Zen, a Palermo si allarga l'inchiesta sull'ex preside antimafia

Zen, si allarga l’inchiesta sull’ex preside antimafia: al via i sequestri

Ci sono nuovi indagati

PALERMO – Zen, falso, truffa e induzione indebita, dopo l’operazione del febbraio 2022, che portò agli arresti dell’allora preside della scuola Falcone, Daniela Lo Verde e del suo vice Daniele Agosta, scattano i sequestri preventivi.

Zen, l’ex preside e gli altri indagati

I carabinieri hanno eseguito 11 provvedimenti di sequestro preventivo emessi dal Gip di Palermo, dopo l’inchiesta coordinata dai procuratori europei delegati Calogero Ferrara e Amelia Luise, per le ipotesi di reato di falso, truffa e induzione indebita.

Nel febbraio 2022, con l’operazione “La coscienza di Zen-O”, viene alla luce “l’esistenza di un unitario centro di interessi illeciti radicato all’interno dell’Istituto “G. Falcone” del quartiere Zen di Palermo”.

Vengono eseguiti tre provvedimenti cautelari nei confronti della Preside, del vicepreside e di un professionista.

L’inchiesta

Le indagini hanno consentito di delineare come “i citati dirigenti scolastici, con la compiacenza ed in concorso con insegnanti – scrivono gli investigatori – e collaboratori scolastici che per l’occasione rivestivano la figura di Esperto o Tutor in progetti PON realizzati con fondi comunitari, al fine di giustificarne l’esistenza ed accaparrarsi i relativi cospicui finanziamenti europei, avrebbero attestato il regolare svolgimento delle attività, di fatto mai realizzate o solo in parte”.

Gli insegnanti avrebbero attestato falsamente “sia la loro stessa presenza, sia quella degli alunni all’interno dell’Istituto, apponendo firme o presenze false, anche in orari extracurriculari. Le somme sequestrate costituiscono il profitto che gli indagati avrebbero indebitamente percepito per gli incarichi retribuiti di Esperto e/o Tutor”.

Oltre agli 11 provvedimenti di sequestro di conti correnti, per un totale di circa 20.000,00 euro, sono state notificate le informazioni sul diritto di difesa ad altri 6 indagati.

Indagini nate dalla denuncia di un’ex insegnante

E’ stata un’ex insegnante della scuola Falcone dello Zen di Palermo a denunciare che i numerosi progetti finanziati dall’Unione Europea su richiesta dell’istituto non venissero attuati in maniera diligente e completa. Dall’esposto è nata l’inchiesta della Procura Europea che ha portato, un anno e mezzo fa, all’arresto della preside Daniela Lo Verde e oggi a provvedimenti di sequestro a carico di docenti e collaboratori scolastici. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, era prassi fra i docenti raccogliere le firme degli alunni su foglie presenza e non contestualmente durante le ore di svolgimento dei progetti finanziati, poiché per lo più le attività venivano disertate dagli studenti. Capitava spesso che le firme venissero raccolte addirittura ad inizio d’anno scolastico. Alcune insegnanti hanno riferito di essere state convocate in presidenza per mettere a posto le pratiche e per cercare di trovare le firme necessarie ad attestare la presenza. Nella denuncia la professoressa, che adesso insegna in un’altra scuola, ha fornito anche audio whatsapp nei quali le docenti raccontavano quanto accadeva.


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