Nel Pd scoppia il caso Lumia | La protesta di Lupo e D'Antoni - Live Sicilia

Nel Pd scoppia il caso Lumia | La protesta di Lupo e D’Antoni

Il senatore dovrebbe correre con il nuovo movimento di Crocetta, dribblando così le primarie del 30 dicembre. Ma l'area del segretario regionale non ci sta: "Chi è dirigente del partito non può presentarsi con liste concorrenti". E si invoca l'intervento di Bersani.

Polemica sul Megafono
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PALERMO – Nervi tesissimi nel Partito democratico siciliano che si avvicina alle primarie del 30 dicembre. Un appuntamento al quale pare mancherà Beppe Lumia, il senatore termitano che pare destinato a correre da capolista per la lista del Megafono di Rosario Crocetta, dribblando così la lotteria delle primarie, per partecipare alle quali aveva anche ottenuto una deroga, la sua seconda, dopo avere superato il limite dei mandati in parlamento previsti dallo statuto del Partito democratico. La decisione del senatore uscente non è andata giù a parte dei vertici regionali del partito, tanto che il segretario, Giuseppe Lupo, ha deciso di convocare la direzione siciliana dei democratici, in programma il prossimo quattro di gennaio. “Chi è dirigente del Pd – dice Lupo – non può candidarsi in liste concorrenti, questo vale per tutti e non è una questione personale”

“Mi sono espresso a favore della deroga – continua il segretario regionale – (la seconda dopo quella per le precedenti politiche) al senatore Lumia, pur essendo al suo quinto mandato. Se vuole essere candidato deve fare le primarie, perché le regole devono essere uguali per tutti. La lista di Crocetta non può diventare la scialuppa di salvataggio per chi non vuol fare le primarie”. Poi Lupo si rivolge direttamente a Crocetta, esortando il presidente ad applicare, nel comporre la propria lista per le prossime politiche, lo stesso criterio adottato in ottica delle regionali, quando a dirigenti e a deputati uscenti fu impedito di candidarsi nella lista del presidente. “Le liste con le quali il partito deciderà di apparentarsi – aggiunge – devono rappresentare un valore aggiunto, aprendosi alla società civile, e non togliere voti al Pd”. E su un eventuale parere favorevole espresso dai vertici nazionali del partito Lupo è sicuro: “Roma ha negato di condividere la decisione”.

Anche Sergio D’Antoni, componente della segreteria nazionale del partito ed esponente di punta dell’area del segretario regionale, ha inviato una missiva indirizzata ai vertici nazionali dei democratici, in cui chiede che venga fatta luce sul caso Lumia. D’Antoni, anch’esso parlamentare uscente e candidato alle primarie, chiede al segretario nazionale Pierluigi Bersani, a Dario Franceschini, e a Maurizio Migliavacca di sapere se sia stato proprio lo stato maggiore del partito a garantire al senatore Lumia l’inserimento nel listino nazionale o il placet per candidarsi in una lista esterna come il Megafono.

La questione accenderà senz’altro il dibattito nel partito nei prossimi giorni. E conferma però la presenza in campo per le Politiche del nuovo movimento crocettiano, strategico per Bersani e compagni per tentare la difficile impresa di vincere in Sicilia e strappare il premio di maggioranza regionale al Senato, che potrebbe essere decisivo per il centrosinistra per disporre di una maggioranza anche nella camera alta. Intanto, le edizioni on line dei quotidiani nazionali hanno dato la notizia dell’uscita dal partito di quattro parlamentari nazionali democratici, con destinazione Monti. Tra loro viene indicato anche il siciliano Benedetto Adragna, che infatti non si ricandida alle primarie.


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