Le scuole saranno aperte - Live Sicilia

Le scuole saranno aperte

Protezione civile
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Nessun danno è stato registrato dalle unità di Protezione civile, dopo le scosse che hanno fatto tremare Palermo.”Abbiamo diramato subito un bollettino agli enti locali, all’Anas e abbiamo messo in allerta tutte le unità di Protezione civile. Abbiamo disposto le dovute verifiche alle strutture pubbliche. Le centinaia di associazioni che metteranno a disposizione i propri volontari in caso di emergenza sono in stato di preallerta. Questo è tutto quello che possiamo fare” spiega Pietro Lo Monaco, dirigente generale del Dipartimento regionale della Protezione civile.

Gli edifici pubblici tra cui le scuole sono state evacuate: “Quello di stamattina – continua Lo Monaco – non è stato un evento eccezionale. Gli alunni in maniera ordinata hanno compiuto una sorta di esercitazione, ma le squadre sono subito partite per compiere i dovuti sopralluoghi per registrare eventuali danni”.

Le conseguenze del sisma risultano essere minime. Le uniche segnalazioni riguardano il distacco “di alcuni calcinacci in due aule di due diverse scuole” precisa Lo Monaco, “niente di più”. Ma gli edifici scolastici costruiti con criteri antisismici nel capoluogo siciliano sono la minoranza: “I due terzi delle scuole a Palermo sono state costruite prima del 1981 e non sono a norma” spiega il dirigente generale. Nessuna scuola però risulta pericolante e domani gli alunni palermitani torneranno in classe.

A stilare i piani di emergenza sono gli stessi comuni. Tocca a questi, adesso, individuare gli edifici scolastici e le strutture che possiedono i requisiti necessari per far fronte ad una eventuale emergenza, come ordinato dal bollettino diramato dalla Protezione civile. Ma alle municipalità, secondo il dirigente generale della Protezione civile spetterebbero anche altri compiti. “Trovandoci in una zona sismica – dice Lo Monaco – fenomeni di maggiore intensità rispetto a quello di stamane sono molto probabili. Occorrono non solo interventi straordinari ma anche interventi ordinari maggiori sugli edifici e sulle strutture come le scuole”.

Una lungimiranza che anche i privati devono fare propria: “L’evento sisimico è quello più subdolo. Una frana o un’alluvione si possono vedere. Il terremoto no, e nella quotidianità nessuno ci pensa. Si abbatte un muro, magari portante – conclude il dirigente – senza pensare alle conseguenze”.


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