia un appello su LiveSicilia.

CATANIA – “Vogliamo conoscere il ragazzo che è stato vittima del grave e vile atto di violenza per potergli esprimere la nostra solidarietà e inoltre abbiamo deciso di donargli un anno di utilizzo gratuito dei nostri monopattini”. Guido Consoli, city manager della società Helbiz che gestisce in città il servizio di affitto dei monopattini, attraverso il proprio legale Giovanni Lotà ha inviato una sorta di appello a LiveSicilia affinché la redazione possa diventare un tramite per incontrare il giovane che nei giorni scorsi è stato spintonato mentre era alla guida di un monopattino al lungomare di Catania da un gruppo di bulli in sella a uno scooter. Un gesto violento che è stato anche immortalato in un video diventato virale nei vari gruppi social, come la comunity “Inciviltà a Catania”. La società quindi chiede al ragazzo o chi lo conoscesse di mettersi in contatto con la redazione attraverso la mail: redazionecatania@livesicilia.it. “Vogliamo donare corse illimitate per un anno al giovane che ha subito il grave e vile atto che condanniamo con forza”, ribadiscono dalla società. 

Intanto oggi il Codacons ha presentato un esposto alla procura, offrendo alla vittima assistenza gratuita. L’organizzazione a tutela dei consumatori chiede di “indagare per associazione a delinquere finalizzata a commettere più reati intimidatori nei confronti di minori e non solo, minacce, atti persecutori, percosse e lesioni personali” e di “aprire adeguate indagini per accertare se gli autori di quanto avvenuto lungo la pista ciclabile del lungomare di Ognina abbiano reiteratamente messo in atto comportamenti violenti a danno di persone indifese o giovani coetanei presi di mira casualmente mentre camminavano per strada, ricavando una maggiore spinta criminale proprio dall’azione collettiva del branco”. Il video, comunque, è nelle mani delle forze dell’ordine che lo stanno analizzando per identificare gli autori.


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