PALERMO – In un momento così critico per il Palermo e per la sua storia al Palermo, Maurizio Zamparini non riesce a non far affiorare un po’ di nostalgia del passato. Un passato che ha portato tante soddisfazioni al patron friulano e al club di viale del Fante, un passato che si ricollega spesso, in termini di giocatori passati dalla Sicilia, al nome di Javier Pastore. In un’intervista rilasciata al quotidiano francese L’Equipe, Zamparini parla del suo rapporto con El Flaco, ricordando quando lo vide palleggiare per la prima volta dal suo sbarco dall’Argentina: “Mi ricordo il momento in cui toccò per la prima volta il pallone in allenamento con il Palermo. All’epoca piansi, fu commovente perchè Javier è così, è un artista del calcio, e in quanto tale ti fa vivere un’emozione semplicemente proponendo la sua arte”.
Di giocatori come Pastore, a Palermo non se ne sono mai visti. Zamparini lo sa e propone dei paragoni importanti per l’ex fantasista rosanero: “Pastore è un fuoriclasse degno del top d’Europa. Non so se il pubblico se ne sia mai accorto, ma stiamo parlando di giocatore al livello di Messi o di Neymar, ma anche di Dybala. Appartiene a questa stretta cerchia di calciatori di grande livello. Per me era come un violinista, che riusciva a sconvolgerti semplicemente suonando il suo strumento in maniera meravigliosa”.
Infine Zamparini si concede una bacchettata nei confronti del Paris Saint Germain, che raramente in questi quasi sei anni di permanenza è riuscito a porre Pastore al centro del progetto tecnico: “Gli allenatori non si rendono conto del giocatore che hanno tra le mani, non ne capiscono il talento e così lo limitano in questioni tattiche. Pastore è quasi chiuso in gabbia, non dovrebbe essere così per un artista come lui, deve essere lasciato libero di creare, perchè lui è nato per questo. Spero che si riprenda al più presto, deve essere bravo anche Emery (l’allenatore del PSG) a recuperarlo. Se il PSG si è stancato di lui me lo ridia gratis, perchè non ho i soldi per prenderlo”.
