Vuoi curarti? Devi pagare... | Ecco cosa succederà in Sicilia - Live Sicilia

Vuoi curarti? Devi pagare… | Ecco cosa succederà in Sicilia

Gli interventi che diventeranno gratuiti e quelli che saranno soggetti al ticket.

 

PALERMO – È soprattutto una guerra di numeri. In mezzo, i pazienti. È polemica per la definizione da parte del Ministero della Salute dei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea). Si tratta, per intenderci, dell’elenco delle prestazioni mediche e specialistiche a carico del Sistema sanitario nazionale. Quelle gratuite per i cittadini, insomma. E mentre il Ministro Lorenzin sottolinea l’introduzione in questo elenco di importanti prestazioni dapprima a pagamento, la Cgil ha puntato il dito contro la spesa che i cittadini dovranno sostenere col ticket, a causa dell’eliminazione da quell’elenco di alcuni esami e interventi: “Sessanta milioni di euro”, ha tuonato il sindacato facendo riferimento alla cifra “tolta” dalle tasche dei cittadini. “Abbiamo stanziato ottocento milioni di euro in più per gli italiani”, ha replicato il Ministero che ha confutato il calcolo della Cgil

Cosa succederà in Sicilia? Certamente verranno automaticamente applicati i nuovi Lea. E presto in questo senso interverrà l’assessore alla Salute Baldo Gucciardi. Si tratta, infatti, di una delle poche disposizioni sanitarie del governo centrale sulle quali la Regione non ha diritto a esercitare la propria autonomia. Così, presto, a fronte di alcune cure che diventeranno gratuite (tra queste, ad esempio, la procreazione medicalmente assistita), altre dovranno essere pagate con un ticket da 49,50 euro a prestazione.

Quali sono, allora, gli interventi che diventano “a pagamento”? Eccoli. Sono l’intervento di liberazione del tunnel carpale e tarsale, la ricostruzione della palpebra, l’intervento di cataratta (con o senza impianto di lente intraoculare) e gli interventi sul cristallino, calcoli con la litotripsia extracorporea del rene, uretere con cateterismo ureterale; riparazione monolaterale di ernia inguinale, crurale (femorale) e ombelicale, diretta o indiretta con o senza innesto di protesi, riparazione di dito a martello/artiglio, l’artroscopia, alcuni interventi di artroplastica e persino l’amputazione e disarticolazione delle dita della mano, del pollice e della dita del piede. Ventiquattro interventi in tutto.

Ma dal Ministero fanno notare che nello stesso tempo, tanti e costosi trattamenti diventeranno gratuiti, cioè forniti dal Sistema Sanitario nazionale. Così, via libera all’aggiornamento degli elenchi delle malattie croniche e delle patologie rare (oltre 110 nuove malattie tra cui sarcoidosi, sclerosi sistemica progressiva e miastenia grave), l’aggiornamento del nomenclatore delle protesi, l’inserimento – come detto – della procreazione medicalmente assistita eterologa, i trattamenti per l’autismo.

L’impatto di questi interventi sul bilancio sarà di circa 771 milioni di euro, già previsti in Finanziaria nel Fondo sanitario. Una cifra che secondo alcuni governatori risulterà insufficiente per garantire tutti questi servizi. Mentre la Lorenzin ha chiesto alle Regioni di far presto e applicare la nuova normativa. Che si tradurrà anche nei nuovi ticket, dicevamo: circa 60 milioni di euro spesi complessivamente dai cittadini a causa dello svolgimento in “day surgery” di alcune prestazioni operate finora in regime ambulatoriale. Una cifra di molto inferiore, secondo il Ministero. Una guerra di cifre. Ma presto, anche in Sicilia, i nuovi Lea saranno realtà.


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