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Pd, una giornata di fuoco

L'assemblea regionale del Pd si è formalmente chiusa. L'accordo raggiunto tra le correnti del partito prevede che Giuseppe Lupo resti segretario, ma a condizione che promuova un ufficio politico che lo supporti da qui in avanti. La mozione è stata ritirata.

IL RESOCONTO DELL'ASSEMBLEA
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18.26 “Abbiamo ritirato la mozione di sfiducia per senso di responsabilità: non era certo con un voto in più o in meno rispetto alla formale approvazione della mozione, che avremmo risolto i problemi del Pd siciliano”. Lo scrivono in una nota gli esponenti delle aree “Cracolici-Lumia”, “Innovazioni” (Cardinale, Papania, Genovese) e “Letta” (Apprendi) che avevano firmato la mozione di sfiducia al segretario regionale Lupo. “Eravamo anche contrari al commissariamento romano: non era questa la ‘medicina’ adatta – aggiungono – La crisi del partito é sotto gli occhi di tutti. Ritirando la mozione di sfiducia e promuovendo una gestione collegiale, capace di coinvolgere le anime del Pd, abbiamo investito in un percorso per guidare il Partito verso le prossime elezioni regionali: solo ritrovando unità e una linea politica chiara potremo essere promotori credibili di progetti e larghe alleanze in grado di vincere e governare, per garantire lo sviluppo della Sicilia. E’ l’ultima possibilità che ha il Pd, e chi lo dirige, per uscire da una situazione che ancora oggi appare confusa e incerta”.

18.26 “Oggi si è consumata l’ennesima “pupiata” del Pd siciliano. Anche questa volta la sconfitta elettorale non avrà responsabili. Tutti ai propri posti. Coloro che hanno presentato la mozione di sfiducia, e coloro che l’hanno subita. Noi continueremo a batterci per il cambiamento di un partito poco attraente e prigioniero dei notabili”. Lo dice il deputato regionale Pd Davide Faraone.

17.51 “Il ritiro della mozione di sfiducia a conclusione dell’Assemblea dei delegati dl PD siciliano non e’ una tregua politica autentica, ma l’atto ipocrita di una deputazione siciliana che ha scelto una finta unita’, in nome della propria salvaguardia. Non si comprende infatti-ha affermato Ninni Terminelli- come mai gli stessi sforzi non siano stati compiuti alla vigilia delle elezioni amministrative in comuni importanti, come Palermo, dove invece si e’ scelto di portare il partito alla divisione avvenuta in un drammatico scontro frontale che ha ridotto il PD al 7 per cento. Siamo di fronte – ha proseguito Terminelli, che ha annunciato il suo impegno per la nascita di una sinistra del PD a Palermo – ad uno spettacolo penoso che ha visto la presenza di centinaia di delegati, ancora una volta mortificati dal modello Spa del Pd”.

17.45 “Più che per ragioni di buon senso e senso di responsabilità, i promotori hanno ritirato la mozione di sfiducia per ragioni aritmetiche: non avevano i numeri sufficienti, essendo rimasti quattro amici al bar. I problemi politici restano e non si può prescindere da una soluzione di forte discontinuità concertata con la segreteria nazionale”. Lo dice Tonino Russo parlamentare del pd, commentando la conclusione dei lavori della assemblea regionale del pd siciliano nella quale era all’odg la mozione di sfiducia al segretario Lupo.

17.43 “Trovo assurda l’idea di un segretario regionale non sfiduciato ma commissariato di fatto dagli stessi dirigenti locali che hanno portato il Pd al tracollo elettorale con le loro lotte fratricide”. Lo dice la deputata Alessandra Siragusa al termine dell’assemblea regionale del Pd. “Comunque – continua – qualunque organismo non può che essere eletto dall’assemblea che oggi non lo ha fatto. Io credo che sia necessario recuperare unità nel Pd ma nel segno della discontinuità”.

17.15 L’assemblea regionale del Pd si è formalmente chiusa. L’accordo raggiunto tra le correnti del partito prevede che Giuseppe Lupo resti segretario, ma a condizione che promuova un ufficio politico che lo supporti da qui in avanti. La mozione è stata ritirata.

16.50 I firmatari della mozione di sfiducia, dopo un confronto svolto in fondo alla sala convegni del San Paolo Palace Hotel, hanno deciso di ritirare la mozione di sfiducia a Giuseppe Lupo a patto che il segretario modifichi alcuni passaggi del documento poco prima presentato in assemblea. In particolare, il passaggio nel quale Lupo chiede che vengano formalizzate le dimissioni di Raffaele Lombardo. I firmatari si riuniranno fra una settimana per concordare i nomi di chi farà parte dell’ufficio politico a sostegno di Lupo.

16.10 Colpo di scena. Lupo propone all’assemblea un compromesso: si ritiri la mozione e lui promuoverà la creazione di un ufficio politico a sostegno del segretario. Speziale, tra i promotori della mozione, ha accolto la richiesta. La mozione viene di fatto ritirata. “E’ un modo per gestire il partito in modo collegiale, è un’idea che condivido”, ha detto Speziale. Fischi e proteste da parte dei componenti dell’assemblea.

15.40 “Il Pd non può più sostenere un presidente della Regione che ha subito l’imputazione coatta per concorso esterno in mafia”. Questo uno dei passaggi del segretario regionale Giuseppe Lupo, che ha così replicato ai precedenti interventi incentrati sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti. “Se c’è una cosa che mi ha contraddistinto – ha proseguito Lupo – è stata la ricerca dell’unità. Questa mozione di sfiducia è centrata sul tema delle alleanze e io credo che si possa e si debba lavorare ad alleanze larghe ma sono a partire dall’unità del centrosinistra. Io credo che il partito abbia pagato l’inefficienza del governo regionale, al quale abbiamo più volte chiesto di rilanciare la concertazione con le forze produttive, imprenditoriali e sindacali, ma il governo si è dimostrato inadeguato ed è il momento di uscirne. Anche perché il sostegno al governo tecnico doveva essere breve e limitato nel tempo. Noi la Sicilia la vogliamo governare ma vincendo le elezioni”. E in riferimento all’imputazione coatta del governatore, Lupo ha aggiunto: “Il partito deve essere coerente: nel caso esattamente analogo che ha riguardato l’allora ministro Saverio Romano, il Pd avanzò una mozione di sfiducia. In Sicilia non possiamo comportarci diversamente”.

14.35. Manca un’ora e mezza alla conta. Se i dirigenti del partito non troveranno in questi minuti una soluzione di compromesso, sarà inevitabile il voto alla mozione di sfiudicia. Un voto inizialmente previsto per le 15, ma slittato di un’ora. E dietro le quinte si intensificano, ad esempio, i colloqui tra Totò Cardinale e Sergio D’Antoni. Anche Nino Papania è per la soluzione della “segreteria allargata”. “Ma credo che ormai non ci siano le condizioni”. Ma non è detta l’ultima parola.

13.56. Il giovane Giuseppe Provenzano, componente dell’assemblea, col suo intervento ha raccolto diversi applausi:”E’ suonata la campana per tutti, avete abusato della nostra pazienza. Noi siamo diventati soluzione o stiamo diventando un problema? Siamo soluzione per i giovani, stiamo trovando una soluzione per la recessione?Cosa siamo diventati? Un partito di oligarchi e padroni. Siamo un partito a pezzi. Perchè la questione delle alleanze è diventato l’unico argomento del giorno? Perchè il Pd non  ha più un’identità. Noi non stiamo più fra la gente, a noi il popolo puzza, Ma non è soltanto colpa del segretario Lupo, però è necessario essere coerenti, e se necessario fare un passo indietro. La vera responsabilità degli oligarchi e degli azionisti di maggioranza è aver reso inagibile la vita del Pd in Sicilia”

13.40. Alessandra Siragusa: “Serve un commissario, una grande mobilitazione dal basso e un passo indietro da parte di tutti. Dobbiamo smettere di dare questa immagine da bande armate. Dobbiamo uscire dalla logica delle correnti, Il Pd ha perso le elezioni, diciamocelo. Nonostante il crollo del Pdl, non siamo stati in grado di presentarci come un’alternativa. E dobbiamo chiederci e chiedere alla gente quanto abbia influito l’alleanza col governo Lombardo”.

13.20 Iniziano gli interventi sulla mozione di sfiducia al segretario Lupo. Interviene Lillo Speziale: “Lupo aveva detto che si sarebbe dimesso in questa occasione.Oggi prendiamo atto che ha fato un passo indietro. Fino a poco minuti fa abbiamo provato a trovare un accordo. Le ipotesi erano tre: un coordinamento unitario del quale facesse parte lo stesso Lupo, un rinvio di otto giorni dell’assemblea, la creazione di un ufficio politico che affiancasse lo stesso Lupo. Ogni proposta è stata respinta. Non posso allora che confermare la mozione di sfiducia”.

13.16  Sfiorata la rissa.Clima caldissimo all’assemblea del Pd. A innescare la miccia dello scontro la questione riguardante la delega negata ai due deputati regionali Galvagno e Termine. “E’ una questione di dignità” avevano protestato i due parlamentari. A dar man forte a loro Antonello Cracolici (“non può essere negato il voto solo per questioni vecchie e locali”). Il riferimento è al contenzioso in atto da tempo tra i due deputati e l’ala del PD che fa riferimento a Vladimiro Crisafulli. Dalla parte di Galvagno e Termine anche Giovanni Panepinto, che ha invitato l’assemblea a manifestare palesemente la decisione di riammettere i due deputati ennesi. Ma a quel punto, di fronte alle resistenze del presidente dell’assemblea, s’è sfiorata la rissa co lo stesso PAnepinto e Giovanni Rizzo tra i più “caldi”.

12.55 Sta riprendendo l’assemblea regionale del Partito democratico.

12.40. Come anticipato, il motivo del ritardo dell’inzio dell’assemblea è legato alle trattative che starebbero portando avanti alcuni dirigenti del PD con il segretario Giuseppe Lupo. Insomma, in extremis si sta cercando una soluzione per evitare la discussione della mozione di sfiducia. E la soluzione sembra quella ventilata qualche giorno fa: una segreteria allargata, o una specie di direttorio “a quattro”. Ma in sala esplode la protesta di alcuni delegati.

12.00 “Non siamo in grado nemmeno di metterci d’accordo sull’orario”. Questo è solo uno dei commenti di alcuni delegati dell’assemblea alla notizia del rinvio dei lavori alle 12.30.

11.50. L’assemblea inizierà alle 12.30. Questo è quanto ha comunicato pochi secondi fa il presidente Enzo Napoli. La sala del San Paolo Palace si sta riempiendo. Ma nonostante i ripetuti inviti di Napoli, non sono ancora giunti nella hall dell’albergo “nè il segretario Lupo, nè i promotori della mozione di sfiducia”. Non è escluso che il ritardo possa far presagire a qualche ipotesi di accordo.

11.20 Il segretario Lupo, parlando con i giornalisti, ha dichiarato: “Mi auguro che oggi prevalga il buon senso e l’amore per il partito. Auspico che oggi piuttosto che arrivare a uno scontro si decida di ricominciare un ragionamento. Il partito deve mettere da parte le divisioni e pensare ai problemi dei siciliani”.

11.10 L’assemblea sarà aperta ai giornalisti. Dopo accese polemiche sulla decisione di tenere la stampa fuori dalla sala del San Paolo Palace, Giovanni Bruno, uno dei componenti dell’assise, ha presentato una mozione, firmata dalla maggior parte dei delegati, che ha convinto il presidente Enzo Napoli ad aprire le porte anche ai giornalisti.

Arriva il giorno della verità per il Pd. Oggi l’assemblea regionale, riunita al San Paolo Palace di Palermo, dovrà votare la mozione di sfiducia verso il segretario Giuseppe Lupo presentata alcuni mesi fa. Fallito il tentativo di una mediazione, si andrà alla conta per stabilire chi guiderà il Pd siciliano in vista delle prossime regionali.


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