La Regione impelagata con i derivati | Bianchi: "Operazioni penalizzanti" - Live Sicilia

La Regione impelagata con i derivati | Bianchi: “Operazioni penalizzanti”

L'assessore Luca Bianchi

Sono quattro i contratti di finanza derivata, sottoscritti dalla Regione nel corso degli anni, sui quali la Corte dei conti aveva già puntato i fari. Oggi l'assessore all'Economia, Luca Bianchi, avverte: "Sono fortemente penalizzanti per le nostre casse".

PALERMO – Il gioco d’azzardo non ha risparmiato la Regione siciliana. Che, negli anni, ha sottoscritto quattro contratti di finanza derivata, tuttora in corso, definiti stamattina dall’assessore all’Economia, Luca Bianchi, “fortemente penalizzanti, perché costano molto” alle casse pubbliche. “La revisione di questi contratti – ha aggiunto Bianchi – potrebbe comportare un risparmio per la Regione”. A occuparsi delle verifiche è la segreteria tecnica dell’assessore, che ha abbandonato il progetto di task-force che aveva messo in piedi il suo predecessore, Gaetano Armao. “Non c’è alcuna task-force – ha detto Bianchi –. I controlli li facciamo direttamente noi”. Interlocutori dell’assessorato saranno il ministero del Tesoro e le banche con le quali la Regione ha sottoscritto contratti derivati.

In particolare, Palazzo d’Orléans ha in corso quattro operazioni in derivati, di cui tre a fronte di mutui contratti con la Cassa deposito e prestiti e una relativa all’emissione obbligazionaria Pirandello, quest’ultima assistita da un sinking fund (cioè un fondo di ammortamento rinegoziato con la Royal Bank of Scotland) a garanzia dei pagamenti alla scadenza. E su queste operazioni aveva già puntato il faro la Corte dei Conti che nel giudizio di parifica del 2009 aveva specificato: “Fino al 2007 lo scambio dei flussi finanziari ha assicurato alla Regione un differenziale positivo”. Dal 2008 in poi, però, su alcune operazioni si sono registrati differenziali negativi pari a 47,7 milioni. Ragion per cui, dicevano i magistrati contabili, sarebbe opportuno adottare “specifici strumenti di protezione, sin qui non predisposti, a tutela delle finanze regionali”. Nel 2010 il costo sopportato dalla Regione per il rimborso dei prestiti a medio e lungo termine (il 70% del debito regionale è costituito da operazioni con vita residua molto lunga, almeno 28 anni) era di oltre un miliardo di euro (835 milioni per il rimborso della quota capitale e 226 milioni di interessi), ma a differenza dei precedenti piani di ammortamento, le nuove operazioni prevedono rate inizialmente più contenute e progressivamente crescenti.

Leggi anche: La bomba derivati sui Comuni, aut aut della Corte dei conti


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