Il Crocetta bis all'Ars | Il governatore: "Vengo in pace" - Live Sicilia

Il Crocetta bis all’Ars | Il governatore: “Vengo in pace”

A Sala d'Ercole il governatore presenta la sua nuova squadra di governo. Ma la seduta è infuocata. Alcuni deputati del Pd e dell'Udc sono scontenti. I grillini lasciano l'Aula, che il centrodestra aveva già disertato. Il presidente: "Abbiamo fatto tante cose buone. Certo, prima che arrivassi io erano tutti contenti, anche Messina Denaro".

la seduta a palazzo dei normanni
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PALERMO – Arriva il nuovo governo a Sala d’Ercole. E i partiti si dividono. “Prima assoluta” per il Crocetta bis all’Ars e subito ecco le polemiche. Il deputato del PD Antonello Cracolici ha sottolineato che “il governo non va bene”. Un po’ lo stesso concetto ripetuto dal capogruppo Udc Firetto.

La giornata era iniziata con le dimissioni dell’assessore ai Beni culturali Fiumefreddo, sostituito dalla messinese Rosay Furnari. Presente già oggi in Assemblea, insieme agli altri volti vecchi e nuovi del governo. Assenti solo gli assessori Vancheri, Borsellino e Scilabra, impegnate a Roma.

E la presentazione del governo è stata affidata a un lunghissimo intervento del presidente Crocetta che ha anche provato a fare un po’ il punto sull’attività di governo in questo anno e mezzo. Un’attività che sarebbe stata puntellata, secondo il governatore, da innumerevoli successi; dalla spesa europea alla Formazione, passando per la lotta al malaffare e alla criminalità.

Una ricostruzione respinta al mittente dal Movimento cinque stelle, che ha parlato di “parole vuote, slogan e tante falsità” e ha anche polemicamente lasciato l’Aula. Aula disertata già dal centrodestra, come forma di protesta nei confronti dell’assenza del governo stamattina in commissione bilancio, per l’esame del dl pagamenti. Un esame che è ripartito stasera, alla fine della seduta d’Aula.

 

LA LUNGA DIRETTA DI OGGI

21.23 Terminata la seduta d’Aula. I lavori si spostano in commissione bilancio dove verrà ripreso l’esame del dl pagamenti.

21.22 Il presidente della commissione Antimafia Nello Musumeci ha annunciato che il presidente della Regione Crocetta verrà convocato dalla commissione antimafia per riferire sulle dichiarazioni di presunte infiltrazioni mafiose sulle discariche di Mazzarà Sant’Andrea e Oikos.

21.19 Crocetta: “Il segretario del mio partito deve credermi, quando parlo: se dico che entro la sera faccio la giunta, la faccio. E non sono disposto ad accogliere alcun veto. Queste spaccature non possono essere pagate dai siciliani”.

21.04 Crocetta: “Sull’Eolico, Marino ha dato il via a 20 conferenze di servizi. Atti dovuti, certo. Ma che potevano essere fermati se si fosse presentato in anticipo il piano di zonizzazione. Per questo voglio chiudere la questione Marino, che per me è solo una questione politica”.

21.00 Crocetta: “Sulle discariche: su quelle di Catanzaro la Regione farà quello che deve. Ma qualcuno ha sentito parlare di mafia attorno alle discariche di Mazzarà Sant’Andrea, o dell’Oikos?”

20.57 Crocetta: “Ho solo avuto uno scontro con Marino sul tema dei termovalorizzatori, quando mi ha chiesto una transazione con la Falck. E io ho detto di no. Sul ricorso dell’Asi: io non faccio sconti, o si ritira quel ricorso o il commissario è incompatibile”.

20.51 Crocetta: “Io vi ho descritto tutti i fatti veramente realizzati, e voi parlate ancora di annunci. Non volete vedere la realtà”.

20.49 Crocetta: “Qualcuno mi accusa di avere fatto carriera con l’antimafia. E in effetti, bella carriera ho fatto: non mi posso nemmeno affacciare al balcone. A me non piace fare la vittima”.

20.38 Prende la parola Crocetta: “Vi racconto una favola. C’era fino al 6 novembre del 2012. un’Isola felice… Si spendevano miliardi in più rispetto a quelli incassati, e nessuno si lamentava. Dove l’Eolico andava avanti e Messina Denaro era contento…”.

20.30 D’Agostino (Udc): “Il presidente ha trovato una sintesi per affrontare questa crisi. E il governatore ha ricevuto anche un’autorevole legittimazione politica”.

20.24 Firetto: “Questo governo non ha la legittimazione politica per cui era stato chiesto un ritocco in giunta. La mia forza politica esce divisa da questo rimpasto. Che spero possa essere colmata presto”.

20.20 Firetto (Udc): “Dare oggi l’idea che la piazza in quest’anno e mezzo non abbia mai urlato è una visione distorta. Si sono rotte alcune pratiche del passato e scoperchiato pentole maleodoranti. E però questo percorso attivo del presidente della Regione ha avuto momenti di stop. Sono tra quelli che ritiene che la carica rivoluzionaria vada espressa sempre, in fondo e senza tentennamenti. Se succede, si rischia di non essere credibili. Il tagliando di questo governo nasceva sulla base di alcuni limiti evidenziati da Udc, Pd e anche dagli altri movimenti. Tutti quanti ci siamo detti che serviva una pagina nuova”.

20.06 Leanza (Articolo 4): “Speravo che questa crisi potesse portare più armonia. Invece, lungo il percorso le buone intenzioni si sono un po’ perse. Per colpa di tutti. Abbiamo perso la grande occasione di dare un governo più forte, con una maggioranza più forte. Questa crisi ha diviso i partiti, le persone. Si sono rotte pure amicizie importanti. Chiedo al presidente di cercare la coesione, l’unione. Serve il massimo rispetto del presidente nei confronti dell’Assemblea, e viceversa. Il massimo rispetto del governatore nei confronti dei partiti, e viceversa. Serve anche un dialogo vero con le parti sociali. E al presidente chiedo: torna a essere Crocetta. Metti una parrucca e vai negli ospedali”.

20.00 Di Giacinto, capogruppo del Megafono, lancia un appello al dialogo all’Aula e gli auguri alla nuova giunta.

19.48 Gianni (Federazione dei moderati): “Io sono contrario al governo tecnico. Che non risponde a nessuno, se non al suo presidente. Noi abbiamo bisogno di un governo politico. Per questo dobbiamo modificare la legge elettorale. Caro assessore all’Economia, lei è un Agnello sacrificale”.

19.45 Il capogruppo del Pds Di Mauro: “Voglio lanciare un appello al nuovo assessore al Bilancio: metta in campo azioni concrete. Non credo che il presidente della Regione abbia le idee chiare. Bisogna mettere in campo ddl e iniziative concrete che possano risollevare la Sicilia”.

19.34 Fazio (Misto): “L’intervento del presidente della Regione mi ha lasciato di stucco: sembra che in un anno e mezzo abbia affrontato, risolto e superato tutti i problemi della Sicilia. La realtà ovviamente è ben diversa. E la toccano con mano i siciliani ogni giorno”.

19.30 Greco (Partito dei siciliani): “Dei 12 assessori, solo 5 hanno voglia di lavorare secondo me. Spero che l’assessore all’Economia non sia un professorone come quello di prima…”.

19.26 Greco (Partito dei siciliani): “Parliamo da due ore, e il presidente è da due ore altrove a fumare una sigaretta. Sia umile, e ascolti cosa deve dire il parlamento. E invece sta lì, tra quattro lanzichenecchi…Ai miei tempi, quando la politica era alta, il capogruppo di un Pd diviso, si sarebbe diviso. E invece si cambia di corrente per rimanere al proprio posto. Ora vedo un assessore che era di centrodestra e ora è passato al centrosinistra. Se trovo 45 colleghi, sono pronto a firmare e andare a casa”.

19.18 Malafarina (Megafono): “Non ho capito il motivo del rimpasto. Crediamo che debbano essere distinte le responsabilità di governo da quelle della politica. Speriamo che adesso si smetta con l’esercizio dialettico. E che si chiuda la crisi aperta da una volontà politica incomprensibile”.

19.14 Il capogruppo della Lista Musumeci Santi Formica: “Il governo con le sue contraddizioni spiega meglio di quello che potremmo fare noi l’inconsistenza del proprio operato. Questo è un governo di annunci, che deve combattere la manciugghia e la mafia. Ma anche in questo caso, c’è qualche dimenticanza. Il pm antimafia Marino è stato cacciato: perché è stato cacciato Marino? Forse perché ha cominciato a vedere la vera manciugghia, quella con Confindustria. La Confindustria che osa sfidare l’Ars ma non si è mai presentata alle elezioni. Però da due legislature è al governo di questa Regione. Questo governo è il nulla. E non si può combattere col nulla”.

19.04 Cracolici: “Ancora non ci siamo. Per il profilo politico di questa giunta, per le lacerazioni che sta lasciando. Ecco perché avevamo maggiore di maggiore coesione, altro che divisione. Mi trovo in una condizione paradossale in quest’Aula, non sapendo quale ruolo interpretare, dopo aver contribuito all’esponente del centrosinistra di vincere le elezioni. La soluzione non è: ‘dammi un nome, mettiamo un amico’. Questa strada va fermata”.

18.59 Cracolici: “Io non metto in discussione l’onestà di Rosario Crocetta. Ma gli assessori non possono essere dei semplici organi serventi del presidente. Il governatore è ancora convinto di avere a che fare con una corrente del Pd, dalla quale vorrebbe un nome. A me non interessa fare alcun nome. Vogliamo capire qual è il progetto di questo governo. Abbiamo di fronte tre anni e mezzo durissimi”.

18.56 Cracolici: “Pochi giorni fa, abbiamo visto scaricare un assessore, quello all’Energia, che aveva sollevato a torto o a ragione temi importanti. Sui termovalorizzatori si sta giocando qualche strana partita? Intanto a Milano presto vedremo un pezzo di Regione costituirsi contro pezzi della Regione. E scopriamo pure che l’avvocato chiamato a costituirsi contro la Regione viene chiamato anche all’interno della giunta di governo. Basta col cerchio tragico, ai pochi e buoni a nulla”.

18.54 Cracolici: “Il cerchio magico attorno al governatore si è trasformato in un cerchio tragico. Incapace di cogliere il dissenso che cresce attorno alla rivoluzione di Crocetta. Oggi nasce il secondo governo Crocetta che a differenza del primo, doveva avere l’ambizione di avere una base parlamentare. Questo nuovo patto con chi si dovrebbe fare? Si rischia di perdere anche la fiducia tra le forze politiche e all’interno delle stesse forze politiche. Il presidente sia coraggioso.La fretta nel rimpasto è servita solo per mettere qualcuno di fronte al fatto compiuto. Questo è un metodo che non funziona”.

18.48 Interviene Antonello Cracolici (Pd): “Il mio partito, nè parte di esso sceglierà l’Aventino. Dobbiamo sforzarci di tenere insieme un partito che in queste settimane si è diviso, in modo pubblico. Su quel nuovo patto che doveva dare vita a un governo nuovo, adeguato alla fase politica e sociale che sta davanti a noi. Per questo non serve solo un governo in grado di ‘fare’, ma anche di creare un consenso, che possa chiamare la Sicilia alla sfida ambiziosa del cambiamento. Ed è per questo che, insieme al governatore, avevamo deciso di cambiare il modello politico. Invece è prevalsa un’idea puramente sostitutivo: togliere questo per quell’altro”.

18.40 Il capogruppo di Ncd Nino D’Asero: “Conosco alcuni assessori e so che potranno dare il loro contributo. Abbiamo vissuto grande preoccupazione per lo stato di salute delle istituzioni. Un pensiero a Nino Germanà spero che sospenda questo atto dimostrativo. Al di là degli annunci servono i fatti, e oltre alle denunce servono le proposte”.

18.32 Il capogruppo del Pd Gucciardi: “Stiamo vivendo l’ennesima legislatura tormentata. Se non fossi cattolico, oserei dire che su questo palazzo si sia abbattuta una maledizione. E invece sappiamo che così non è. Potremmo tornare al voto e nulla cambierebbe. Adesso esitiamo gli atti necessari a dare risposte a migliaia e migliaia di siciliani. So che anche all’interno del mio gruppo ci sono sensibilità importanti che vivono un disagio. Presidente Crocetta, lei ha il dovere e il diritto di governare la Regione. E io chiedo che lo faccia, continui a farlo. Anche con tutta l’attenzione nei confronti di chi abbia un dubbio”.

18.22 Interviene Lentini (Articolo 4): “Dobbiamo impegnarci tutti insieme per i precari, i Pip. Questi ultimi presi in giro per anni dal precedente governatore”.

18.20 Ragusa (Udc): “L’Udc ha iniziato questo percorso al fianco di Crocetta. Oggi parlo a nome del ‘mezzo Udc’ che sta continuando questo percorso. Abbiamo abolito le Province, anticipando il governo nazionale. Crocetta parla di patto delle riforme. Quello è già scritto nel programma che abbiamo firmato in campagna elettorale. E siamo ben disposti a fare il sacrificio di non entrare in giunta, nell’interesse dei siciliani”.

18.12 Interviene Toto Cordaro. Il gruppo Cantiere popolare-Grande Sud non ha lasciato l’Aula: “Ho ascoltato un libro dei sogni”. Cordaro legge il messaggio di una siciliana che racconta la vicenda di un parente escluso dalle graduatorie per i Cantieri di lavoro. “Questa è la Sicilia vera. Non quella che ci ha raccontato Crocetta. E vorrei ricordare a Crocetta che ai tempi di Cuffaro la Sicilia ebbe la premialità per la spesa europea. Succede in Sicilia che il dl pagamenti, fondamentale per le imprese, torni in Commissione perché la maggioranza parla di rimpasto. E succede che in Sicilia esistano due Pd e due Udc. O succede che un deputato come Nello Dipasquale si scopra novello comunista, dopo aver dormito a casa di Innocenza Leontini e dopo essersi abbeverato alla fonte del berlusconismo”.

18.05 Cimino (Federazione dei moderati): “Ancora una volta questa Assemblea riesce a farsi del male. Non evidenziando le iniziative importanti portate avanti in questi mesi. Penso alla legge sull’amianto che sta già producendo i primi effetti. A cominciare dagli interventi sul Parco Cassarà. Il presidente della Regione ha dato alla Sicilia un governo autorevoli, con veri tecnici e non con pseudo-politici”.

17.58 Dipasquale (Megafono): “Crocetta è l’unico presidente che può rompere con un passato di presidenti condannati per mafia. Quello di Crocetta è un progetto vero. La Sicilia può cambiare davvero”.

17.57 Cappello annuncia che il Movimento cinque stelle lascerà l’Aula per trasferirsi in Commissione bilancio: “Se avete i numeri, approvatevi il dl pagamenti. Se non avrete i numeri, lo bocceremo”.

17.55 Il capogruppo del Movimento cinque stelle Cappello: “Abbiamo sentito 60 minuti di parole, annunci. Di cose non vere. Questo progetto non è mai partito. E siamo passati dalla rivoluzione alla restaurazione. Se oggi si votasse la sfiducia, lei sarebbe sfiduciato. Perché il suo progetto è fallito. Il suo governo ha bloccato i lavori d’Aula per tre settimane. Ed è lì che dobbiamo tornare dopo questa inutile discussione. Presidente, lei parla di sacrificio? Se vuole glielo evitiamo: torniamo al voto”.

17.51 Il governatore ha concluso il suo intervento.

17.50 Crocetta: “Non sono qui per fare l’ennesima guerra. Sono venuto in pace. Chiedo alla mia maggioranza di fare la maggioranza. E chiedo alla collaborazione delle opposizioni. Se ci sono problemi della maggioranza sono pronto a risolverli, anche stasera. Ma vorrei che le contraddizioni interne dei partiti non si scaricassero su di me. Io sono il presidente della Regione. E vorrei che le mie prerogative venissero rispettate”.

17.46 Crocetta: “Vogliamo fissare nuove regole? Facciamolo. Io non amo la discrezionalità, che dà un potere eccessivo. Io non ho il problema di essere confermato tra cinque anni. Ho accettato un sacrificio immenso. Fiumefreddo ha detto che vivrà questa settimana di Passione. Io vivo questa settimana di Passione dal novembre del 2012. Avrei diritto anch’io al giorno di Pasqua”.

17.43 Crocetta: “Mi rivolgo a voi, con la testa e con il cuore. Perché si possa fare un patto per la Sicilia, per cambiare le cose. Per una Sicilia del merito e delle competenze. Facciamo questo sforzo”.

17.41 Crocetta: “Io ho il dovere di governare. E spero in un dialogo che in passato, a volte c’è già stato. E’ inutile dire che non ho maggioranza: non c’è mai stata, fin dall’inizio. E non l’avrebbe avuta nemmeno Cancelleri o Musumeci, se fossero stati eletti al posto mio. Siamo nell’epoca del tripolarismo. E tutti potremmo essere vittima dei veti incrociati”.

17.37 Crocetta: “Mi rivolgo a quest’Aula sgombro di ogni pregiudizio o di odio, perché sono sprovvisto di questo sentimento. L’odio degrada chi lo pratica, non chi lo subisce. Ma come presidente della Regione ho il dovere di governare. Cristianamente, quando non sono puro, vado dal mio confessore. Anzi, ho sempre confessato in pubblico anche i miei peccati. Io posso sbagliare, ho sbagliato”.

17.34 Crocetta: “Perché dovremmo dare a un Asu con un reddito superiore ai 200 mila euro, un sussidio di 600 euro? Basta”.

17.30 Crocetta: “Nella Finanziaria impugnata dal Commissario dello Stato, per colpa del passato, sono state bocciate le misure destinate ai poveri”.

17.27 Crocetta: “Sui beni culturali siamo passati dai 10 milioni incassati nel 2012 ai 40 milioni nel 2013. E non perché siano arrivati più turisti, ma perché prima qualcuno rubava gli incassi dei biglietti, e noi li abbiamo denunciati”.

17.25 Crocetta: “Abbiamo presentato il testo unico sulle Attività produttive, in Parlamento c’è il dl pagamenti, le variazioni di bilancio, e presto arriverà il ddl sullo sviluppo. Eravamo la penultima regione europea per la rendicontazione. Siamo diventati la migliore regione d’Italia con oltre il 41% rispetto al 18% che abbiamo trovato. Non è facile far funzionare una macchina che non ha mai funzionato”.

17.21 Crocetta: “Abbiamo ridotto da 11 a 2 i Consorzi di bonifica, con la collaborazione di tutti, maggioranza e opposizioni. Allora se c’è il dialogo si possono fare le cose”.

17.18 Crocetta: “Io spendo meno del sindaco di Valguarnera. E gli otto milioni in meno sugli stipendi dei dirigenti? Quantifichiamo tutto, prima di dire che questo governo non ha fatto nulla. Abbiamo abolito la Tabella h, e la spesa sui contributi è passata da 60 milioni di euro, a circa 15 milioni di euro. Che credo sia comunque insufficiente”.

17.15 Crocetta: “Abbiamo contrastato la malavita, la mafia e il potere politico colluso. Solo la realizzazione di questo, vale una legislatura. Certo che ho problemi nella comunicazione: abbiamo 25 giornalisti in meno, ho contrastato il ‘sistema Giacchetto’ cancellando 90 milioni. Io divento oggetto di attacchi perché rendo leggibile la spesa, e utilizzando due milioni per la comunicazione, quando prima se ne spendevano 100 milioni”.

17.13 Crocetta: “Abbiamo tagliato gli sprechi, e contrastato il malaffare. Abbiamo risparmiato 100 milioni nella Sanità, 85 milioni in una Formazione attraversata da scandali che non hanno toccato il governo. Anzi, il governo, insieme alla magistratura ha provocato un vero cambiamento. Abbiamo risparmiato 45 milioni sulla gare per le assicurazioni”.

17.11 Crocetta: “Abbiamo salvato i precari. Ma non ci siamo preso nemmeno i meriti di un risultato storico: abbiamo dato a questa gente un  percorso di dignità. E lo abbiamo fatto tutti insieme”.

17.09 Crocetta: “Di fronte a una Sicilia che stava andando verso il crac abbiamo messo in sicurezza i conti e tagliato di oltre due miliardo le spese. Anche per questo abbiamo anche ricevuto la fiducia delle agenzie di rating. Chiunque sarebbe stato spazzato via di fronte ai sacrifici duri che abbiamo fatto, evitando anche la macelleria sociale”.

17.06 Crocetta: “In passato abbiamo avuto anche le molotov dai Pip. Oggi hanno accettato le nostre regole”. Crocetta cita Gramsci, e spiega “chi governa non è un sondaggista, ma architetta la nuova società, lavora per il bene comune. L’anno scorso il giudizio di parifica della Corte dei Conti rispetto al 2012 è stato dato solo perché questo governo e questo parlamento hanno ricostituito il Fondo per i residui attivi”.

17.04 Crocetta: “Era il settembre del 2012 quando presentavo il mio programma elettorale ‘il sindaco dei siciliani’. In quei momenti bruciavano i boschi vicino a Tusa e sui Nebrodi. Era il triste rito di ogni estate. Nel 2013 in Sicilia non c’è stato nessun incendio. Potrebbe essere questo il segno del cambiamento che si è operato in termini di dialogo e di controllo del territorio”.

17.02 Crocetta: “Alle Attività produttive e alla Formazione professionale sono state confermate Linda Vancheri e Nelli Scilabra. E alla Salute è confermata anche Lucia Borsellino”.

16.59 Crocetta: “L’avvocato Ezechia Paolo Reale si è occupato di agricoltura spesso nel corso della sua vita professionale e per questo è il nuovo assessore alla Risorse Agricole. All’Energia va Salvatore Calleri, per diversi anni collaboratore del giudice Caponnetto, consulente per la sicurezza del presidente della Regione Toscana, ed è socio fondatore dell’associazione Caponnetto. E’ uno dei nomi più importanti in Italia nella lotta alle mafie e all’illegalità. Calleri vive in Toscana, ma la sua famiglia è catanese”.

16.58 Crocetta: “Il dottore commercialista Giuseppe Agnello è l’assessore all’Economia, ha lavorato con l’assessorato alla Salute. Michela Stancheris è stata confermata al Turismo per portare avanti il gran lavoro fatto finora. Mariarita Sgarlata dai Beni culturali è passata al Territorio e Ambiente: due mondi che devono dialogare finalmente”.

16.56 Crocetta: “Ho conferito all’assessore Giuseppe Bruno, la delega alla Famiglia ma anche quella alla Protezione civile. Giusy Furnari si occuperà di Beni culturali, è docente all’Università di Messina: il suo profilo ne fa un buon assessore alla Cultura. Nico Torrisi è un imprenditore di successo nel campo del Turismo, e alle Infrastrutture potrà portare l’esperienza del mondo del lavoro e delle imprese”.

16.55 Crocetta: “Questa giunta dovrà dare risposta alle tante esigenze dei siciliani, alcune delle quali arrivano dal passato. Patrizia Valenti sarà il vicepresidente e ho deciso di confermare la delega alla Funzione pubblica per non interrompere il lavoro iniziato sulle Province. La delega per la vicepresidenza non è stata formalizzata perché attendo che rientri il Segretario generale Patrizia Monterosso assente per malattia”.

16.50 Prende la parola il presidente Crocetta: “Presentare un governo non è solo una questione di nomi. Dentro quei nomi ci sono le storie personale e le vicende politiche che si susseguono. L’esigenza del rimpasto, della ricomposizione degli assetti di giunta, manifestata dai partiti politici, non era nemmeno nata come crisi dell’Aula, visto che era stato appena esitato un ddl sui Liberi consorzi ad ampia maggioranza. E’ nato come esigenza dei partiti. E con loro ho discusso”.

16.42 Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone illustra il calendario delle prossime giornate: domani si terrà seduta d’Aula alle 11.

16.15 E’ iniziata la seduta d’Aula.

Qualche frase di circostanza. Al momento niente di più. Ma in Aula si attende un clima teso. Reso in parte “surreale” dall’annunciata assenza del’opposizione. Una protesta dovuta all’assenza del governo, oggi, dai lavori in commissione bilancio. C’è anche il nuovo assessore Roberto Agnello, però, a Palazzo dei Normanni. Con lui, tutti gli altri. I volti nuovi (e in questo caso l’invidiabile statura) di Ezechia Reale e Salvatore Calleri. C’è Nico Torrisi che si dice “sereno e pronto a lavorare sodo”, un sorridente Giuseppe Bruno, e i confermati Patrizia Valenti, Mariarita Sgarlata e Michela Stancheris. Alla snocciolata arriveranno tutti gli altri. E c’è ovviamente anche il presidente Rosario Crocetta che oggi presenterà la nuova giunta a Sala d’Ercole.

“Qualcuno parla di stallo nell’attività del governo? Non c’è mai stato – commenta Crocetta tra i corridoi di Palazzo dei Normanni – la giunta ha sempre lavorato, a prescindere dai colloqui per il rimpasto”. Un rimpasto che ha portato Antonio Fiumefreddo in giunta per poche ore, fino alle dimissioni di oggi, affidati a un’accorata lettera: “Che ho accolto – racconta Crocetta – con grande rispetto per un uomo di fede. Raciti dice che l’uscita di Fiumefreddo rappresenta una vittoria del Pd? Se il motivo fosse stato quello, Fiumefreddo non si sarebbe mai dimesso. Certamente, con le sue dimissioni è venuto meno uno dei paletti fissati dal Pd e potrà ripartire il dialogo. Ma il passo indietro dell’avvocato – continua il governatore – è legato alla volontà di non impelagare il governo in polemiche extra-politiche”. E sulla possibile ostilità del PD nei confronti del governo, Crocetta è certo: “Non mi sembra che il partito voglia andare sull’Aventino”.

Intanto, sull’Aventino va l’opposizione, che non parteciperà ai lavori d’Aula di oggi come forma di protesta per l’assenza del governo oggi in commissione bilancio: “E’ strano che si siano sorpresi, visto che solo ieri sera ci hanno chiesto di apportare delle modifiche al nostro emendamento – dice Crocetta – ed era chiaro che stamattina dovessimo compiere le nostre verifiche”.


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