Il coraggio dei ragazzi del Sud - Live Sicilia

Il coraggio dei ragazzi del Sud

Il cordoglio per i militari morti
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1 min di lettura

(rp) Questo è Francesco Paolo Messineo, ragazzo e caporal maggiore, senza la tonalità grigioverde della divisa, felice, nella foto col mare azzurro sullo sfondo. Un eroe, come gli altri ragazzi del Sud morti con lui in Afghanistan. Sappiamo che la parola “eroe” disturba un po’. Sappiamo che l’obiezione è dietro l’angolo: perchè chi cade in guerra, in un incidente, è più coraggioso di un operaio che precipita da un’impalcatura, di un anonimo martire, stroncato da un orrendo lavoro, di una vittima della precarietà e del destino? E ancora: non sono forse ben pagate le missioni all’estero? Non si cerca una raccomandazione per partire? Non è un rischio conteggiato?

Ma quale può essere il calcolo di un ragazzo che mette sul piatto la vita? Andare in guerra. Non c’è altro significato. Con una consapevolezza differente dalla dignità di un operaio, metti sul piatto la vita. E all’altro capo non c’è nulla che possa pagarla. Ecco perché rendiamo onore ai militari che sono morti e li chiamiamo eroi. Ecco perché ammiriamo il coraggio di questi ragazzi del Sud. Quanti soldi ci vogliono per pagare il mare?


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