Commercio, cade un altro big | A Palermo chiude Niceta - Live Sicilia

Commercio, cade un altro big | A Palermo chiude Niceta

Un altro big storico del commercio palermitano getta la spugna. Dopo oltre 50 anni di attività abbassa la saracinesche la storica ditta Onofrio Niceta snc di via Trento.

Fallita la ditta di via Trento
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Un altro big storico del commercio palermitano getta la spugna. Dopo oltre 50 anni di attività abbassa la saracinesche la storica ditta Onofrio Niceta snc di via Trento. Il tribunale ne ha infatti dichiarato il fallimento, scrivendo la parola fine a un pezzo dell’economia cittadina. “Purtroppo – commenta Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl di Palermo – non è più il problema della singola azienda. È un calvario al quale ci si sta abituando, ma che porterà nel giro di qualche mese al collasso definitivo dell’intero comparto. Occorre dare un colpo di reni. Tra l’altro il fallimento di Niceta è doppiamente grave. In primo luogo perché si perde occupazione quasi tutta femminile (la ditta dava lavoro a circa 20 dipendenti, ndr) e poi perché Niceta occupa uno spazio della città molto delicato, visto che nelle immediate vicinanze si fermano pullman e treni. A questo punto non è più pensabile fermare l’emorragia senza mettere mano a una decisa politica di rilancio dei quartieri”.

Niceta non è, infatti, che l’ultimo nome storico che cede alla crisi: dai negozi musicali (Diskery, Ellepi, Cosmosound, Il Musichiere, Master) a De Magistris-Bellotti; da Vitale (la valigeria di via Libertà fondata nel 1090) a Flaccovio (che ha abbassato la saracinesca della sede vicina al Palazzo di giustizia), da Grande Migliore, il megastore di elettrodomestici, oggettistica e tecnologia con sedi a Palermo e a Trapani che, dopo 84 anni di attività, ha chiuso i battenti mettendo in Cassa integrazione i 261 dipendenti. E ancora, Max Living del gruppo Electromarket Li Vorsi, che dopo aver chiuso i punti di Alcamo e Castelvetrano ha avviato una vendita straordinaria fino ad esaurimento delle scorte di magazzino anche a Palermo e messo in cassa integrazione i 250 dipendenti fino al 31 dicembre; la Coop che gestiva tredici supermercati (ma sei sono stati chiusi); il negozio di calzature e accessori Schillaci in via Libertà; la Botteguccia e Tessilcora, azienda fondata nel 1947 dalla famiglia Sansone che in autunno dopo i lavori di ristrutturazione lascerà il posto a un ristorante Burger King.


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