Ztl, incubo Tar per le casse Amat | Sostenibilità del tram a rischio - Live Sicilia

Ztl, incubo Tar per le casse Amat | Sostenibilità del tram a rischio

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando

Se il 6 aprile i giudici dovessero annullare la Ztl, per il Comune inizierebbe la caccia a nuovi introiti per salvare i conti dell'azienda trasporti.

Palermo - il caso
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PALERMO – L’attesa per il pronunciamento del Tar sul destino della Ztl non fa dormire sonni tranquilli dalla parti di Palazzo delle Aquile. Non tanto e non solo perché una bocciatura da parte del Tribunale sarebbe uno smacco terribile per l’amministrazione comunale, che poi dovrebbe anche restituire i soldi agli automobilisti in caso di annullamento, ma soprattutto per le conseguenze che una mossa del genere potrebbe avere sui conti dell’Amat.

La partecipata per il trasporto pubblico, fresca di rimodulazione del contratto di servizio, ha infatti ottenuto un corrispettivo da 79 milioni di euro l’anno. Il problema è che dal 2016 c’è anche il tram da tenere in considerazione e che da solo costa, ogni anno, oltre 22 milioni di cui però 6,5 di personale già assunto, quindi al netto quasi 16. L’Amat, rispetto ad alcuni anni fa, ha ampliato i propri servizi: oltre agli autobus oggi ci sono anche il car sharing e il bike sharing, la Ztl e, per l’appunto, il tram.

Se si considera che il piano industriale della società prevede per quest’anno 4 milioni di euro di incassi da biglietti e abbonamenti, che dovrebbero diventare 4,5 nel 2017, 5 nel 2018 e 5,5 dal 2019 in poi, si capisce che il “buco” da coprire si aggira su poco più di una decina di milioni che da qualche parte vanno pur presi. A questo va aggiunto il costante taglio ai contributi regionali per il trasporto pubblico locale, un trend negativo che niente fa presagire possa essere invertito in futuro.

Il Comune, nei suoi piani, vorrebbe utilizzare i 30 milioni di euro previsti come incasso delle Ztl (che verosimilmente saranno molti meno, visto l’esiguo numero di pass) per sostenere l’Amat e preservare così sia la dimensione pubblica del trasporto locale che i posti di lavoro, garantendosi un paracadute per il tram e in vista di nuovi possibili tagli.

Il sindaco Orlando, rispondendo ai giornalisti, ha detto a chiare lettere di non essere preoccupato dal magro numero di tagliandi venduti, visto che chi non compra il pass o viene multato o usa il mezzo pubblico: insomma, l’introito è assicurato. Il problema si proporrebbe, in termini drammatici, in caso di annullamento. Palazzo delle Aquile ha sempre negato che la Ztl serva a pagare il tram, ma ha specificato che serve a sostenere l’Amat e, di conseguenza, anche il tram oltre agli autobus, al bike e al car sharing.

Giri di parole a parte, è innegabile che in caso di annullamento l’Amat e il Comune dovrebbero trovare mezzi alternativi per garantire le casse dell’azienda e i suoi servizi, fra cui rientra il tram ma che non si limitano (purtroppo per i palermitani) solo a quello. Una gatta da pelare non da poco.

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