Zarcone e i segreti dei boss| "Un grande vecchio a Bagheria" - Live Sicilia

Zarcone e i segreti dei boss| “Un grande vecchio a Bagheria”

Il collaboratore di giustizia Antonino Zarcone

Nella cittadina alle porte di Palermo, per ottenere il benestare alle operazioni più delicate, bisognava rivolgersi a un capomafia della vecchia guardia. A raccontarlo è il pentito. Si indaga sul personaggio misterioso capace di comandare la mafia della provincia.

MAFIA - I VERBALI
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PALERMO – A maggio 2013 c’era un grande vecchio nella mafia di Bagheria. Un personaggio da cui ottenere il benestare per le operazioni più delicate. È uno dei retroscena delle dichiarazioni di Antonino Zarcone, boss di Bagheria e oggi collaboratore di giustizia.

E a lui si sarebbero rivolti per porre fine ad una stagione di fibrillazione fra le cosche della popolosa fetta della provincia palermitana: “Il ruolo di Nicola Greco è il ruolo come capo famiglia di Bagheria, di cui ricordo in quel periodo, quando Pino Scaduto è stato tratto in arresto, c’è stato un pochettino sempre di problemi sul territorio, perché Gino Di Salvo ha avuto l’autorizzazione, era andato direttamente da Nicola Greco a farsi autorizzare di gestire il territorio di Bagheria”.

Scaduto è stato arrestato nel mega blitz Perseo dei carabinieri. Era il 2008. “E in quell’occasione Paolo Scaduto, il figlio di Pino Scaduto, mi dice… – prosegue il neo collaboratore di giustizia – si lamentava di questa situazione che Gino Di Salvo era andato direttamente da Nicola Greco e che aveva scavalcato, diciamo, il padre, Pino Scaduto, di cui non erano in ottimi rapporti con i Greco, e c’è stata un’altra, diciamo, combinazione con Gino Di Salvo, con la famiglia Greco”.

Il racconto prosegue coinvolgendo un altro pentito: “Dopodiché, io vengo avvisato da Sergio Flamia in quel periodo di stare attengo a Gino Di Salvo e a Nicola Greco perché non vedeva chiara la situazione”.

Flamia sarebbe stato scarcerato alcuni anni dopo, per poi tornare in cella nel maggio 2013 assieme a Gino Di Salvo, uomo forte del clan. “Poi lui è stato tratto in arresto, Sergio Flamia, e io a quel punto, parlando sempre con il Gino Di Salvo – prosegue Zarcone – mi fa capire che le cose erano cambiate, parlo con un soggetto che era molto… che fa parte, diciamo, sempre della vecchia… dei vecchi affiliati di Cosa Nostra bagheresi, di cui parlano con… parla con Nicola Greco di ciò che gli avevo chiesto io”.

Nicola Greco, fratello dello storico capomafia Leonardo, arrestato nel giugno scorso, dunque sarebbe stato in contatto con un personaggio di spessore a cui si era rivolto Zarcone per dirgli “che su Altavilla Milicia, Pino Scaduto mi aveva lasciato l’autorizzazione di prendere la reggenza su Altavilla, e che non volevo nessun tipo di ostacoli”. Arrestato Scaduto e riorganizzata la cosca di Bagheria, serviva il via libera ai nuovi assetti. Ed è ora che sarebbe entrato in gioco il “grande vecchio”: “Effettivamente poi fu così, perché questo soggetto, mi veniva riferito, aveva parlato con Nicola Greco e che non c’erano problemi e che io mi sarei occupato di Altavilla Milicia”.


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