di DAVIDE RAGO (www.rosalio.it) Quella che segue è una piccola, comunissima storia di Palermo. Comunissima nella misura in cui si constata la mostruosa normalità della nostra città.
I fatti riguardano i quotidiani, notturni accadimenti di piazzale Francia.
Ormai da anni perdura una situazione, a dir la verità sempre più degradante, insostenibile per ogni onesto cittadino che a vivere in questa città finisce pazzo, ammazzato o abbandonato. Ogni brutta storia solitamente inizia male per poi finire peggio e questo è il caso nostro a tutt’oggi… Tale piazzale nacque dall’inutile, scellerata e speculativa scelta di trasformare un giardino coltivato a fichi d’india in parcheggio per i Mondiali di Calcio del 1990. Bene, quell’anno ovviamente tale parcheggio rimase pressoché inutilizzato, chiara prevedibile conseguenza di un piano urbanistico sballato e frutto solo e sicuramente delle solite connivenze e convenienze. Nessun tifoso dotato infatti di senno avrebbe mai posteggiato in un parcheggio distante quasi tre chilometri dallo stadio, ma i nostri amministratori come sempre furono poco assennati e molto affamati.
Da allora il parcheggio ha iniziato a muovere i suoi primi passi nel degrado e non si è più fermato. Una fase “romantica” eppure la ebbe, breve e “felice” parentesi.. quando le coppie e le loro storie usavano il suo buio per nascondersi e incontrarsi di notte, per poi scoprire di non essere affatto soli: quello sì era un parcheggio capiente e il motivo era sempre sportivo, ma decisamente non calcistico. Poi un gigantesco lampione “spense” quell’epoca. Ma una destinazione d’uso andava pur trovata a quell’inutile colata di cemento… perché non un bel mercatino rionale a cadenza settimanale? E il prezzo da pagare stavolta per noi del quartiere fu l’invasione degli immancabili posteggiatori abusivi, “l’indotto” che gli eventi palermitani creano come diretta conseguenza, ma soprattutto l’immonda, inimmaginabile sporcizia lasciata impunemente al termine della caotica orda di questo lercio, impersonale e moderno suk.
Ed ecco i vortici di immondizia e cartacce sparse alzarsi in volo nelle giornate ventose, cose che solo da noi… ed ecco i ragazzi giocare a palla nei pomeriggi assolati divertiti e incredibilmente indifferenti in mezzo al puzzo di cibo in putrefazione a terra e all’asfalto coperto di plastiche e cassette di legno abbandonate. Sempre più gente affamata di spazi pubblici in una città a misura di auto iniziava intanto pian piano a frequentare il piazzale, qualche bicicletta, qualche inesperto guidatore praticante, appassionati di baseball, di aeromodellismo, giovani sportivi, qualche gara domenicale di karting e saltuari eventi d’ogni tipo. Non era male e in fondo affacciarsi dai balconi di casa la domenica riservava sempre nuove e, per quanto a volte rumorose, piacevoli e colorate novità.
Ma il peggio doveva ancora arrivare. Una volta infatti istituita la fermata della metropolitana branchi di bestie umane, simili per grettezza alle iene, ma più infami, cominciarono a manifestare la loro prepotenza e a segnare il territorio. Ragazzi che sono il prodotto finale, l’escremento insomma di questa città che sta seduta mollemente e pesantemente sul nostro futuro nutrendosi di povertà, indifferenza, prepotenza, egoismo ed abbandono e che si pulisce la bocca avida con il tovagliolo logoro e stropicciato dei nostri sogni. I primi furti, saltuari agguati notturni a chi rientrava la sera tardi a casa, vandalismi, distruzione e assordanti schiamazzi di musica e urla fino a tarda notte diventavano la routine. Ognuno reagiva come poteva, chi comprava macchinari che calcolavano i decibel registrando le emissioni sonore per poi denunciarle, chi passava le notti a telefono con la polizia o i carabinieri, chi urlava dal balcone esasperato. E cosa fece allora il Comune in pronta risposta? Nulla penserete… no, troppo scontato, andò oltre grazie a qualche amministratore, amico di chi conta sulla strada e nei mandamenti, che autorizzò una domenica di un anno fa una gara ufficiale di impianti stereo elaborati per auto. Con tanto di speaker, palco e premiazione finale all’eroe dei decibel… sconfitta e partita chiusa…
E intanto dalla stazione della metropolitana cominciavano a mancare i servizi essenziali: il pannello degli orari sfondato e illegibile, il display della macchina eroga-ticket annerito con lo spray, i vetri paravento in frantumi, i fili della telecamera di sorveglianza tagliati e poi scritte e murales ovunque. Tutto ovviamente prontamente segnalato alle autorità competenti, ma ad ogni intervento riparatore corrispondeva sempre la reazione delle iene, uguale, puntuale e contraria. Non c’è rimedio in questa città, e tra incertezza della pena, fondi tagliati alle forze dell’ordine e un’amministrazione scellerata si tesse il filo di Penelope degli interventi strutturali: quando i soldi ci sono o avanzano dalle solite spartizioni allora qualcosa viene riparato, abbellito o restaurato ma dall’altro lato quella parte di cittadinanza infetta provvede subito a distruggerla. Un cane rabbioso che si morde la coda insomma.
Fino all’ ultima sera quando l’ennesimo gruppo di vandali, ubriachi, repressi ed annoiati decideva di sfogare la loro inutilità sul bene comune. Lampioni fracassati a pietrate e urina allegramente sparsa sulle panchine pubbliche, e ancora una motocicletta rubata accesa e lasciata in folle a tutto gas a impuzzare e assordare le notti insonni di noi sfortunati abitanti di una zona di confino, di uno spazio di terra di nessuno come è questo Bronx, nascosto all’interno di un quartiere cosiddetto “bene” come viale Strasburgo.
La polizia quella notte come tante altre volte rispose, ma stavolta alzò il tiro: multe e sequestro di alcuni motorini. Si toccò forse il punto di non ritorno e adesso per noi rincasare la sera diventa quantomeno pericoloso. Per le bestie infatti noi dei palazzi di fronte il piazzale Francia siamo gli “sbirri” e dobbiamo essere puniti. Cosa pensi quando un padre di notte viene a urlarti “infame” e a minacciarti invece di prendersela col proprio figlio, adesso con una multa da pagare e con un motore sequestrato, e con se stesso soprattutto? Cosa pensi quando questi ragazzi cominciano ad appostarsi di notte con i motorini a fari spenti in attesa che rientri qualcuno? Cosa pensi quando quel qualcuno ieri sera diventa tuo fratello, scampato per miracolo ad una loro aggressione dimostrativa? Cosa pensi quando una madre rincasa con la figlia piccola in macchina e le si punta la pistola contro per rapinarla dei suoi orecchini?
Pensi a denunciare, a raccogliere firme, a indignarti alternandoti continuamente tra immobile sconforto e rabbia che si trasforma in azione, pensi poi a cambiare casa, a scappare da Palermo che affonda ogni giorno di più, ma pensi anche che questi fatti di “ordinaria amministrazione” potrebbero trasformarsi presto in “un giorno di ordinaria follia” di qualche cittadino comune.
Questo è lo stesso commento già fatto ieri su Rosallio che riporto integralmente:
Ho aperto la pagina di Rosalio, disperata dalla situazione in cui versa piazzale Francia.
Mi accorgo con vivo stupore, che il problema non affligge solo la mia famiglia.
E dico stupore, ma anche indignazione, perchè se in tanti subiamo, in una società normale la risposta doveva seguire immediata.
E invece nessuno si occupa o si vuole occupare del problema, nonostante le segnalazioni.
Corse di mini car e motori, impennate, sgommate (ovviamente anche nel cuore della notte) macchine con impianti stereofonici al massimo del volume, automodellini radiocomandati dal rumore assordante e aeromodellini dal frastuono ancora più insostenibile, che per ore volteggiano sino a lambire finestre e balconi, con evidente pericolo considerato che spesso gli utenti ne perdono il controllo. E non meno trascurabile è il fatto che nei velivoli radiocomandati vengono applicate telecamere che registrano le immagini di tutto quello su cui sorvolano, in spregio alla privacy.
Fatti che ho scoperto essere ampiamente documentati e pubblicati su you tube. Basta cercare piazzale Francia Palermo, ed è possibile trovare tanto altro ancora.
Mi chiedo e vi chiedo, non vi sono sufficienti elementi per reprimere tali comportamenti?
E’ così difficile prevedere un più attento controllo del territorio?
Potrebbero essere impiantati dissuasori per evitare le corse?
Potrebbero essere realizzate banchine alberate per interrompre la continuità del piazzale ?
Potrebbe essere installato un sistema di video sorveglianza?
Potrebbe essere emanata una ordinanza che sanzioni l’uso improprio del piazzale ?
Potrebbero essere sequestrati i mezzi con cui si crea disturbo ?
Potrebbe essere sanzionato l’inquinamento acustico?
Mi chiedo ancora:
i fatti rappresentati non costituiscono violazione di norme vigenti?
……….. e perchè tutto questo rimane irrisolto?
Benedetti concittadini, un pò di pazienza prego …..
Perchè sollevare proprio oggi questa situazione?
Abbiamo problemi ben peggiori da risolvere, come ad esempio quello di dover “pupazzare” parte della città con un vestito nuovo (ed il più costoso mai pagato nel corso di millennaria storia panormita) per il 3 Ottobre prossimo.
Quando avremo risolto questa emergenza, vedremo poi il da farsi per piazzale Francia. D’accordo ?
Orsù, adesso un sorriso …………. cheeseeeeeese
Cara Angela,
Non mi piace generalizzare, ma il dato macroscopico e’ che Palermo e’ una citta’ arrogante, violenta, incivile e piena di boria.
Mi dispiace che vi abitino ancora persone per bene come te, che devono soffrire quotidianamente a causa dell’incivilta’ della stragrande maggioranza dei palermitani (di destra, di centro e di sinistra – non fa differenza) e ancor di piu’ a causa dell’assenza dello stato, del sistema!
Dentro un “sistema” degno di questo nome tutto questo non ci sarebbe ma Palermo, si sa, e’ terra di nessuno. E la creazione di un sistema non conviene a chi tira le fila.
Credo che ci rimangono solo due strade:
1. Scappare (io l’ho fatto e me ne vanto, e mi guardo bene dall’avere a che fare con Palermo e men che meno coi palermitani).
2. Restare e soffrire in eterno.
In bocca al lupo,
Ing. Volante
Per chi non dovesse “ricordarsi” il parcheggio fu pensato e costruito dalla giunta Orlando secondo me (e tanti altri) vero dissanguatore della citta di Palermo a tutt’oggi.
polemizzare su chi il parcheggio ha voluto dopo 20 anni che è li, non serve a risolvere il problema. il mercatino del martedì dentro il parcheggio, la considero forse l’unica cosa buona che si sia fatta, considerato che prima lo stesso che in teoria doveva stare su viale Francia, finiva con l’estendersi sul viale Strasburgo da via Spagna a via belgio e su via dei nebrodi fino alla stessa via belgio. Rimane il problema di un utilizzo organico e controllato. Chissà forse basterebbe imporre il divieto di sosta su tutto il viale strasburgo nella parte commerciale, costrigendo la gente ad andare il quel parcheggio dove oltre al posteggio possano trovare una navetta dell’amat che serva la zona, e una volta chiusi i negozi chiudere il parcheggio con dei cancelli di concezione antica: ferro pesante e catinazzi giusti! Il guaio è che oggi manca l’amministrazione in questa città e non lo scopriamo adesso, e per favore non scarichiamo sulla visita del Papa queste mancanze. anche lì se l’amministrazione comunale avesse accettato le ipotesi di svolgere il tutto a boccadifalco, invece di proporre il Foro italico, oggi non staremmo a fare i conti di una visita in cui il pontefice non c’entra nulla
PER par condicio, vi segnalo certi individui provinciali, tasci, che si credono snob, e in certi casi tochi fighetti élite cittadina.
A circa 300 metri dalla mia casa di Palermo c’è una villa di quelle tipiche della piana dei colli. Il parco è protetto, ma essendo privata, non potendoci costruire nessun immobile, sono riusciti comunque a farci un pub all’aperto, per l’estate dei fighetti. Per fortuna fanno casino solo due volte a settimana, coi vicini che hanno paura per omertà, e si chiudono in casa con porte e finestre sbarrate, tanto hanno i condizionatori d’aria e verso l’una certe volte l’una e mezza di notte, qualche volta fino alle due, smettono di fare casino, pensano i codardi.
La polizia li fa smettere certe volte ma ricominciano dopo che la polizia si allontana di 1 km. Ho proposto di sottoscrivere una petizione, mi hanno guardato sorpresi, “ma non sai chi sono i gestori”?
Ho visto il profilo. Belle giovani donne vestite a festa, come se dovessero sfilare a Cannes per il festival, quindi abiti e trucco adatti alla cerimonia; i maschi giovani fighetti o altri che giocano a fare gli uomini importanti della città. Si sente nell’aria che entrano nella villa come se si apprestassero al grande evento mondano.
E’ la serata del karaoke, la cosa piu’ scimunita che ho visto in vita mia. Gridano a squarciagola, il casino si sente assordante in un raggio di 400 metri. “come è bello far l’amore da Trieste in giù”, “scende la pioggia ma che fa…”. Ammetto che dopo l’incazzatura, certe volte mi metto a ridere, mi sembra surreale, penso a come sono vestiti da cerimonia per divertirsi a fare i tasci cafoni sottosviluppati maleducati, ma si può essere tanto coglioni da considerare le grida a squarciagola come un divertimento?
Finora si è parlato di ragazzini disorientati, persi, maleducati, “cose inutili” detto alla palermitana, con genitori più “cose inutili” di loro; ma i tochi e le finte élites palermitane “sunnu ancuara cchiu’ cose inutili r’iddi”
maurizio67, dopo 10 anni 10 di Cammarata, ancora col fantasma di Orlando.
Questo è un blog, la terapia per l’ossessione compulsiva la curano in Ospedale.
La cecità, anche.
La malafede, quella ahimé è incurabile.
(e comunque, non fu giunta Orlando, ma delibera Elda Pucci, 1987. Studia invece di sparare castronerie tanto gratuite quanto tendeziose)
Questo è un quotidiano. Saluti
da qualche parte ho letto, che sti delinquenti sono escrementi umani,generati e partoriti da altri escrementi.
Grazie di cuore a tutti voi della redazione per averlo pubblicato, è giusto, anzi è DOVEROSO far luce ognuno come può sui fatti che accadono sotto i nostri occhi.
Palermo merita una svolta di civiltà.
Cari saluti
Questa campagna battente che Live Sicilia su Rosalio ha dichiarato di intraprendere non dovrebbe tardare, qui stiamo veramente messi male, in questi giorni, nonostante le continue chiamate per avere interventi di controllo sul territorio, o non abbiamo risposte dalle centrali operative oppure dopo avere raccolto la segnalazione non viene effettuato alcun intervento.
Inoltre, per opportuna conoscenza di tutti i cittadini, se dal venerdì sera alla domenica sera si chiamano i vigili urbani si inserisce un risponditore telefonico che dopo una serie di informazioni chiede se si vuole parlare con un operatore, ma ovviamente premuto il tasto di riferimento la comunicazione si interrompe.
E’ normale ….. che in una città come Palermo il fine settimana non vi sia il servizio di vigili urbani !!!!!!!!!!!