Sinistra e grillini vicini al 5%| E tutto torna in discussione - Live Sicilia

Sinistra e grillini vicini al 5%| E tutto torna in discussione

La composizione del futuro consiglio comunale di Palermo potrebbe cambiare e non poco. Queste le indiscrezioni uscite dalla caserma Bichelli, dove continua la verifica dei verbali. Se la Sinistra superasse il 5%, Idv perderebbe nove seggi. Sul filo di lana anche i grillini.

SALA DELLE LAPIDI
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Verbali compilati male, imprecisioni, errori grossolani e calcoli sbagliati. Il lavoro della commissione elettorale centrale alla caserma Bichelli di Palermo, chiamata a proclamare ufficialmente i prossimi inquilini di Sala delle Lapidi, si sta rivelando più improbo del previsto.

Il riserbo è strettissimo e di notizie ufficiali non ce ne sono, ma secondo alcune voci i risultati forniti sul sito del comune sarebbero da prendere assai con le pinze. Niente a che vedere con l’elezione del primo cittadino, ovviamente, ma secondo alcuni rumours la composizione del prossimo consiglio comunale, così come è stata finora ipotizzata sulla base dei primi risultati, potrebbe cambiare e non poco.

Partiamo dalla lista “La Sinistra e gli ecologisti”, fermatasi al 4,75%. Se, come raccontano i rumours, dal ricontrollo dei verbali dovesse risultare superato lo sbarramento del 5%, le conseguenze sulla prossima Aula sarebbero clamorose. In virtù del premio di maggioranza, infatti, alla lista scatterebbero nove seggi che verrebbero così sottratti a Idv, che passerebbe da 30 a 21 con buona pace degli esclusi. Numericamente la maggioranza che sostiene Orlando non subirebbe conseguenze, ma si passerebbe da un monocolore a una coalizione. Il che vorrebbe dire, per esempio, che non necessariamente la presidenza di Sala delle Lapidi andrebbe a un dipietrista e che a essere messe in discussione sarebbero anche le guide delle commissioni, così come i cda delle partecipate e i vari incarichi di sottogoverno.

Per non parlare, poi, delle implicazioni che un’eventualità del genere avrebbe sulle prossime regionali. Un partito che conta un assessore in giunta e quasi un quinto del consiglio comunale della città capoluogo non può essere considerato alla stregua di una ruota di scorta, ma acquisterebbe un peso specifico non indifferente.

Ma le novità potrebbero riguardare anche il Movimento Cinque Stelle, fermo al 4,24%. In caso di superamento dello sbarramento, ai grillini scatterebbero due seggi che verrebbero tolti (il condizionale è d’obbligo) a Mpa e Udc, che scenderebbero così da tre a due.

Capitolo a parte quello sulle preferenze dei candidati. Ci sono almeno tre casi in cui il distacco tra l’ultimo degli eletti e il primo dei non eletti è talmente risicato da rendere possibile un ribaltamento, in caso di sorprese saltate fuori dal lavoro della commissione, così come avvenuto anche cinque anni fa: Mimmo Russo e Sonia Gangi, arrivati nell’Mpa rispettivamente a 1142 e 1123 voti, con un distacco di appena 19 consensi; nel Pdl Alessandro Anello (1332) e Giovanni Melia (1310), con 22 voti di differenza; infine nel Pd Carlo Di Pisa, fermo a 1559, e Salvo Alotta, a 1528, con un distacco di 31 voti.


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