ROMA – Tra diciassette giorni nessuno ricoprirà il ruolo più importante dell’intera Chiesa Cattolica. Lo choc dell’annunciata abdicazione di Ratzinger non ha fatto in tempo a colpire tutto il mondo che già è partita la caccia al successore: scommesse aperte per chi succederà a Raztinger, con nomi noti in pole position.
Il più accreditato al momento sarebbe il canadese Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei Vescovi, detentore dunque di un ruolo chiave nel Vaticano e molto vicino all’attuale Pontefice: è noto infatti che Benedetto XVI provi una profonda stima nei confronti del canadese. Il secondo nome più inflazionato nel toto-successore è invece quello dell’italiano Angelo Scola, l’arcivescovo di Milano già patriarca a Venezia: allievo di don Giussani, teologo e filosofo di fama internazionale, Scola avrebbe il profilo perfetto per assumere il ruolo di capo della Chiesa. Più sussurrato che urlato, invece, è il nome di Angelo Bagnasco, cardinale di Genova e attuale presidente della Cei: anche il pesarese potrebbe essere un valido candidato come successore di Benedetto XVI.
I 118 cardinali elettori potrebbero però imporre una svolta internazionale alla Chiesa Cattolica: il conclave dovrà guardare all’estero, in particolare ai candidati dall’America del Sud – il 40% dei fedeli cattolici abita proprio nella parte meridionale del continente americano – ma anche a personalità religiose africane, come il nigeriano Francis Arinze e il ghanese Peter Turkson.