Antipatia a cinque stelle - Live Sicilia

Antipatia a cinque stelle

Ogni microfono aperto ed ogni taccuino sguainato, per loro, rappresentano la trappola da evitare e quindi la loro partecipazione centellinata al “circo mediatico” ogni volta diventa un evento imperdibile, paradossalmente, questo fa sì, che ogni loro parola venga sezionata e perciò si sprecano le interpretazioni...

Nel nostro paese, i vincitori, sono antipatici per costituzione, perché l’invidia è un tratto distintivo del carattere nazionale, fatta questa premessa, bisogna rilevare che i “cinquestellati”, usciti vittoriosi dalle urne alle ultime elezioni regionali e nazionali, all’antipatia costitutiva, aggiungono un’antipatia di metodo. Per usare una metafora mutuata dal gioco degli scacchi, si può tranquillamente dire che, la loro mossa preferita è l’arrocco, infatti non appena ci si provi ad avvicinare ad un attivista a 5 Stelle, questo, immediatamente si chiude a riccio e si barrica sulla torre d’avorio, insomma, si fa eremita ad intermittenza, soprattutto nei confronti dei giornalisti, colpevoli di essere gli attori ed i registi di quello che nel sentire comune, è il circo mediatico, che tenta di sfondare la porta del silenzio e rubare dichiarazioni per aizzare polemiche e divisioni, direbbero loro.

Lo sport preferito degli esponenti del M5S è quello della “fuga dialettica” e siamo certi che nemmeno quel tafano di Socrate, riuscirebbe a praticare l’arte maieutica con loro. Ogni microfono aperto ed ogni taccuino sguainato, per loro, rappresentano la trappola da evitare e quindi la loro partecipazione centellinata al “circo mediatico” ogni volta diventa un evento imperdibile, paradossalmente, questo fa sì, che ogni loro parola venga sezionata e perciò si sprecano le interpretazioni, tanto che si potrebbe pensare che è nata una nuova branca della politologia: l’ermeneutica a cinque stelle.

L’ultima stoccata ai giornalisti, arriva da Paternò, in provincia di Catania, il locale circolo infatti, ha declinato l’invito a partecipare alla trasmissione Quinta Colonna, in onda ogni lunedì su Rete 4 e fin qui, non ci sarebbe nulla di eccezionale. La cosa che stupisce, è il metodo utilizzato per rispedire al mittente l’invito, perché è spuntata sul portale web del movimento di Paternò, è apparsa una nota, che spiega: “Il movimento 5 Stelle siciliano, ad oggi modello politico e di comunicazione a livello nazionale intende declinare l’invito della predetta trasmissione in quanto non ritiene deontologicamente impeccabile la linea editoriale di una redazione che volutamente ed artatamente tende a denigrare e mettere in ridicolo il lavoro di decine di portavoce che quotidianamente ormai portano in sede istituzionali le istanze di milioni di cittadini che hanno dato fiducia ad un Movimento non già di protesta ma di proposta”.

Sic! Proprio così, modello di comunicazione, scrivono. Ma la fatwa non è assoluta, bensì relativa, infatti, prosegue la nota: “I cittadini che vorranno prendere parte alla trasmissione parleranno ovviamente a titolo personale e non del Movimento”. Tiriamo un sospiro di sollievo, perché in pratica c’è una deroga all’articolo 21 della costituzione italiana e quindi la libertà di parola è salva. Infine, la nota, che sembra vergata da un professore d’una scuola di giornalismo che boccia irrimediabilmente il suo alunno somaro, perché dice: “Riteniamo una gogna mediatica un salotto televisivo in cui semplici cittadini che esprimono le proprie idee vengono artatamente messi in ridicolo con battibecchi da cortile o bar dello sport sapientemente manovrati da un abile conduttore. Chi come gli scriventi ha un minimo di conoscenza degli strumenti giornalistici e di comunicazione  è ben capace di discernere tra una buona informazione ed una che non è oggettiva. Quinta Colonna non rappresenta a nostro avviso uno spazio di informazione oggettiva ed equidistante. Ribadiamo per tanto la nostra contrarietà a voler partecipare”.

Insomma, l’inviato Vittorio Romano, che stasera sarà in collegamento da Piazza Indipendenza a Paternò, da chi ha scritto la nota, è come minimo rimandato agli esami di riparazione. Ai posteri, la sentenza sull’antipatia a 5 Stelle.


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