Scoperto un falso dentista | Incassi fino a 600 mila euro all'anno - Live Sicilia

Scoperto un falso dentista | Incassi fino a 600 mila euro all’anno

Il falso medico, privo di laurea, è stato denunciato. Quando le fiamme gialle hanno fatto irruzione stava curando un paziente, mentre altri erano nella sala d'aspetto.

Si tratta di Carmelo Comandè
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PALERMO – Era in possesso dell’attestato di “assistente alla poltrona” ottenuto al termine di un corso professionale. Altro che limitarsi ad assistere i pazienti durante le sedute, però. I finanzieri ritengono di avere smascherato un falso dentista che operava nel centro di Palermo. Quando hanno fatto irruzione nello studio di Carmelo Comandè, in centro città, i primi a restare sorpresi sono stati i tanti clienti seduti in sala d’attesa. Non immaginavano di trovarsi fronte ad un abusivo della professione. Ed, invece, le segnalazione anonima erano piuttosto precise. Comandè ha un passato ci consigliere comunale a Palermo eletto alcuni anni dfa nella lista dei Verdi.

Più che clienti insoddisfatti a chiamare il 117 della finanza potrebbero essere stati dei veri odontoiatri stufi della concorrenza sleale. Anche perché, al netto della mancanza del fondamentale titolo di studi, lo studio era attrezzato, moderno e provvisto di strumentazione all’avanguardia. Un viavai continuo di clienti verificato dalle fiamme gialle dopo vari appostamenti e pedinamenti e testimoniato dall’agenda tenuta dalla segretaria dello studio. Fino a sette appuntamenti e mai meno di cinque al giorno. Durante la perquisizione i finanzieri hanno trovato oltre 200 cartelle sanitarie e un libraccio su cui il falso dentista annotava gli incassi. Il tutto senza rilasciare alcuna documentazione fiscale.

Il falso odontoiatra è stato così denunciato alla locale Procura della Repubblica per esercizio abusivo della professione mentre il laboratorio, le attrezzature (del valore di oltre 70 mila euro), le agende con gli appuntamenti e le cartelle sanitarie sono stati sottoposti a sequestro preventivo d’urgenza, disposto dal giudice per le indagini preliminari Lorenzo Matassa. Sono ora in corso accertamenti, coordinati dal pubblico ministero Roberto Tartaglia, per ricostruire l’ingente “volume d’affari”, stimato, dopo una sommaria valutazione, in oltre 600 mila euro all’anno. Al vaglio della magistratura anche la posizione dell’odontoiatra Lucia Asaro, ufficialmente direttrice sanitaria dello studipo, che si sarebbe intestata l’acquisto dei materiali poi usati da Comandè. Potrebbe ave concorso nell’eventuale esercizio abusivo della professione.

Comandè, difeso dall’avvocato Monica Genovese, si difende sostenendo di essersi limitato a collaborare con un odontoiatra.


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