Voti comprati dai boss | Il flop delle Regionali - Live Sicilia

Voti comprati dai boss | Il flop delle Regionali

Riccardo Licata avrebbe chiesto il sostegno elettorale dei boss per la sorella Doriana, candidata con l'Mpa, che non è indagata. Il seggio all'Ars sfumò.

il caso delle elezioni 2012
di
2 min di lettura

CASTELVETRANO (TRAPANI) – L’imprenditore avrebbe comprato i voti della mafia, ma a Castelvetrano il controllo delle preferenze fu un flop. Si aggiungono nuovi particolari alle vicende di Riccardo Licata, imprenditore napoletano che avrebbe chiesto il sostegno elettorale dei boss per la sorella Doriana (che non è indagata), candidata alle Regionali 2012 nella lista dell’Mpa di Raffaele Lombardo: ottenne 4.686 voti, ma non sono bastarono per entrare all’Ars.

Nel maggio 2013 della magra figura rimediata discuteva anche Rosario Cacioppo, oggi finito in carcere nel blitz antimafia tra Palermo e Castelvetrano: “… il Licata praticamente, ultra miliardario, comprava i voti per sua sorella… per dire…. che ne so, a Marsala, il tizio gli ha dato cento mila euro e gli fece trovare mille voti”. A Castelvetrano le cose non andarono per il verso giusto: “… qua hanno dato centomila euro… sono comparsi, praticamente diciamo, solo i nostri voti, trecento voti… dice e ‘gli altri settecento voti?’… quindi se li mangiarono i voti e questi soldi li fece scomparire Saro Allegra, qualche settantamila euro, quando si sono mossi persone di Castelvetrano…”.

Saro Allegra è uno dei cognati di Matteo Messina Denaro, avendo sposato la sorella Giovanna:“… quelli di Campobello vennero al ristorante, c’era mia madre e tutti, ci siamo chiusi lì dentro, quello di Campobello dice – raccontava Cacioppo – io dice a Castelvetrano non servirò più a nessuno dice e quando poi, gli arriverà all’orecchio a chi di dovere (Matteo Messina Denaro ndr) gli dico quel vastaso di suo cognato, ha fottuto i soldi… a noi altri, quando noi altri dice abbiamo fatto tutti la galera, senza parlare per lui, e noi altri siamo stati tutti a disposizione”. E così Saro Allegra si meritò una bella strigliata: “… siamo andati ad incontrare a Saro Allegra, minchia lo abbiamo cazziato in mala maniera… ma quelli di Campobello avevano intenzioni brutte, avevano…”.

Chi avrebbe dovuto avvertire Matteo Messina Denaro della magra figura rimediata da Allegra? Secondo gli investigatori, si trattava di Francesco Guttadauro. Un’ipotesi confermata dal cugino del latitante, Lorenzo Cimarosa, che ha collaborato con i pubblici ministeri offrendo spunti interessanti e riscontrati, ma sulla cui piena attendibilità gli stessi pm nutrono dubbi: “… questo signor Licata gli hanno truffato i soldi: lui ha cercato delle persone per i voti, poi gli hanno detto che gli facevano trovare dei voti… perché questo signore è andato a trovare il Guttadauro… Licata Aldo Roberto… poi hanno litigato Francesco Guttadauro con Rosario Allegra, dicendogli il Francesco Guttadauro: ‘Ora glielo dico a mio zio, questa vicenda’. A Matteo Messina Denaro, che lui si era preso, praticamente, questa briga di potere fare questa cosa, senza ordine di nessuno, perché lui non fa niente, se non glielo dice lo zio”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI