Zamparini show: "Iachini resta | Sono pronto a scommettere" - Live Sicilia

Zamparini show: “Iachini resta | Sono pronto a scommettere”

Il patron rosanero è un fiume in piena: "Se lo caccio, pago la scommessa cento volte la posta. Quest'anno ho avuto solo tre tecnici, non sei". Poi una rivelazione: "Sabato incontrerò Berlusconi a Roma. Vazquez al Milan? Può darsi, ma non faccio prezzi".

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PALERMO – Verrebbe da dire: fermatelo. Parole su parole con un’innata capacità di rimanere sempre al centro della scena. Maurizio Zamparini, se non cura personalmente questioni di lavoro, trova sempre modo e tempo per tenere alta l’attenzione. Un comunicato, un altro, una dichiarazione piccante, un retroscena, una frecciata, un attacco, un’accusa, una riflessione. Nel bene o nel male purché se ne parli, parafrasando una celebre frase tratta da “Il ritratto di Dorian Grey” di Oscar Wilde. Non vi è alcuna certezza di natura statistica, tuttavia è assai probabile che si utilizzi con più frequenza la parola “Zamparini” rispetto al termine “Palermo”, quando ci si riferisce alle vicende, specialmente extra-campo, della squadra rosanero, da poco più di ventiquattro ore guidata nuovamente da Beppe Iachini, rientrato nel capoluogo nella giornata di martedì.

E proprio il rapporto di odio e amore con il tecnico marchigiano rappresenta il tema di attualità che il numero uno di viale del Fante cavalca nella settimana iniziata con il pentimento e le scuse rivolte alla tifoseria per un momento molto difficile, con un gruppo sull’orlo di una crisi di nervi e la zona retrocessione distante appena quattro lunghezze. Zamparini garantisce che ogni divergenza è stata ripianata e promette che non vi saranno ulteriori scossoni da qui sino al termine della stagione. L’imprenditore friulano, addirittura, si dice pronto a scommettere: “Ho una buona squadra e con Iachini il rapporto dura da trent’anni. Abbiamo avuto solo un piccolo dissidio ma ora lo abbiamo ricomposto. Il tecnico marchigiano è la persona giusta. Scommettiamo che non va via? Se lo mando via pago la scommessa 100 a 1, se qualcuno mette mille euro io rispondo con centomila”, dice a Un Giorno da Pecora, la trasmissione in onda su Radio2. La controproposta è di 100 euro ad allenatore saltato, il patron rosanero accetta la sfida a patto di donare tutto in beneficenza.

Ma quello degli allenatori è un tema sin troppo caro a Zamparini, per non fare un salto nel recente passato e analizzare le scelte compiute. Ben sei tecnici, ma il presidente sostiene che ad allenare il Palermo siano stati “solamente” in tre: “Gli allenatori quest’anno sono stati solo tre: Iachini, Ballardini e Schelotto. Viviani è un nostro dipendente, ha coperto il buco quando c’era il buco da coprire. L’addio di Schelotto? Non ho pagato nemmeno lui, il patentino non ce l’aveva perché la burocrazia europea e i sindacati degli allenatori fanno queste porcherie. Schelotto aveva già allenato tre anni in Argentina”. In una settimana l’addio dell’ex stella del Boca Juniors, l’ipotesi ventilata di una richiesta di danni da parte del club, la panchina affidata a Bosi e l’inizio di un Iachini-bis quasi a furor di popolo, dopo i sonori fischi del “Barbera” al termine del match perso dai rosanero contro il Torino. Non c’è un attimo di pausa e anche i prossimi saranno giorni intensi.

Zamparini rivela di avere in agenda un appuntamento con Silvio Berlusconi, proprio nel giorno in cui l’ex Cavaliere festeggerà i trent’anni di presidenza al Milan: “L’ho sentito una settimana fa, lo vedrò sabato a Roma”. Chissà che tra i motivi di discussione non vi sia il cartellino di Vazquez, il cui approdo alla corte del Diavolo non è stato escluso da Galliani. Il patron si tiene sulla difensiva e sposta l’attenzione su quello che sembrava un affare fatto, che avrebbe potuto cambiare il destino di Paulo Dybala e, magari, del campionato: “Vazquez al Milan? Può anche darsi, ma non faccio prezzi. Berlusconi ha espresso il suo disappunto per non esser riuscito a prendere Dybala, aveva offerto cash 40 milioni di euro, ma il procuratore del giocatore si era già accordato con la Juve. Lo avrei dato ai rossoneri, sono più amico del Milan che della Juventus”.


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