Tre scenari per salvare l'Ars - Live Sicilia

Tre scenari per salvare l’Ars

Le conseguenze del caso Lombardo
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Lo spauracchio delle dimissioni Raffaele Lombardo lo ha agitato subito, stizzito dalla nota del segretario Pierluigi Bersani. Il “tutti a casa” sbandierato davanti agli occhi del Pd come un memento. Superfluo, per la verità. Visto che il gruppo dei democratici ha, da sempre, ben chiaro che le sorti del governatore sono legate a doppio filo a quelle dei 27 deputati regionali del Pd. Destinati a diventare assai meno nella prossima legislatura, comunque finisca alle urne.

Ci vorrà ancora un po’ prima che i democratici si seggano attorno a un tavolo insieme all’inviato della segreteria nazionale (potrebbe essere, come un anno fa, Maurizio Migliavacca) per trovare una difficile quadra. Il tandem Lumia-Cracolici ieri ha parlato apertamente della necessità di continuare, in qualche modo, l’esperienza che ha chiuso in faccia a cuffariani e berluscones le porte del Palazzo del potere. Visti i precedenti, c’è da immaginarsi che questo sia l’intendimento anche di buona parte del gruppo parlamentare dell’Ars, ispirato dall’istinto del primum vivere.

Per i prossimi giorni, in realtà, Sala d’Ercole non potrà pensare ad altro che al bilancio. Che va approvato, con tutte le difficoltà del caso, non ultimi gli sgambetti da parte del governo nazionale, per evitare il clamoroso e senza precedenti commissariamento della Regione. Nel frattempo Lombardo farà le sue mosse sul fronte giudiziario. E nel Pd ci si potrà confrontare a carte un po’ più scoperte. I duri e puri del partito, a Palermo e a Roma, presseranno per l’addio a Lombardo, attaccando a fronte bassa, come ha fatto oggi Walter Veltroni in un’intervista a Repubblica. L’ala più vicina a Lombardo si batterà per trovare la “terza via” che consenta di scongiurare le elezioni e fare un favore a Berlusconi e Alfano. Gli ex democristiani di Innovazioni, a leggere l’intervista del capocorrente nazionale Beppe Fioroni oggi sul Giornale di Sicilia, cercheranno il coinvolgimento della base. Insomma, passerà del tempo. Cosa che fa comodo a tutti. Tempo che potrà servire per cercare una possibile via d’uscita, che consenta all’Ars di sopravvivere all’inchiesta catanese, magari per il tempo sufficiente a chiarire la posizione di Lombardo.

Tra gli altri, tre sono gli scenari di cui si chiacchiera. Il primo, che sarebbe fortemente caldeggiato da Lumia e i suoi, è quello che passa dall’autosospensione politica di Raffaele Lombardo, che lascerebbe il timone del governo al vicepresidente Giosuè Marino (nella foto). La seconda opzione è una variante della prima, e prevede una sorta di autosospensione “a tempo determinato”, giusto il tempo necessario perchè Lombardo chiarisca la sua posizione, magari con l’impegno di andare comunque al voto tra un anno, impegno questo che placherebbe in qualche modo le opposizioni. Terzo scenario potrebbe essere quello di un governo istituzionale per gestire l’emergenza, che dovrebbe mettere dentro tutte le forze politiche rappresentate all’Ars. Ci sarà tempo per parlarne.


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